Più ordine e meno feste il diktat della Roma

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Il Tempo (A. Austini) – Chi si aspettava un ritiro «vecchie» maniere è rimasto deluso. Il messaggio che qualcosa nella Roma deve cambiare dopo la prestazione scadente di San Siro, però, è arrivato comunque forte e chiaro.

Le sue regole Garcia le ha dettate quando è arrivato nell’estate del 2013. Quelle della società ovviamente esistevano già prima. Ma sia Rudi che i dirigenti hanno deciso di aggiungerne delle nuove da seguire in queste ultime tre settimane di campionato, decisive per difendere la Champions. Cinque-sei punti scritti su un foglio consegnato martedì ai giocatori, tra le indicazioni ne spiccano due: 1)evitare atteggiamenti «vistosi» in campo, vedi le sbracciate plateali verso i compagni o l’allenatore; 2) limitare le uscite serali nei giorni in cui è concesso di tornare a dormire nelle rispettive abitazioni. E chi sgarra paga, con tanto di tariffario che prevede importi di multe salate. A quattro zeri per intenderci.

Regole speciali per un momento speciale. Garcia e la società, convinti che a Milano sia stato sbagliato l’approccio mentale, hanno sentito l’esigenza di metterle per iscritto, perché evidentemente i comportamenti della squadra dentro e fuori dal campo non sono piaciuti. A cominciare da quegli episodi di tensione registrati durante la stagione: dalla lite fra De Sanctis e Manolas dopo il fischio finale del primo tempo di Roma-Juventus, al labiale di Nainggolan a San Siro («ci fosse uno a cui passare il pallone»), senza dimenticare le sbracciate di De Rossi verso la panchina per far notare all’allenatore che un compagno era infortunato («me n’ero già accorto, pensa a giocare» la replica di Rudi) o la reazioni deluse di Totti e Iturbe dopo due sostituzioni.

Quanto ai «bagordi» serali, il club ha chiesto maggiore rigore al gruppo considerato il periodo ad alto rischio distrazioni: durante gli Internazionali di tennis, infatti, c’è una festa dietro l’altra e gli inviti per i giocatori non mancano mai. «Se avremo prove documentate di uscite non autorizzate sarete multati» viene specificato nel nuovo regolamento. Ben vengano invece le presenze sugli spalti durante le partite di tennis o direttamente sulla terra rossa per eventi benefici come quello organizzato da Roma Cares lunedì scorso.

I tifosi, sempre attenti alla vita privata dei calciatori quando i risultati non arrivano, hanno già fatto la loro parte: negli ultimi tempi un paio di giallorossi «pizzicati» nei locali durante la notte sono stati invitati a tornare a casa.

La sete di disciplina tipicamente italiana, insomma, dovrebbe essere accontentata, anche se solo ieri pomeriggio la squadra si è ritrovata dentro il centro sportivo. Orario massimo consentito le 17, il primo ad arrivare Lobont, allenamento fissato alle 18, poi cena di gruppo e tutti davanti alla tv per seguire Real Madrid-Juventus. La sveglia oggi suona presto: alle 8 la colazione, un’ora dopo si torna in campo e se la giornata sarà libera (qualcuno tornerà al Foro Italico) a cena bisogna comunque ripresentarsi a Trigoria. Domani inizia il ritiro vero e proprio, con le due notti di avvicinamento a Roma-Udinese da passare obbligatoriamente a Trigoria. Basta e avanza secondo Garcia, spalleggiato dalla società, per alzare il livello di attenzione sulla prima di tre partite fondamentali. I giorni di «clausura» coincidono con le sedute di lavoro più dure e il programma dovrebbe essere ripetuto in vista del derby.

Con un occhio sempre teso verso l’infermeria: Keita e Pjanic anche ieri si sono allenati a parte, chi sta meglio giocherà domenica. Gervinho è out fino al termine della stagione (si proverà per il Palermo ma è dura), Maicon vorrebbe provarci almeno per la Lazio.

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