Roma, ora devi decidere: lasciano o raddoppiano?

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Otto partite per togliersi di dosso dubbi, incertezze, ruggini e «musini», otto partite, come dice Salah, «da vincere per vedere poi quello che succede». Ma anche otto partite in cui conquistarsi il posto. Spalletti, in questo mese e mezzo che manca al termine della stagione, potrà contare sui suoi punti fermi, ma si aspetta anche risposte da quelli il cui futuro è in bilico.

CAPITANI E NONTotti e De Rossi, come in campo, fanno storia a sé, Florenzi tornerà per la nuova stagione, Nainggolan dovrebbe restare, con un contratto più ricco, così come Strootman, sugli altri centrocampisti punto interrogativo. Paredes, che alla Roma è costato 7.5 milioni, ha mercato, sulla carta, per almeno una cifra tre volte superiore: il talento c’è ed è innegabile («è meglio di Pjanic», sentenziò Spalletti), ma per crescere ha bisogno di giocare sempre: la Roma può garantirglielo? E, soprattutto, vuole? Certezze non ce ne sono e sembra difficile che arrivino da qui a maggio. Più facile, invece, che il club (e Spalletti) capiscano cosa fare con Grenier: la Roma può riscattarlo dal Lione per 3.5 milioni, finora ha giocato col contagocce (3 presenze e 93’ ), ma la sensazione è che il prestito potrebbe essere rinnovato per un anno.

SUDAMERICA E ITALIA – Nella primavera romanista cerca una rinascita El Shaarawy, che nonostante cenni di ripresa non è quello dello scorso anno, e pure Perotti. A giugno diventerà ufficialmente romanista per 9 milioni (che si sommano al milione sborsato per il prestito), ma anche lui non è quello di un anno fa: non sta giocando tanto, visto che in campionato dal 7 febbraio ha disputato 90’ solo contro il Napoli, e nelle 4 sfide decisive contro Lione e Lazio è stato impiegato per appena 64’ complessivi, e al netto di qualche problema fisico che lo ha frenato, come ha ammesso anche Spalletti, sembra aver pagato più di tutti il cambio di modulo. Per questo quello che sembrava impossibile qualche mese fa, cioè un suo addio alla Roma, ora pare una possibilità.

SALUTI? – Fino a questo momento, invece, Gerson e Vermaelen hanno fatto poco per essere ammirati. Il belga, considerato dai compagni come il difensore più completo della rosa, paga i tanti problemi fisici, il brasiliano, invece, paga un po’ tutto: i 19 milioni spesi per prenderlo, la voglia di non andare altrove (a Frosinone come a Lille), la poca capacità di adattarsi ai ritmi del campionato italiano. Tutti giurano che il talento ci sia, ma il rendimento con il coetaneo Diawara, due mesi più piccolo, è impietoso: 25 partite il giocatore del Napoli e 1658’, 11 e 400’ il romanista. Le domande, a questo punto, sono due: Spalletti, o chi per lui, avrà voglia di aspettarlo ancora? E Gerson riuscirà, da qui a fine maggio, a farsi, almeno, rivedere?

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