Il Messaggero – Luis, intrigo Barcellona

Luis Enrique, almeno per un’altra stagione, non lascerà Trigoria. «Non c’è nessuna clausola. Noi non le usiamo». Informalmente, senza aver bisogno di un comunicato ufficiale, la Roma archivia il giallo degli ultimi giorni. Relativo al ritorno in Spagna, sulla panchina del Barcellona, nel caso in cui Pep Guardiola non rinnovasse il suo accordo annuale con la società catalana. Ecco che due settimane fa, fonte El Mundo Deportivo, e nuovamente ieri, su Ecodiario.es, il tecnico giallorosso viene indicato dai media spagnoli come uno dei candidati a prendere il posto dell’allenatore che nella scorsa stagione ha vinto la Liga, la Champions, la supercoppa europea, la suceprcoppa di Spagna, il mondiale per club. Ma, oltre a inserirlo nella lista dei sei possibili successori di Guardiola, è stato scritto che l’asturiano, forte della sua esperienza nel Barça B, avrebbe preteso di inserire nel contratto biennale con la Roma una clausola liberatoria in caso di chiamata dalla Catalogna. Che, come fanno sapere da Trigoria, non è stata invece nè chiesta da Luis Enrique nè soprattutto rientrerebbe nel modo di confrontarsi della nuova proprietà giallorossa con i propri tesserati (indebolirebbe il progetto).

Luis Enrique, insomma, rimane legato alla Roma sino al 30 giugno del 2013: quest’anno riceve un ingaggio di 2 milioni e 900 mila euro lordi più premi che lo portano a guadagnare circa 2 milioni netti; nella prossima stagione avrà 3 milioni e 100 mila euro lordi, più i bonus. L’asturiano, oltre a non avere quella clausola nel contratto, non ha alcuna voglia di tornare subito a casa. Se avesse voluto restare in Spagna, avrebbe potuto firmare a giugno con l’Atletico Madrid che provò fino all’ultimo a strapparlo a Baldini. Che, proprio per questo, non ostacolerebbe mai Lucho nella sua carriera. «Se un giorno ci chiedesse di andar via, lo lasceremmo andare» ha chiarito proprio ultimamente il dg giallorosso. Senza, però, negare l’offerta che fece, per conto del consorzio Usa, all’asturiano ai primi di dicembre, dopo la sconfitta contro la Fiorentina al Franchi: alla proposta per il prolungamento del contratto per altre due stagioni, sino al 30 giugno 2015, si sommò però il «no, grazie, è meglio aspettare» del tecnico di Gijon.

Elogiato pubblicamente, ieri pomeriggio, dai dirigenti giallorossi. Da Baldini che lo ha scelto: «Non abbiamo mai dubitato nemmeno un secondo che Luis Enrique fosse l’uomo giusto per il nostro progetto». E dal direttore sportivo Walter Sabatini: «Luis Enrique è un mostro. E’ bravissimo, un conduttore straordinario». Il ds ha poi chiarito il ruolo della Roma nella corsa alla zona Champions. «Fino adesso abbiamo solo costruito i presupposti per diventare grandi, con diversi giovani in rosa. Non aqbbiamo ancora fatto niente, ma come ha detto De Rossi, il terzo posto è il nostro obiettivo stagionale».
Il Messaggero – Ugo Trani

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