Roma, l’Europa è adesso

Corriere dello Sport (R.Maida) – Conta come una finale, anche se non è LA finale. La Roma è partita ieri pomeriggio per Torino con una certezza: perdere o pareggiare è esattamente la stessa cosa, per andare in Europa League senza aspettare gli scivoloni di Fiorentina e Atalanta. L’unico risultato possibile è la vittoria. Mourinho è stato chiaro: Tirana in questo momento deve restare su un altro pianeta della mente.

La Roma non avrà Mkhitaryan, che spera di esserci mercoledì prossimo contro il Feyenoord, ma ha recuperato tre giocatori: Zaniolo, Smalling e Karsdorp. È possibile che vadano tutti in panchina, perchè hanno qualche ammaccatura da smaltire. Per il resto, le rinunce ai titolari sono limitate all’indispensabile.

La certezza dell’Europa League per la Roma ha un valore progettuale, perché migliorerebbe il settimo posto conquistato da Fonseca lo scorso anno. Ma anche un valore finanziario: se il raggiungimento della finale di Conference ha fruttato già oltre 20 milioni, un risultato analogo può aprire mondi nuovi, inclusa la porticina per la Champions in cui due sere fa si è infilato l’Eintracht.

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