Roma & Lazio vs Juve. Ora tutte le strade portano all’Olimpico

La Gazzetta dello Sport (M.Calabresi) – Il campionato era finito anche il 7 maggio 2011, giorno di Roma­-Milan: sulla panchina della squadra a cui bastava un pari per vincere lo scudetto c’era Massimiliano Allegri, la scena di domenica sera all’Olimpico sarà più o meno la stessa, cambierà solo lo stemma sull’abito scuro. Quello che sperano i tifosi della Roma, già frustrati da una rincorsa finita ancora prima di iniziare e da due coppe volate via senza giocare neanche la finale, è quantomeno di rinviare la festa, di non vedere lo champagne e le maglie celebrative tirate fuori dagli scatoloni nel giardino di casa propria. L’Olimpico che accoglierà Dybala e Higuain, ma anche Benatia e Pjanic (giocheranno?), non sarà quello che la Juventus si sarebbe trovata se la partita fosse stata decisiva per il titolo, ma le 50mila presenze (juventini compresi, ovviamente), non sono utopia. Quota superata da un pezzo per la gara che si giocherà tre giorni dopo, e quella sì che sicuramente assegnerà un trofeo. La Roma gioca per mantenere il secondo posto, ma soprattutto per l’orgoglio, aspettando Roma­-Genoa per l’ultima di Totti (biglietti in vendita dalle 10 stamattina, conviene non aspettare domenica 28); la Lazio per tornare ad alzare una Coppa, e per zittire chi parla di triplete senza fare i conti – prima della finale di Champions del 3 giugno a Cardiff – con Inzaghi, Milinkovic, Biglia, Immobile e Senad Lulic, l’ultimo re di coppa.

STESSO OBIETTIVO – Roma e Lazio alleate? Per carità, di questi tempi. Il derby si è giocato da meno di due settimane: ne sono seguite prima le polemiche sulla simulazione di Strootman, poi sull’utilizzo della sigla SPQR sulle maglie giallorosse, infine il caso dei manichini con le maglie della Roma impiccati dagli ultrà laziali sul ponte di via degli Annibaldi, nuovo teatro della contesa. Roma e Lazio hanno semplicemente lo stesso obiettivo, che renderà due volte l’Olimpico il campo centrale in quattro giorni: allontanare la festa della Juventus. Ma se alla Roma rimarrebbe in mano solo un probabile posto in Champions senza preliminari, la Lazio con la Coppa Italia spera di trasformare in trionfale una stagione già di per sé ottima con la qualificazione in Europa League con tre turni di anticipo. Scottata dal flop dell’ultima campagna abbonamenti (in tempi, che sembrano lontani secoli, di contestazione alla gestione Lotito, e dopo il dietrofront di Bielsa), la Lazio quest’anno non ha mai comunicato il numero di tessere vendute, né quello dei paganti di ogni singola partita: per la finale di mercoledì prossimo, però, resta solo qualche migliaio di biglietti in tribuna Tevere (quella riservata ai laziali, la Monte Mario è juventina), curva Nord e Distinti sono esauriti da cinque giorni nonostante i prezzi più alti rispetto al solito (35 euro per le Curve, 45 per i Distinti). Se i laziali non saranno 50mila, è solo perché l’Olimpico sarà diviso in due.

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