Roma, la chiave per il 2° posto tra misteri e il solito rebus di Totti

Corriere Della Sera (L.Valdiserri) – In campo ci saranno Nainggolan e Perotti, convocati per un 4-3-3 che tornerà al tridente «leggero». Oltre a Strootman (squalifica) e Dzeko (infortunio) non ci sarà Gerson, il più grande mistero del campionato. Titolare il 17 dicembre 2016 allo Juventus Stadium (1-0, gol di Higuain) e poi scomparso. Gerson ha rifiutato, a gennaio, il trasferimento al Lilla. Per punizione, il 4 febbraio scorso, è stato schierato con la Primavera contro il Pisa (8-1), con la fascia da capitano e il numero 8. Da allora nemmeno un minuto. E pensare che Walter Sabatini, nuovo coordinatore dell’area tecnica dei club di Suning (Inter e Jiangsu), lo portò alla Roma spedendogli in Brasile una maglia numero 10 e un contratto (fino al 30 giugno 2021) con un bonus per l’eventuale conquista del Pallone d’oro. La sfida di stasera all’Olimpico – ore 20.45 e cancelli aperti dalle 18.45 per facilitare il riempimento dello stadio, che vedrà la presenza di tanti tifosi bianconeri «mescolati» ai romanisti e, perciò, un’alta preoccupazione per l’ordine pubblico – ha una doppia valenza: per la Juve può essere la gara del sesto scudetto consecutivo, per la Roma è un passaggio fondamentale verso il secondo posto, che qualifica direttamente alla Champions League e porta in cassa almeno 30 milioni di euro. Il valore di un giocatore importante da vendere o comprare. Da quel 17 dicembre 2016 Roma e Juventus hanno fatto lo stesso numero di punti: 43.

Ma Spalletti, correttamente, vede la differenza: «Significa che abbiamo lavorato in maniera seria, ma se la Juve avesse trovato una squadra che la insidiava maggiormente sarebbe andata ancora più forte. Ci sono momenti in cui ha potuto gestire la differenza di punti. Quest’anno, ancor più che in passato, si è trovata sempre dove aveva programmato di essere. Senza intoppi o ritardi. Mi sembra difficile trovare soluzioni per stare al suo passo».  Sullo sfondo resta il caso-Totti. A Roma, dove si è respira spesso un’aria mefitica, c’è persino chi rinfaccia ai tifosi «occasionali» di aver già fatto il sold out per l’ultima del Capitano (Roma-Genoa, 28 maggio) e non per la sfida alla Juve. Spalletti se la cava mostrando preparazione anche sul piano politico: «Perché dovrebbe infastidirmi? Mi fa piacere avere pubblico allo stadio. Cerco di fare il bene della Roma, senza togliere nulla a Francesco. Salvini mi ha contestato perché non l’ho fatto entrare a San Siro? Preferirei avere dalla mia parte Marc Tarabella (l’europarlamentare belga che ha accusato il leghista di assenteismo; ndr). Sarebbe stato peggio avere Salvini a favore».

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