La qualificazione in Champions League rappresenterebbe per la Roma non solo un traguardo sportivo importante, ma anche uno snodo decisivo per il futuro della squadra. Il palcoscenico europeo più prestigioso garantisce visibilità internazionale e introiti significativi, ma soprattutto la possibilità di pianificare una crescita immediata e concreta. In questa prospettiva, la dirigenza giallorossa si prepara a un’estate senza rivoluzioni, ma con investimenti mirati e l’ambizione di costruire una rosa subito competitiva.

Uno dei segnali più chiari arriva dalla gestione delle uscite: Evan Ndicka non sarà ceduto. Il centrale ivoriano, corteggiato da diversi club di Premier League e valutato intorno ai 35 milioni di euro, resterà al centro del progetto. Il suo rendimento, soprattutto nella seconda parte di stagione, è stato decisivo per la solidità difensiva della Roma e lo staff tecnico lo considera incedibile.

Con l’eventuale accesso alla Champions, il club giallorosso avrebbe anche una maggiore capacità d’azione sul mercato in entrata. La strategia è quella di costruire un instant team, ovvero un gruppo profondo e qualitativamente rinforzato, in grado di affrontare al meglio le sfide multiple tra Serie A, coppe nazionali e competizioni europee. Una rosa che possa reggere ritmi e pressione senza cali di rendimento.

Il progetto tecnico ripartirà da basi solide già presenti: Svilar tra i pali, una delle rivelazioni stagionali; Koné, autentico motore del centrocampo; e Soulé, talento offensivo destinato a diventare una colonna del reparto avanzato. A completare il quadro, si attende il pieno recupero fondamentale di Paulo Dybala, il cui rientro sarà strategico per ambizioni più elevate.

La Roma guarda dunque al futuro con ottimismo e concretezza: la Champions non sarà solo una passerella, ma il trampolino per un salto di qualità atteso da anni.