Il Messaggero (A. Angeloni) – La Roma è agli ottavi di Europa League, dopo una sfida infinita, passionale. Ancora i rigori, sì: e non chiamiamola lotteria. È il talento e l’energia dell’eroe Svilar, che svolazza tra i pali e fa esplodere l’Olimpico, nonostante l’errore di Lukaku, l’uomo dell’Europa. Il primo tempo viaggia ad altissima velocità. La Roma reagisce al morso olandese, che si presente all’Olimpico con i suoi big recuperati, Geertruida, Timber e Gimenez, poi spinge e spende, tanto. Portando nello spogliatoio solo una rete, quella del pari e ne avrebbe meritate di più.

C’è il gol di Pellegrini, mancano quelli di Cristante e di Karsdorp, forse pure un rigore su Llorente, ma al di là delle occasioni più o meno nitide, la palla ce l’ha sempre la Roma. La ripresa comincia con la protesta per un rigore per fallo di Stengs su El Shaarawy (simile a quello di Huijsen su Castellanos nel derby), ma Gil Manzano nemmeno va a controllare. E l’extra time diventa realtà. Con la Roma che ha speso molto, De Rossi è costretto a mettere meno sull’undici. Sono i rigori a fare la storia. La Roma sì e il Feye-no.