Roma, il Totti-day parte prima

Corriere Dello Sport (R.Maida) – Nello scudetto non sperava più nessuno, a Trigoria, soprattutto Luciano Spalletti che ieri era fisicamente distante dalla Juventus: invece di guardare in tv la partita contro il Crotone, è andato allo stadio di Empoli per sostenere i vecchi amici impelagati nella lotta per non retrocedere. Ma la domenica senza giocare non è stata negativa per la Roma, che ha preso atto della salvezza anticipata del Genoa: adesso la Champions League, che dipende da una vittoria domenica contro Juric, è davvero a portata di mano.

INVESTITURA – E così Roma-Genoa, oltre a servire da carta d’imbarco per l’Europa dei grandi, potrebbe diventare davvero solo una festa: per il secondo posto della squadra e per l’ultima volta di Francesco Totti, che ieri ha incassato forse il più bel complimento professionale di sempre. Diego Armando Maradona, attraverso l’immancabile Twitter, ha scritto: «Francesco Totti re di Roma. È e sarà il miglior giocatore che abbia visto in vita mia». Dal Diez al Dieci, un’investitura che resterà scolpita nella memoria di qualunque calciofilo, al di là degli omaggi alla bandiera e alla leggenda: quella di Maradona, il più geniale giocatore di ogni epoca, è semplicemente una considerazione tecnica.

ANTICIPO – In settimana intanto, con il contributo dello staff di Totti, verrà definito nel dettaglio il programma della serata. Non tutto verrà condiviso con il festeggiato, per favorire un effetto sorpresa. Di sicuro c’è che cambia l’orario: la Roma ha chiesto e ottenuto dalla Lega di anticipare il calcio d’inizio alle 18, naturalmente coinvolgendo il Napoli che per il principio di contemporaneità invocato da Maurizio Sarri si è adeguato e a Genova contro la Sampdoria comincerà la sua partita allo stesso orario. La ratio della richiesta è evidente: i festeggiamenti per Totti dopo la partita potrebbero andare per le lunghe, a prescindere dal risultato, e quindi saranno vissuti con più calma (e maggiore copertura mediatica) se avviati intorno alle 20.

PARTECIPAZIONE – Oltre che dai 60.000 spettatori abbondanti dell’Olimpico, Totti condividerà la sua grande emozione anche con la famiglia, attesa in tribuna al gran completo, e gli amici più cari. Interverranno tanti ex compagni come Simone Perrotta, che dice: «Non vado mai allo stadio, ma non posso mancare all’ultima di Francesco». Prevedibile, adesso che lo scudetto è stato assegnato, la presenza delle principali istituzioni calcistiche. E non vorrà mancare Giovanni Malagò, nella tripla veste di presidente del Coni padrone di casa, di tifoso romanista e di amico di Totti. «Per lui provo gratitudine infinita – ha detto ieri – e lo dico da uomo di sport. Francesco merita il rispetto di tutti. E spesso il rispetto non si riesce a dare, magari in buona fede». E’ sembrato un riferimento a Spalletti, che anche sabato ha concesso soltanto qualche minuto al capitano invocato da tutto il Bentegodi di Verona.

FUTURO – Per ciò che accadrà dal 29 maggio in poi, bisogna aspettare l’ultima parola dell’interessato. Totti non ha ancora sciolto le riserve sul possibile futuro da dirigente, magari perché aspetta di capire se davvero Spalletti andrà via dalla Roma. In caso contrario, sicuramente straccerebbe il contratto di sei anni firmato in epoca Sensi. Ma le parole di Monchi, direttore sportivo che con Totti ha subito stabilito un buon feeling, trasmettono un ottimismo conciliante: «Francesco resterà con me». L’offerta è già nota da un paio di settimane: assistente alla direzione sportiva, tanto per prendere la mano con camicie e cravatte, per poi studiare una posizione da direttore tecnico.

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