Il Messaggero (A. Angeloni)“Pioli is on fire” non lo cantano più da un bel po’, è finita la passione, i tifosi rossoneri sognano ben altro e in effetti in questa fase il Milan non è granché, eppure è lì, sempre in alto, alle spalle delle due lepri Inter e JuveMourinho spera invece in un colpo di coda per riprendersi la sua Roma (magari sfruttando le prossime tre gare, la prima senza Mancini e Cristante squalificati, contro VeronaSalernitana e Cagliari), che pian piano si sta allontanando dalle zone di classifica che contano, specie dopo la sconfitta di ieri a San Siro, arrivata dopo la solita partita giocata con orgoglio, carattere ma dai contenuti tecnici limitati.

I due allenatori, che stanno facendo fronte alle rispettive emergenze, hanno un destino in comune e un presente agli antipodi, almeno se si osserva la classifica, che difficilmente racconta grosse bugie: il Milan ha il terzo posto nelle mani, la Roma è scivolata a meno cinque dal quarto ed è malinconicamente nona (con il 4′ ko nelle ultime 7 gare, Coppa Italia compresa).