Roma-Fiorentina 2-0, le pagelle: Dybala flagranza, Abraham servitore

Pagine Romaniste (R. Gentili) – La Roma viene illuminata da Dybala e Abraham. Paulo segna, Tammy suggerisce. E i giallorossi scalano le marce che servono per non perdere di vista Atalanta e Lazio. La Roma raggiunge quota 34 punti, -3 dalla zona Champions e -4 addirittura dal secondo posto.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Tiene, anche se non perfettamente, il tiro da fuori di Amrabat. Si ripete alla fine su Kouamé. Mantiene la porta inviolata in casa.

Mancini 6,5 – Alto. Come il tiro che tenta al quarto d’ora e la posizione che ha in difesa. Così facendo compie però diversi anticipi. Continuo.

Smalling 6 – Frettoloso e fuori luogo il giallo che il confuso Giua gli sventola al primo contatto che cerca. Non si nasconde, ma è più accorto, senza rinunciare all’efficacia.

Kumbulla 6,5 – Seconda titolarità di fila, prima stagionale in campionato. Prende il post di Ibanez, indossa la medesima corazza. Spigoloso, apre spesso lo sportello per raffreddare la vivacità fiorentina. Spiccano il duello in velocità con Bonaventura e il contenimento di Ikoné.

Celik 6,5 – Prende le misure dopo aver visto sfrecciare Biraghi sul suo lato. Trae spunto e lascia andare i freni. Manda Dybala in porta con una giocata intelligente, poi gli viene ricambiato l’invito. Note le fattezze non proprio offensive, le conferma: pescato solo, sul vertice destro dell’area piccola, non calcia preferendo servire Abraham. L’occasione sprecata era leccarda, provvede a confezionarne un altro. Mette l’inchiostro nella penna d’oro che Tammy consegna a Paulo. Malsicuro il retro passaggio in avvio di ripresa che avrebbe potuto dare il pari ai toscani dopo che aveva avuto la chance di raddoppiare.

Cristante 6,5 – Non subito in sincronia con la partita, aggiorna l’ora e tiene la lancette del gioco. Recupera il pallone che sarà del vantaggio, serve quello del raddoppio. Prova due volte a girare i piazzati di Dybala: è impreciso e, soprattutto, in fuorigioco. (Dal 67′ Matic 6 – Uno in più).

Bove 6,5 – Nella filosofia mourinhana chi bene fa alla partita precedente ha un posto assicurato. Questo, sommato all’assenza di Zaniolo, lo porta in campo dall’inizio anche in campionato. Vigoroso e accattone di palloni, ne sbaglia uno e si intimidisce.

Zalewski 6,5 – Torna sulla sinistra, mantenendo l’energia trovata dall’altra parte giovedì. Ha con sé gli appunti di quel giorno ed il primo tiro della gara è ancora il suo. Nulla di impossibile, ma Terracciano c’è. E lui pure. Tranello per Dodo, lo induce in doppia tentazione. (Dal 67′ Spinazzola sv).

Pellegrini 6 – L’appoggio della gamba destra, che lo aveva costretto a gettare la spugna con il Genoa, sembra non esserci. Di conseguenza, manca quello alla squadra, che va e viene. Lascia i piazzati a Dybala, liscia l’assist di Cristante in una simil azione del gol di Totti con la Samp. Poco nel vivo del gioco durante il secondo tempo. Se ne apprezza la dedizione.

Dybala 8,5 – Ha un altro profumo, dice Mourinho. Crea una nuova flagranza dopo quella sfoggiata giovedì. Parla con Tammy per definire gli ingredienti, un minuto dopo ecco la formula vincente: l’inglese ci mette la sponda di petto, lui il sublime sinistro. E così anche per il raddoppio, sempre fornitogli dal socio. (Dall’88’ Belotti sv)

Abraham 7,5 – Inserisce l’inchiostro sullo schizzo d’autore di Paulo. Non segna però all’Olimpico in campionato da marzo, al derby. Contro chi lo ha tenuto a battesimo in A ci va vicino: in area piccola, con Terracciano attaccato alle spalle, scivola e la chance sfuma. Ne crea un’altra, archiviata con Joya. Inizio di 2023 al massimo. (Dal 88’ Solbakken sv – Bentornato all’Olimpico. Anzi, benvenuto).

Mourinho 7 – Debutta in campionato nel 2023, trova il avversario italiano dell’era romanista. C’è la similitudine dell’espulsione dei viola di Italiano, ma soprattutto la vittoria: tre tasti che conducono la Roma allo stesso passo di Lazio e Atalanta (34 punti). E l’area Champions è lontana tre passi.

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