Roma, ecco perché credere allo scudetto

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – A Trigoria c’è molto ottimismo. Il 2017 è cominciato nel migliore dei modi, la squadra ha raggiunto equilibrio, l’infermeria si è svuotata, i risultati arrivano. E’ rimasto fuori solo Florenzi, che da lunedì comincia ad allenarsi con la Primavera, a febbraio sarà in campo, come Salah, appena finisce la Coppa d’Africa. Anche Spalletti è più tranquillo, è soddisfatto della crescita della squadra, della maturazione dei molto calciatori giovani. La Roma ci crede. I suoi numeri sono da scudetto. La sua squadra è quella che ha migliorato di più il suo rendimento in campionato: dodici punti in più rispetto a un anno fa, come l’Atalanta. E Spalletti era appena arrivato. Nel confronto con la passata stagione il tecnico toscano ha eroso nove punti alla Juve, che ha giocato una partita in meno. I campioni d’Italia, irraggiungibili nelle ultime cinque stagioni, non erano mai stati così vicini.

STESSO RENDIMENTO, MENO TIFOSI – La sfida per lo scudetto si gioca in casa: la Roma e la Juve sono le uniche squadre in Europa ad aver vinto sempre davanti ai propri tifosi. Con la differenza che la Juve gioca nel suo stadio sempre pieno, mentre la Roma dalla passata stagione raccoglie successi nell’Olimpico semideserto. Anche domenica contro il Cagliari i paganti sono stati poco più di cinquemila. Solo Roma-Pescara, con 23.633 spettatori, aveva fatto registrare meno presenze nelle partite di campionato disputate in casa. La Roma, con un ruolino di marcia da record all’Olimpico, è in lotta per lo scudetto e gioca praticamente nel deserto. E’ questo l’aspetto che potrebbe penalizzare la squadra di Spalletti. Dalle tribune si sentono le indicazioni dei tecnici, le voci dei giocatori. Il tifo è affidato esclusivamente ai tifosi dei distinti sud. Il resto dello stadio tace. E pensare che il tifo romanista era considerato fino a pochi anni fa “il dodicesimo uomo in campo”. Oggi quella passione si è persa e i motivi non sono tutti riconducibili alle barriere imposte in curva. L’Olimpico è diventato uno stadio scomodo, con difficoltà di parcheggio e non ha dato grandi risultati la politica della società di abbassare il prezzo dei biglietti. La media spettatori nelle partite casalinghe della Roma è 28.910. La partita con la massima affluenza è stata Roma-Milan del 12 dicembre, con 41.841 presenze.

CALENDARIO AMICO – La Roma proverà a sfruttare il calendario in questo girone di ritorno appena cominciato. Delle diciassette partite che mancano, nove le giocherà all’Olimpico, che in questa stagione è diventato un fortino inespugnabile. Se escludiamo il preliminare di Champions League, il ruolino dei giallorossi in casa è stato straordinario: nove vittorie su nove in campionato (dieci, se si considera anche il derby), due vittorie e un pareggio in Europa League. In un campionato ormai finito, con dieci squadre che non hanno più interessi di classifica, saranno determinanti gli scontri diretti. E la Roma affronterà all’Olimpico sia la Juve che il Napoli, rispettivamente il 14 maggio e il 5 marzo. I giallorossi giocheranno in casa anche contro Lazio, Atalanta, Fiorentina e Torino, che occupano la parte sinistra della classifica. Ecco perché la Roma ci crede.

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