Le parole degli uomini che i derby li hanno vissuti da protagonisti

Marco Delvecchio

Stamattina, negli studi di Qlub Radio FM 89.3, nel programma Universo Roma, è stato trasmesso uno “Speciale Derby”. Erano presenti i giocatori storici della Roma, tra cui Marco Delvecchio, storico uomo derby, e Fabio Petruzzi .  Sono intervenuti via telefono, anche Simone Perrotta, Damiano Tommasi, Giancarlo De Sisti, il laziale Bruno Giordano e altri protagonisti del derby della Capitale.

La nostra redazione ha evidenziato le seguenti dichiarazioni:

MARCO DELVECCHIO:

“L’attesa del derby a me volava in un attimo. Scaramanzie? Ho indossato una maglietta, sotto quella da gara, che mi avevano regalato i tifosi. I gol? Si parla più di quello che mi hanno annullato che degli altri nove che ho fatto. Quando vieni a Roma non puoi che innamorarti”.

DAMIANO TOMMASI:

“Domenica a centrocampo Garcia fa fatica a sbagliare, chiunque gioca è all’altezza. Se pensi che in Coppa Pjanic è entrato a partita in corsa. Di favoriti è meglio non parlare nel derby. Prima del derby io dovevo preservare l’amuleto Delvecchio, visto che eravamo in camera insieme. La Roma farà la sua solita partita, volendo avere il pallino del gioco in mano. I giallorossi hanno sempre portato avanti il loro sistema di gioco, ma arrivare alla vetta è difficile. Oggi si discuterà della chiusura delle curve dopo Roma-Napoli, non so se la squalifica di Coppa Italia possa essere attuata in Coppa Italia”.

MARCO LANNA:

“Ora sto aprendo un American bar a Santa Maria Ligure. La Roma ha puntato sui giovani prima, mentre quest’anno ha preso gente d’esperienza. Alla Lazio se togli i punti di riferimento li mandi in difficoltà, hanno grandi sbavature in difesa. I movimenti offensivi dei centrocampisti ed il continuo scambiarsi degli attaccanti li può mettere in difficoltà. Roma per me è stato un passaggio importante per la crescita come uomo e giocatore”.

 JIMMY MAINI:

“Un mese fa pensavo che la Roma potesse vincere facile, con la Lazio che era allo sbando. Ora, con Reja, la partita presenta delle insidie. A centrocampo la Roma può dare il meglio di se, vista la grande quantità e qualità. In attacco ci sono invece qualità differenti, che vanno dalla velocità di Gervinho e Florenzi, fino alla grande tecnica di Ljajic. Domenica i giallorossi possono vincere la sfida con la forza e la qualità, ma anche con le ripartenze”.

CARLO MAZZONE:

“La corsa sotto la curva dopo il derby vinto 3-0 è stato uno sfogo, visto che durante la settimana ci avevano trattati un po’ male. Delvecchio? Era un tipo gagliardo. La Roma si sta facendo preferire sul piano tecnico rispetto alla Lazio e spero che domenica dimostri quel di più che ha rispetto ai biancocelesti. A me Garcia sta molto simpatico e lo stimo tanto, ogni scelta che fa l’appoggio sempre. Ai miei giocatori io ho sempre fatto fare quello che sapevano fare, non quello che non potevano, visto che il mister si deve anche adattare alla squadra”.

SIMONE PERROTTA:

“Il derby più bello è quello dove ho fatto gol a Ballotta. Perdevamo con il gol di Rocchi e poi segnammo io Vucinic e Mancini. Domenica a centrocampo metterei subito De Rossi, è il giocatore che riesce a dare l’equilibrio alla squadra e poi in fase di proposta del gioco riesce a dare le geometrie che mancavano. Per il resto Garcia può schierare chiunque, viste le grandi qualità. Negli ultimi anni l’avvicinamento al derby era marcato dalla tensione. Sono partite particolari, visto che il valore delle squadre viene meno e questo ti provoca ansia e tensione. L’ambiente è straordinario e qualunque giocatore vorrebbe vivere certi momenti. Tra me e Nainggolan ci sono delle differenze, visto che lui ha dei piedi più educati. Io cercavo sempre l’inserimento, cercando sempre di offendere come trequartista d’interdizione. Il belga è più un centrocampista puro, sta più nel vivo del gioco. Ci sono molte similitudini tra Spalletti e Garcia, visto che entrambi curano i particolari e vogliono arrivare subito davanti alla porta degli avversari”.

FABIO PETRUZZI:

“Non è semplice raccontare le emozioni del derby. Chi è nato a Roma conosce come si vive, tutti i giorni ci sono sfottò e prese in giro. Già da due mesi prima si parla della partita, è un’atmosfera incredibile. Ti ritrovi a contare le ore con il tempo che non passa mai. Io nei derby, quando arrivavo sotto la Sud, avevo quasi paura di sentirmi male. Quest’anno Garcia è riuscito a cancellare le umiliazioni degli anni scorsi, rimettendo in piedi il gruppo, anche grazie all’arrivo di molti giocatori d’esperienza”.

MAURIZIO IORIO:

“La Roma è più forte della Lazio, ma senza retorica devo dire che nel derby può accadere di tutto. Le emozioni di questa partita sono uniche. I giallorossi per i prossimi 10 anni saranno protagonisti del campionato, visto che ha buttato le basi per il presente ma anche per il futuro. Finalmente la capitale del mondo è rappresentata da una grande squadra e da una grande società. La Roma non può non camminare al livello delle grandi, deve esserci per forza”.

AMEDEO MANGONE:

“Il derby che ricordo con più gioia è il 4-1, perché dopo il 4-0 la tensione era calata el’adrenalina che mi agitava si è trasformata in tranquillità, permettendoci di giocare sul velluto. La stracittadina di Roma è unica, impossibile da spiegare le sensazioni”.

GIANCARLO DE SISTI:

“Il derby ha sempre tenuto alta la tensione e non vedevi l’ora di essere in campo. Era una continua sfida a superarsi tra compagni di squadra e tra avversari. Per un romano, nato al Quadraro, segnare in un derby significa sentirsi il cuore che batte fortissimo”.

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