Roma, con Kolarov un pieno di esperienza

Corriere della Sera (G.Piacentini)Si è riposato a Udine proprio per essere pronto domani sera. E poi anche col Milan. Perché nonostante Jonathan Silva stia meglio (è partito per fare gruppo con la squadra e domenica sarà convocato), la fascia sinistra era e resta proprietà di Aleksandar Kolarov. Più di 40 presenze in Champions (44, per la precisione), in questa stagione in Europa le ha giocate tutte, Di Francesco si affida a lui per contenere gli attacchi dello Shakhtar Donetsk ma anche, se non soprattutto, per mettere paura alla difesa ucraina. D’altronde, sia col 4-3-3 sia con il 4-2-3-1, Kolarov è stato spesso il regista della squadra. Terzino sì, insomma, ma con piedi da trequartista. E non solo per la sua capacità di battere le punizioni. In una squadra che quest’anno ha dimostrato di soffrire – e tanto – negli scontri diretti, la sua esperienza sarà fondamentale. E magari dal punto di vista dell’esperienza saranno importanti anche i quattro ottavi di finale che ha già giocato in carriera, mentre per tanti altri suoi compagni sarà la prima volta. Kolarov, dopo gli anni al City, a sfide di questo livello è abituato e anche per questo Di Francesco a Udine ha voluto dargli un po’ di riposo.

Lo Shakhtar non va sottovalutato, come sa bene lui e come sa benissimo anche De Rossi, che al magazine della Uefa ha ricordato: «Non solo sono una squadra capace di creare sempre nuovi cicli, ma anni fa ci hanno eliminato e adesso hanno lasciato fuori il Napoli, che in campionato è sedici punti sopra di noi. Sono poche le squadre in Champions, tre o quattro forse, con cui partiremmo battuti, con loro no, ce la giochiamo, ma non vanno sottovalutati». La Roma, dice ancora De Rossi, «cercherà di arrivare ai quarti e poi vedremo». Vivere alla giornata, quindi, anche perché dopo la coppa ci saranno Milan e Napoli in campionato. Tre scontri in totale che De Rossi, con ogni probabilità, giocherà e come lui Kolarov. E pazienza se il serbo è un po’ stanco: in questo momento Di Francesco non può – e neppure vuole – farne a meno.

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