Roma-Atalanta 1-0, le pagelle: Tammy tre punti, Zaniolo sarto. Zalewski gemma

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Non è arrivato il poker dell’andata, ma la cosa più importante sì. La Roma vince 1-0 contro l’Atalanta e rilancia le ambizioni europee. I giallorossi, guidati nuovamente da Foti, agganciano i nerazzurri di Gasperini al quinto posto a 47 punti, -3 dalla Juve quarta. Per superare la Dea, avvenimento che mancava dal 2014, non serve null’altro che la rete di Abraham al 31’. Tammy si sblocca così dal gol casalingo, assente dal 9 gennaio.

Spiccano le prove dell’inglese, di Zaniolo – incantevole l’assist – e Zalewski su tutti. Il polacco, sfortunato, si impossessa e padroneggia la corsia da sinistra come un veterano. En parlant di veterani, delizia Mkhitaryan. Sotto tono Pellegrini, Cristante timido ma efficace Karsdorp, sulla destra, innesca il vantaggio e contiene. Pellegrini in confusione, i subentrati indovinano l’approccio. Chi lo fa meno è Ibanez, subito ammonito, ma poi bravo a svolgere il compito. Rui Patricio – last but not least – dopo un primo tempo fatto più di rabbia che interventi è stato decisivo andando a tu per tu con Freuler.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – Alza la voce con la difesa poco dopo il ventesimo per la palla letta male, forse anche da lui visto che la situazione era favorevole per un’uscita. Esce invece ad inizio secondo tempo chiudendo lo spazio a Freuler.

Mancini 6 – Mette Musso sull’attenti subito in avvio con un bel colpo di testa per poi fare lo stesso con le accelerate di Mirančuk. Anche nel secondo tempo vicino al gol.

Smalling 6,5 – Qualche scricchiolio quando esce dalla difesa, resta però fondamentale la solidità che mostra. E nel secondo tempo a gestire ed attutire la sfuriata bergamasca.

Kumbulla 6,5 – Vince il ballottaggio con Ibanez. Una motivazione in più per essere ancora una volta il migliore del blocco arretrato. Uscite indovinate nel tempo e nel modo, abbassa la guardia a fine primo tempo compiendo fallo, insieme a Mkhitaryan, su Mirančuk al limite dell’area. I ritmi si alzano notevolmente nel secondo tempo, lui li segue con grande attenzione. Salterà l’Udinese per squalifica.

Karsdorp 6,5 – Intercetta l’idea ed il passaggio di Pasalic, attiva gli ingranaggi della locomotiva con una precisa verticalizzazione, quanto basta per tracciare la linea che Zaniolo ed Abraham seguono per scrivere il vantaggio. Prima e dopo errori di misura: non vede, o non vuole farlo, Pellegrini andare sull’autostrada in profondità al 40’. Non balla nella ripresa quando si ritrova anche a dover fronteggiare due-tre avversari. (Dall’84’ Ibanez 6 – Rientra dopo l’infortunio con l’Inter e trova subito il giallo. Facilmente superato).

Pellegrini 6 – Si vede a sprazzi: batte l’angolo del primo squillo, copre bene in difesa ma fatica a portarsi in avanti. Trova la giusta combinazione al 44’, non venendo però servito da Karsdorp. Mkhitaryan, ad inizio ripresa, gli dà il biglietto per andare davanti a Musso: lo stropiccia allungandosi palla, che gli sbatte anche addosso in corsa. (Dal 84’ Oliveira 6 – Bem vindo de volta).

Cristante 6,5 – Contro la squadra che lo ha portato a Roma mostra un senso di rispetto, quasi di reverenza. Se ne sta acquattato e rinuncia ad impostare. Soprattutto, però, si fa scivolare dai piedi diversi palloni, anche in zone rischiose, e viene ammonito. Non crea comunque grandi disordini. E, anzi, sotto assedio ne mette.

Mkhitaryan 7 – Annunciato l’addio alla Nazionale, si dedica alla causa con solita abnegazione e qualità. La cartuccia del tiro potente e da fuori area in avvio di gara lo porta a nascondersi per una ventina di minuti. Ritorna in auge a metà del primo tempo. Si cala in difesa ed allontana pericoli, raccoglie palloni – a centrocampo ed in difesa – che rimanda in avanti con grazia. La si vede nell’assist per Pellegrini. Può sembrare un acuto stridulo – e probabilmente lo è –  l’espulsione nel finale, ma è simbolo della grande dedizione.

Zalewski 7 – La freccia con direzione sinistra resta accesa. Confermato dopo la titolarità con lo Spezia, alza il livello della prestazione. Legge ed anticipa da esperto difensore – quelle due sbavature gli sono concesse, anche il fallo a rischio rigore – i tentativi di trama dell’Atalanta che rovina puntualmente: sale sul motorino e supera ogni ostacolo che gli si para innanzi. Trova intelligentemente Zaniolo, sprecone nel calciare subito. Ed anche la sfortuna. Incuneatosi tra 4-5 avversari, esce dal campo dove la caviglia lo tradisce. (Dal 62’ Vina 6,5 – Scavalcato probabilmente nelle gerarchie, vuole collezionare sin da subito punti. Vivace e presente, non aggiunge però qualità nelle intenzioni).

Zaniolo 7 – Infiocchetta il pallone del vantaggio consegnato ad Abraham con classe. Spreca le buone occasioni che si trova: nel primo tempo calcia da troppo lontano conclusioni tra l’altro deboli, nella ripresa è testardo. (Dal 73’ Veretout 6 – Entra per tenere il risultato e vi riesce. Esce a testa alta dall’area nel recupero, momento in cui l’Atalanta spingeva a manetta).

Abraham 7,5 – Aggiorna la data dell’ultimo gol all’Olimpico – datata 9 gennaio – con un gol che rilancia i sogni europei giallorossi. Colpisce e manda a casa la Dea lavorando un pallone sì bellissimo, ma non semplicissimo da controllare. Stremato per il grande impegno, esce azzoppato. (Dal’84’ Felix 6 – Perdonato in breve tempo per esser rientrato tardi dopo una serata in discoteca, subentra con l’intento di tenere la palla il più lontano possibile dall’area romanista. Subisce falli e la furia bergamasca, ma non fiata ed aiuta).

Foti/Mourinho 7 – Il destino, che beffardo. Senza di lui in panchina, la Roma conquista la seconda vittoria consecutiva. La trama tattica è comunque ben attuata da Foti, Salzarulo in diffida, e porta i giallorossi al quinto posto. Concretizzare di più è l’aspetto su cui lavorare di più.

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