Il Tempo – Il progetto prende forma

Le streghe lasciano il cielo dell’Olimpico, la vittoria torna ad abitare qui. La Roma gioca un primo tempo da lustrarsi gli occhi, aggancia perfino la vetta, poi concede qualcosa alla riscossa di un’Atalanta che onora la prima serata calcistica, dimostrando che la posizione di virtuale capofila non era usurpata. Tre gol in una volta sola, prima un Bojan ispirato, poi il solito Osvaldo, infine, a scacciare la paura dopo il gol di Denis, un protagonista inatteso, Simplicio messo in campo a sorpresa dall’inizio e meritevole della fiducia regalatagli.
Qualche sbavatura sui palloni alti in area, dettagli da limare, ma i progressi del gioco dettato da Luis Enrique appaiono sempre più evidenti. Peccato per il piccolo infortunio a Totti, la sosta arriva in soccorso, anche per il monumentale De Rossi, qualche problemino nel finale, che però dovrà onorare l’azzurro.
Sfida spettacolare a San Siro, fino a quando non l’hanno massacrata le assurde decisioni di Rocchi: giallo inesistente per Obi, rigore per un fallo fuori area, altra ammonizione e rosso per il nigeriano. Non basta: respinta da Julio Cesar l’esecuzione di Hamsik, replica in gol di Campagnaro, già in area ben prima del tiro, comprensibile la furia dei nerazzurri.
Al rientro in campo, senza Ranieri espulso, i gol di Maggio e Hamsik hanno chiuso i conti. Non meritava questa macchia la bella impresa di un Napoli al quale l’arrivo di Inler ha garantito un salto di qualità straordinario, soprattutto sul piano della personalità. Si va all’intervallo, propiziato dalla sosta internazionale, con un’altra sfida ricca di storia e tradizione. La Juventus sta producendo il massimo sforzo per ritrovare una dimensione smarrita, per far dimenticare l’avvilente settimo posto dell’ultima stagione. Riceve il Milan campione, occasionalmente nella parte bassa di una classifica fin troppo contratta, ma che stasera ritrova anche Boateng, dopo il fondamentale recupero di Ibra.
Il Tempo – Gianfranco Giubilo 

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