Rodolfo Volk, il primo bomber della Roma

Rodolfo Volk, l’indimenticato, ma poco conosciuto, primo Bomber della Roma, nacque a Fiume, allora città del regno austro – ungarico il 14 gennaio 1906. Sin da giovane, in compagnia del cugino Carlo, cominciò a giocare e a segnare tantissimi goal nei campi dell’Oratorio salesiano, Braida, Valscurigne e Scoglietto con la maglia della Juventus Enea. Ben presto i dirigenti del Gloria, uno dei più importanti club cittadini di allora, posero gli occhi sul poderoso atleta che dopo un breve periodo di ambientamento, divenne un punto di riferimento per l’intera squadra, tanto da realizzare 10 reti, in 15 partite (stagione 1925/26). Il Gloria poté avvalersi delle prestazioni del suo giovane talento solo per una stagione, perché l’anno successivo (1926) Rody (come lo chiamavano tifosi ed amici fiumani) partì per Firenze per svolgere il servizio militare. Le doti del giovane centro attacco furono immediatamente notate anche dai dirigenti della Fiorentina che lo ingaggiarono sotto il nome di Rodolfo Bolteni. Il centro attacco fiumano disputò, in maglia viola solamente 14 gare andando a segno ben 11 volte, dimostrando particolare coraggio soprattutto contro le avversarie toscane. Ultimato il servizio militare, tornò nella sua Fiume (diventata italiana il 27 gennaio 1924) e indossò la maglia granata della Fiumana (società calcistica nata in seguito alla fusione tra Gloria e Olimpia, nel 1926) dove vinse la Coppa Federale.

Mentre, nel campionato che seguì (1928/29), la Fiumana faceva il suo debutto nella massima serie, Rodolfo fu ingaggiato dalla Roma, dopo una difficile trattativa, dove iniziò un memorabile ciclo lungo cinque anni realizzando ben 107 reti (104 in campionato + 3 in Coppa Europa). Giocò tutti i derby e andò sempre a segno contro la squadra laziale (a cominciare dal primo l’8 dicembre 1929). Fu il primo giocatore italiano a realizzare 4 goal in una sola partita (Roma – Torino 6 a 1, 9 giugno 1929). Nel corso del suo quinquennio romano, Volk vestì anche 5 volte la maglia della Nazionale B, (Grecia, Lussemburgo, Ungheria, la selezione della Francia del sud e la Bulgaria) dove realizzò 5 goal.

Nella stagione 1933-34 passò al Pisa, in prima divisione, che grazie ai suoi goal (16) riuscì a raggiungere la tanta sospirata promozione in Serie B. Queste prestazioni convinsero la Triestina a puntare su di lui per un solo anno. Con la maglia alabardata disputò solamente 6 partite realizzando un solo goal. Nella stagione 1935/36 rientrò nella Fiumana dove terminò la sua carriera nella stagione 1940/41 con la conquista della serie B. Iniziò allora a lavorare come impiegato nella Romsa (Raffineria Oli Mineriali), ma terminata la guerra, che vide il passaggio di Fiume alla Jugoslavia, decise insieme alla sua famiglia di rimanere italiano e fu per questo motivo sfollato nei campi profughi di Udine prima e di Laterina poi, nel 1948 (Arezzo). Una volta tornato definitivamente a Roma trovò lavoro al CONI come usciere, che gli consentì di ottenere una modesta pensione. Trascorse i suoi ultimi anni di vita in una clinica di Nemi, dove morirà nel 1983 a 77 anni. Qualche settimana fa la Roma lo ha ricordato inserendolo nella Hall of Fame.

Giorgio Di Giuseppe

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