Riscatto Garcia. Cambia la Roma per i suoi 15 anni da allenatore

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese – C.Zucchelli) – «Auguri di buon anno a tutti!». Un tweet elegante e dolce, nella sua semplicità. Fatto probabilmente da milioni di persone nel mondo, anche se quello di Rudi Garcia ha scatenato le reazioni più disparate. Dagli insulti di qualcuno alle richieste garbate di lasciare Roma il prima possibile, in mezzo anche a tanti attestati di stima ed a molti incoraggiamenti. Ma che 2016 sarà quello dell’allenatore francese? Molto dipenderà dalle prossime due partite, quelle di Verona (il 6 contro il Chievo) e quella con il Milan, il prossimo 9 gennaio. Un crocevia fondamentale, con sullo sfondo un futuro ancora tutto da scrivere.

LE STRATEGIE – Per provare a scriverlo nel migliore dei modi, Rudi Garcia dalla ripresa dei lavori (29 dicembre scorso) sta cercando di cambiare più di qualcosa. Prima di tutto l’intensità degli allenamenti e magari anche la loro frequenza (con l’inserimento di qualche doppia seduta), un aspetto sottolineato anche a più riprese pubblicamente dal tecnico giallorosso. Il concetto è capire se è per far caricare di più i giocatori o perché prima non si lavorava a sufficienza. Del resto, le voci sulle sedute «soft» di Trigoria si rincorrono oramai da mesi e arrivano da più parti. E se si dice che tre indizi facciano una prova, qui allora ce ne sarebbero a sufficienza per un’istruttoria. L’altro aspetto su cui lavorerà poi il francese sarà quello di provare a ritrovare anche centralità decisionale. Un po’ come succedeva nel suo primo anno di Roma, quando Garcia sembrava l’ombelico di ogni cosa di Trigoria, tanto da suscitare anche l’invidia di qualcuno dentro lo stesso Fulvio Bernardini. Oggi quel Garcia non c’è più, limitato e messo in un angolo dalla società. Magari non sarebbe mai davvero arrivato ad essere il Ferguson della Roma, ma da lì alla situazione attuale c’è un abisso con un mare in tempesta.

I FESTEGGIAMENTI – E poi Garcia ha voglia di ripartire subito bene non solo per rimettere la barca sulla retta via, ma anche per festeggiare al meglio un traguardo che si avvicina rapidissimo. Quello dei 15 anni da capoallenatore, visto che la sua prima vera panchina fu il 13 gennaio 2001 alla guida di un Saint Etienne.

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