La Gazzetta dello Sport (A. Vocalelli) –  Ma su quali basi va giudicato anche un grande allenatore?
Una domanda che vale in maniera universale, ma nel caso specifico si riferisce alla questione Mourinho. Già, perché il suo contratto triennale è in scadenza e al momento non ci sono indizi che facciano pensare a un rinnovo. Anche un grande allenatore, è ovvio,
dovrebbe essere innanzitutto giudicato in base ai risultati.
Ma, al momento, è complicato fare un bilancio. Perché Mourinho può vantare performance europee di valore assoluto. Due finali consecutive rappresentano un vanto e un orgoglio.

È anche vero che il lato aziendalista di Mourinho si è la cessione di alcuni ragazzi, internazionale. Di contro sono “bambini” come li chiama lui, è stato possibile chiudere in equilibrio perfetto il bilancio al 30 giugno. Senza contare che, da Bove a Zalewski, alcune sue intuizioni sono state un valore tecnico e patrimoniale notevole. Anche in questo caso, insomma, il bilancio è in chiaroscuro.
sono venuti a mancare i risultati in campionato. La Lazio ha partecipato almeno una volta In tutto questo c’è però un altro Champions. La Roma no. tutto il peso anche dei mancati introiti, che incidono mercato.

Non c’è dubbio che nel giudizio dei Friedkin peserà anche il rapporto con il club. Va detto, Mourinho non è mai stato tenero con la sua società. L’ha spesso criticata per non avere una strategia politica, per non aver irrobustito lo staff con un dirigente pronto ad affiancarlo, ha più volte criticato la campagna acquisti.
Il rapporto con i tifosi. In altre occasioni, di fronte a risultati altalenanti, ci sarebbe stata una profonda spaccatura tra la gente . Nel caso di Mourinho no.
Il fronte è assolutamente compatto e ne sono la prova i 65.000 dell’Olimpico che da anni fanno registrare il tutto esaurito, proprio perché vedono in Mourinho il leader assoluto.

Allora viene da chiedersi: quanto deve pesare nella decisione finale l’amore che la gente sta dimostrando verso il proprio condottiero? Deve prevalere il progetto societario o il volere del pubblico? Sei mesi ancora e avremo una risposta che, comunque, farà molto discutere. Perché anche questo è il destino dei grandi allenatori.