Rinascita Soleri, l’uomo della triplette

La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – Una tripletta nel derby non capita né tutti i giorni né tutti gli anni, Edoardo So­leri si è concesso persino il bis, in circostanza che rendono il tutto molto interessante: erano 2 gare a eliminazione diretta, quarti di finale in gara secca sia in Coppa Italia, a dicembre, che in campio­nato, 2 giorni fa. Dato fonda­ mentale, perché sul campionato Primavera sono tutti d’accordo: è poco competitivo, ci sono partite sin troppo facili, specialmente se giochi in una squadra come la Roma, capace di infilare due 5­-0 alla Lazio, vincere la Supercoppa battendo 4-­0 quella stessa Inter che domani sera le contenderà l’accesso alla finale scudetto, e segnare 4 gol al Sassuolo che ha vinto il Viareggio.

CHE NUMERI – Ma il livello tecni­co del campionato -­ che cambierà presto, visto che dall’anno prossimo con la riforma la Roma non incontrerà più le squadre di serie B ­- vale per tutti i centravanti del­ le big, e nessuno ha i numeri stre­pitosi di Soleri: 28 centri in 25 partite di campionato, somman­do regular season e gare a elimi­nazione diretta. Quello che si è avvicinato di più è Alessandro Rossi, 24 gol in 23 partite: è il centravanti della Lazio, lunedì sera al Tardini, mentre il rivale si portava via il pallone, non ha la­ sciato traccia. Contando tutte le gare ufficiali i gol di Soleri sono 36, con quella dell’ultima gara è arrivato a 6 triplette stagionali. E il secondo gol alla Lazio è stato il primo nel calcio italiano convali­dato dal Var, cancellando un fuo­rigioco che non c’era.

RIVINCITA – Comunque finisca la stagione, si è preso la sua rivinci­ta: lo scorso anno la Roma ha vinto lo scudetto, lui lo ha vissuto senza poter scendere in campo, a corto di preparazione dopo un infortunio. Però in lista c’era, an­dava in panchina, e tra i tanti ad­detti ai lavori qualcuno avrà sicu­ramente pensato a un’esclusione per scelta tecnica. Le richieste c’erano, ma si poteva fare di me­glio, così ha rimandato di un an­no la prima esperienza da profes­sionista lontano dalla città in cui è nato, giocando una stagione da fuoriquota inizialmente non pre­vista. Classe ’97, 18 anni compiu­ti il 19 ottobre, fino al reintegro di Anocic è stato il più vecchio della squadra, per soli 11 giorni rispetto a Eros De Santis, il capitano. Il settembre 2015 esordì coi grandi, sostituendo Florenzi nel recupero dalla gara di Cham­pions col Bate Borisov: c’era Rudi Garcia, Spalletti si è limitato a portarlo in panchina, come il compagno di reparto Tumminel­lo. In campionato sono a 49 gol in 2, sarebbe un peccato fermarsi ora, a 2 gare dal secondo scudet­to di fila.

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