Il Tempo (T. Carmellini) – E derby sia! La Roma soffre contro la solita Cremonese, va sotto, ma si rialza e grazie ai suoi uomini migliori batte la bestia nera di coppa e si qualifica per i quarti di finale in programma mercoledì prossimo, sempre all’Olimpico contro la Lazio di Sarri. Ancora la Lazio per arrivare alla quale Mou & Co. hanno dovuto stendere un altro ex biancoceleste: lo stesso che lo scorso anno li aveva cacciati dalla competizione nazionale. Stroppa e la sua Cremonese (ottima di B) vendono di nuovo cara la pelle, ma alla fine la differenza la fa il maggior tasso tecnico di una Roma che a questo ottavo ci è arrivata comunque con i cerotti e senza mezza difesa.

Con Mancini e N’Dicka out e Smalling ormai dato per disperso a Mourinho non resta che arretrare di nuovo Cristante e mettere Celik a destra. Giocoforza torna Pellegrini titolare, mentre in attacco c’è Belotti e non Dybala che si accomoda in panchina. La Roma parte forte ma, come già visto recentemente, gli mancano gli ultimi metri: o meglio l’ultimo tocco. E quando gli riesce è anche un po’ sfortunata. Flipper davanti ai pali difesi da Jungdal poco prima della mezz’ora: traversa di Pellegrini da due metri e palla sulla riga dopo il rimpallo di istinto del portiere sull’intruppata di ginocchio (d’istinto pure questa) di Belotti. La Roma fa la partita ma la Cremonese non molla, sta lì sul pezzo e alla prima ripartenza fa male. Dormita collettiva della retroguardia giallorossa, ElSha respinge male di testa, Pellegrini è pigro nel contrasto e Llorente si fa fare un sombrero da tale Ghiglione: è tutto vero. Poi chicca di Tsadjout sul quale il buon Cristante dimostra i suoi limiti, legittimi, da centrale.

Ma dura poco perché lo stadio giallorosso si fa sentire eccome, Mou capisce e nella ripresa cambia tutto: dentro Dybala, Kristensen e Zalewski, fuori Belotti, Celik e Llorente. Poi a breve giro entrano anche Azmoun (Bove) e Spinazzola (Karsdorp) e le cose cambiano. La Roma si riversa tutta nella metà campo cremonese e arriva la svolta: non prima all’ennesimo palo colpito stavolta da ElSha. L’azione della svolta arriva nemmeno a dirlo sul solito Asse: apre Dybala, palla profonda di Azmoun per Lukaku che da attaccante vero riapre la partita. Manca un quarto d’ora ma ormai la partita si gioca a una porta e l’inevitabile succede a dieci dalla fine quando la difesa ospite sdraia Spinazzola in area. Il Var non ha dubbi e conferma l’intuizione di Pairetto che manda Dybala sul dischetto. Il campione del mondo argentino non sbaglia, parabola imprendibile e l’Olimpico può esplodere di gioia in attesa della prossima sfida che per i tifosi romanisti, e non solo, ha un sapore del tutto particolare. Sarà derby di coppa, ma prima domenica c’è l’Atalanta…un passo alla volta.