Riecco Gervinho. Con lui la Roma vale lo scudetto

roma-lazio-gervinho-gol-esultanza01.

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Il vero paradosso è che alla fine lui non doveva neanche esserci più. Era stato venduto, ceduto al miglior offerente, nella fattispecie quell’Al- Jazira che era pronta a mettere sul piatto della bilancia 13 milioni di euro (più bonus). Un tesoretto su cui la Roma questa estate aveva fatto affidamento per rifare la squadra e mettere da parte per sempre Gervinho. Ed invece ora, nel momento più brutto della stagione giallorossa, Garcia si riaffida proprio a lui per ripartire e cancellare tutte le polemiche. Da capire solo se dall’inizio (probabile) o in corsa. Quel che è certo, è che il tecnico francese ha tirato un bel sospiro di sollievo, ora che ha di nuovo a disposizione il suo «apriscatole» per le difese avversarie.

MEDIA SUPER – I numeri, tra l’altro, ci dicono che esiste una Roma con Gervinho e una senza. In termini assoluti, ancora di più relativamente alla stagione in corso. Da quando è in giallorosso, la Roma con lui ha portato a casa la media di 2,12 punti a gara, senza 1,74. Forbice che cresce se ci si riferisce a questa stagione: con l’ivoriano sono arrivati 2,2 punti a partita, senza 1,25. Una media (2,2 a gara) quasi da scudetto, visto che in proiezione porterebbe 83/84 punti in 38 gare, contro gli 87 con cui lo scorso anno la Juventus ha vinto il titolo. Tra l’altro, il ghepardo africano sarà fondamentale nella doppia sfida contro Bate Borisov (mercoledì in Champions) e Napoli (domenica 13 al San Paolo), così tanto che a Torino il francese cercherà di fargli mettere dentro minuti e ritmo per riportarlo il prima possibile a standard di forma accettabili, se non ottimali. Gervais poi è fatto così: ha bisogno di correre per essere felice e quando è felice può fare cose che altri non fanno: serpentine, allunghi, assist e in questa stagione pure i gol (7). «È il miglior giocatore con cui ho giocato in vita mia: è molto veloce ed ha qualità tecniche», ha detto ieri Edin Hazard.

RITORNO AL PASSATO – Alla fine Gervinho è rimasto a Roma un po’ per capricci suoi, un po’ anche per quelli di Garcia. «Quando l’affare con gli arabi è saltato mi sono fidato di Rudi — ha detto tempo fa il d.s. Sabatini Il tecnico mi ha assicurato che l’ivoriano sarebbe tornato a giocare ad alti livelli». Così è stato, è andata bene. E Gervinho è l’esatta dimostrazione che a Roma bastano le prestazioni poi per cancellare un po’ tutto, anche i rancori. Osteggiato dalla tifoseria nel finale della scorsa stagione, è tornato a prendersi gli applausi gara dopo gara, un po’ come succedeva nella prima stagione. «Ho vissuto un brutto momento, ho sofferto anche per le critiche. Ma ora sono felice che sia passato tutto», ha detto subito dopo Palermo-Roma, una delle sue migliori gare in questa stagione. Così come Garcia è felice di averlo ritrovato. Del resto, esiste una Roma con Gervinho e una senza. E quella con l’ivoriano funziona molto meglio di quella senza.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti