Reina: “In casa dobbiamo farci forti e sfruttare l’appoggio del San Paolo. Ora sotto con la Roma”

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Pepe Reina, portiere del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta Dello Sport. Lo spagnolo ha parlato del campionato e della prossima sfida contro la Roma al San Paolo. Queste le sue dichiarazioni:

Lei si mostra fiducioso, prima della pausa però le parole di Sarri e la sua presunta resa (quando c’era ancora Milik) hanno alzato un bel polverone.
«Ha parlato in un certo modo per toglierci pressione. Sono sicuro che non pensa ciò che ha detto. È chiaro, e lo sanno tutti, che la Juve è la strafavorita al successo in campionato e sarebbe una sorpresa se non vincessero il titolo, però noi lotteremo fino alla fine e non ci daremo mai per vinti».

È un po’ presto per mollare.
«Prestissimo. Se dovessimo pensare che hanno già vinto allora meglio spegnere la luce, chiudere la porta e andar via. È chiaro che parlare dopo una sconfitta è sempre difficile e ancor di più in una realtà come quella di Napoli dove ci sono grandi e rapidi cambi d’umore. Però ripeto, ho la speranza di poter lottare per lo scudetto, anche senza Milik».

Proprio perché Napoli è così suscettibile ai cambi d’umore bisognerebbe prestare massima attenzione alle parole no?
«Chiaro. E per questo sono convinto che Sarri non ha detto quelle cose con l’intenzione di arrendersi, quanto con l’idea di mettere pressione alla Juve e togliere responsabilità a noi. Non bisogna ingannarsi: i favoriti sono loro. Trovi qualcuno che dica che la Juve non è la prima candidata al titolo. La realtà è questa. Hanno speso 140 milioni di euro, hanno tolto un giocatore fondamentale alla Roma e un altro al Napoli, hanno costruito una squadra molto più competitiva di quella dello scorso anno che non era esattamente scarsa. Però, arrendersi? Mai nella vita. Dobbiamo lottare in ogni gara».

Eccoci al «partido a partido», il mantra del Cholo. Un altro indizio del vostro modo d’interpretare la stagione?
«Nel calcio per me questo è l’unico modo di vedere le cose e far rendere al meglio una squadra. Tranquilli, senza mettere obiettivi che appesantiscano i giocatori sotto responsabilità eccessive. Poi i conti li faremo alla fine. Quindi ora sotto con la Roma».

La partita giusta per ripartire?
«Chiaro. In casa dobbiamo farci forti, sfruttare l’appoggio del San Paolo e imporre la nostra mentalità con chiunque».

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