Quella Coppa che non fa per noi. Roma e Fiorentina contro il tabù

1astra-giurgiu-roma__emerson-palmieri

Il Corriere della Sera (A.Bocci) – L’Europa League è una coppa maledetta. Le italiane non l’hanno mai vinta e anche quest’anno l’inizio non è stato incoraggiante: appena due squadre (su quattro) qualificate ai sedicesimi, come non succedeva da cinque anni. Quella volta furono Lazio e Udinese. Adesso Roma e Fiorentina. I giallorossi, già sicuri del primo posto, hanno pareggiato senza gol e senza penare con l’Astra Giurgiu. I viola, invece, il pass lo hanno centrato solo all’ultima giornata, nel gelo di Baku, 2-1 contro il Qarabag. Tutti i gol nel secondo tempo: Vecino ha sbloccato il risultato e Federico Chiesa, 19 anni appena compiuti, figlio d’arte, lo ha chiuso, firmando il primo acuto tra i professionisti dopo il pareggio del brasiliano Reynaldo che poteva complicare il finale di partita. Chiesa, che poi è stato anche espulso, è uno sguardo sul futuro. Ma è stato Kalinic, dentro dopo 51 minuti vuoti di Babacar, l’uomo che ha permesso alla Fiorentina di dare sostanza al suo gioco e cancellare il passaggio a vuoto in casa contro il Paok Salonicco. La vittoria vale la qualificazione e il primato «con la speranza di un sorteggio favorevole», ha detto Paulo Sousa. I viola, nelle ultime due edizioni, hanno pescato sempre il Tottenham. Lunedì a Nyon Fiorentina e Roma dovranno fare attenzione soprattutto al Manchester United di Mourinho, ma anche a Villarreal e Borussia Moenchengladbach.

L’Europa League nella fase a gironi non è granché eccitante, ma dopo diventa un torneo bestiale, con due partite in più rispetto alla Champions e avversarie toste da affrontare. Sinora le nostre non sono mai andate oltre le semifinali: due volte la Fiorentina con Prandelli e Montella in panchina, una la Juve di Conte. Proprio l’Euroleague, sino adesso, ha penalizzato il nostro ranking. Dal 2018-19, nonostante la Spagna e l’Inghilterra stiano cercando di boicottare il progetto, dovremmo avere quattro squadre ai gironi della Champions senza la trappola dei playoff. Serve l’impegno di tutte le squadre per non farci scavalcare da Russia o Francia. Roma e Fiorentina devono fare gioco di squadra. Non come l’Inter, clamorosamente eliminata prima dell’ultima partita. Ieri sera a San Siro, Pioli ha fatto giocare quasi tutte le riserve, vincendo 2-1 con lo Sparta Praga grazie alla doppietta di Eder dopo aver rischiato di perdere. I tifosi della Nord sono rimasti fuori da San Siro, affidando a un lungo striscione la loro rabbia: «Vergognatevi», il messaggio inequivocabile. Il Sassuolo, invece, è stato fermato da una nebbia tanto fitta quanto improvvisa: l’amaro saluto con il Genk è stato rinviato a oggi alle 12.30.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti