Politano, chi si rivede

Corriere dello Sport (F.Guerrieri) – Aveva proprio ragione Max Pezzali. Il tempo passa per tutti ed è impossibile riportarlo indietro. Chissà quante volte avrà sentito questa canzone Matteo Politano, che oggi torna a Roma da avversario. Lì dove è nato e cresciuto.

LE ORIGINI – Roma ma non la Roma. Perché la carriera di Matteo inizia ancora prima: Polisportiva Selva Candida, giocava sotto età con gli Esordienti. Un pezzo del suo cuore sarà sempre per loro, quando se n’è andato via era con le lacrime agli occhi: «Segnerò all’Olimpico». Grandi sogni. Attraverso un passaparola il profilo di quel ragazzino era arrivato all’orecchio di Bruno Conti che si convince e per Politano a 8 anni si spalancano i cancelli di Trigoria.

LO SCUDETTO – Livello superiore rispetto agli altri, si vedeva subito. Anche in giallorosso: prendeva palla e partiva da destra a testa bassa verso il centro. Ne saltava uno, due, tre. E il finale era sempre lo stesso: palla in rete e lui via ad esultare. In cameretta il poster di Maradona, ogni sera prima di andare a letto guardava il suo idolo e provava ad imitarlo in campo. Ma non poteva andare sempre così, perché se non sei Maradona devi giocare a testa alta. E in questo è stato fondamentale l’incontro con Andrea Stramaccioni, che gli ha insegnato a passarla ai compagni. Insieme hanno dominato la stagione 2009/10 stravincendo lo scudetto Allievi con tra gli altri – Ciciretti e Barba (oggi in Spagna allo Sporting Gijon).

L’ADDIO – Generazione piena di qualità e talento la sua. Tant’è che l’anno successivo hanno (ri)vinto lo scudetto Primavera con Alberto De Rossi in panchina e in campo gente come Caprari, Viviani… Il capitano? Florenzi. Il debutto in Serie A per Politano è dietro l’angolo ma non arriverà mai. Prima va in prestito a Perugia (in Lega Pro), poi in comproprietà a Pescara (Serie B). Nell’estate 2015 arriva la grande occasione Sassuolo: prestito con diritto di riscatto esercitato a fine stagione. Matteo segna che è una bellezza: «Sono partito da Roma con l’intenzione di dimostrare che si erano sbagliati». E così, nelle quattro partite contro i giallorossi ha totalizzato un gol e due assist. Oggi è un punto fermo del Sassuolo che prova il colpaccio all’Olimpico. Tra vecchi ricordi e un presente da protagonista.

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