Il Tempo – Ora i tifosi la smettano di fare i protagonisti

curva as roma

Non è indispensabile guardarsi negli occhi, per un sereno colloquio. Deve averlo pensato James Pallotta che, azzerando le distanze, ha accettato di confrontarsi con i tifosi scontenti attraverso i messaggini tanto cari ai giovani. Ha avuto fortuna, il presidente giallorosso, che in fondo ha trovato degli interlocutori civili, con i quali si è concesso anche qualche battuta simpatica, confessando che la mamma usava talvolta con lui l’epiteto rivolto ai facinorosi dello striscione. Nessun dramma, insomma, anche se non si avverte l’esigenza di spiegazioni da parte della società, ognuno faccia il suo mestiere, si limitassero all’incitamento i tifosi, senza pretendere un protagonismo al quale non hanno diritto.

A mio giudizio, l’errore della Roma è stato il mancato ricorso contro una squalifica che l’ammissione di impotenza del Viminale rendeva palesemente iniqua. Anche se molti sostengono di avere osservato gli striscioni già in bella vista fuori dallo stadio, ma anche in questo caso il difetto starebbe dalla parte delle forze dell’ordine. Per il resto, incoraggiante la piena fiducia accordata dal presidente a Rudi Garcia, difficile cancellare due stagioni vissute almeno al secondo posto, perso soltanto nell’ultima giornata. Ma questa naturalmente non è una novità.

Sull’opportunità di queste botte e risposte ci sarebbe da discutere. Qualcuno giustifica l’iniziativa con altri esempi che la nostra massima divisione ci riserva. Ma quando si parla di De Laurentiis che, direbbero a Roma, nun s’azzitta mai, e del comico Ferrero, meglio non seguirli.

Il Tempo – L’ Osservatorio di G. Giubilo

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