Pokerissimo Roma. Notte a meno uno, Signora mai così vicina

Il Giornale (M.Di Dio) – Un tempo in apnea, un altro di dominio quasi assoluto. Finisce nel segno dei Faraoni – doppiette per El Shaarawy e Salah – la spettacolare girandola del Bentegodi. Che negli ultimi sei minuti diventa anche il commiato (se non ci saranno altre sorprese) lontano dall’Olimpico di Francesco Totti. La festa, vera, sarà domenica prossima quando la Roma metterà probabilmente le mani sul secondo posto, che dalla vittoria di Napoli di sette mesi fa la truppa di Spalletti non ha mai mollato. La gara pazza di Verona porta i giallorossi a -1 dalla Juve per una notte: mai i bianconeri sono stati così vicini e questo aumenta il rammarico di un viaggio a ritmi forsennati (la prospettiva finale è di 87 punti, meglio della Roma da record di Garcia, arrivata nel 2014 a 85) ma che non porterà al sogno scudetto. Quel sogno che sempre con il Chievo i giallorossi di Ranieri cullarono il 16 maggio 2010: a -2 dall’Inter a 90’ dal termine, grazie al gol di Vucinic rimasero per 36 minuti campioni d’Italia, prima che Milito mettesse il secondo tassello del Triplete nerazzurro di Mourinho. Allora erano 20mila i romanisti sugli spalti di Verona, ieri «solo» 5mila. Accorsi a spingere la squadra verso un secondo posto che, dopo l’anno dell’ultimo scudetto (2001), la Roma ha preso già 8 volte, che saranno nove in caso di successo sul Genoa. La settima vittoria esterna di fila (con 24 gol segnati) che affianca i giallorossi al Napoli – 12 successi lontano da casa -, arriva con una cinquina che in trasferta, se si esclude quella nel derby del 2002, non si vedeva dal giugno 1995 (5-1 a Cremona). E 87 reti in un campionato la Roma non li segnava da 76 anni.

El Shaarawy e Salah diventano i protagonisti in una serata in cui il Chievo onora la partita per un tempo quando verticalizza il gioco meglio dei giallorossi e aggredisce bene le «seconde palle», rischio evidenziato da Spalletti alla vigilia. Due volte in vantaggio grazie a Castro e Inglese, con le dormite della difesa romanista, due volte ripresa e poi superata dall’esterno ex Milan («ora vorrei ritrovare la Nazionale», così El Shaarawy) e da Salah, arrivato a 15 gol e 11 assist. Numeri impressionanti, considerando i 40 giorni passati in Coppa d’Africa. Il Chievo cala alla distanza, Spalletti dà spazio a Nainggolan, «risparmiato» per qualche acciacco fisico. E sui titoli di coda anche il sigillo di Dzeko, che con il gol numero 28 allunga nella classifica dei bomber della serie A, eguagliando anche il record di reti (38) in una stagione di campionato. Poi, insieme a quello del classe 2000 dei veneti Vignato, l’ingresso di Totti. Spalletti, alla vigilia, si era scusato con lui per averlo penalizzato in stagione, i giocatori del Chievo gli avevano dedicato un inno, il pubblico del Bentegodi (romanista e non) gli ha tributato applausi oltre che uno striscione. Il doppio binario di fine stagione della Roma procede parallelo: la caccia al secondo posto, l’addio del capitano. Sarà una lunga settimana, in cui la piazza di fede giallorossa si prepararerà al giorno più doloroso. Sempre che sia davvero l’ultimo…

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