Pjanic è un giallo ma la Roma dice no

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Corriere dello Sport (R.Maida) – Una spy story, più che un giallo. A colpi di indiscrezioni, reazioni, inseguimenti e smentite. Il sabato milanese si è chiuso con la partita di San Siro che ha certificato il terzo posto della Roma. Ma prima se ne era giocata un’altra virtuale sul mercato. E in particolare sul futuro di Miralem Pjanic, sempre più ingarbugliato e misterioso.

COMUNICATO – In mattinata si era diffusa una notizia clamorosa: la Juventus ha pagato la clausola rescissoria da 38 milioni, di conseguenza Pjanic sarà juventino una volta che avrà trovato l’accordo economico con la sua nuova società. Bum. La questione era seria, un po’ perché agitava la squadra a poche ore dalla partita contro il Milan e soprattutto perché poteva avere ripercussioni sulla Borsa che riapre domani. Tra l’altro, lo stesso giocatore era seccato perché non era stato informato della transazione in corso. E così la Roma, contrariamente al solito, ha deciso di diffondere un comunicato sul sito ufficiale: «La notizia è priva di fondamento». Non c’è stato nessun passaggio di soldi, nessun affare fatto, niente di niente.

IL CASO Le cose stanno così: la Juventus considera Pjanic un ottimo giocatore, non disdegnerebbe l’idea di prenderlo ma di sicuro non farà mai un torto alla Roma, un club politicamente amico, sfruttando la clausola rescissoria (sempre che per Pjanic intenda spendere una cifra simile). Non solo. Pjanic è ancora dell’idea di voler rimanere a Roma, purché gli venga rinnovato il contratto che scade nel 2018 a cifre diverse. Così si spiegano le parole ambigue pronunciate alla fine di Roma-Chievo: «Sto bene qui, ma nel calcio non si può mai sapere cosa accadrà».

DENARO – E’ tutto in evoluzione, insomma, perché la Roma deve sistemare il bilancio e di conseguenza rimediare qualche decina di milioni entro il 30 giugno per poi rilanciare il piano di rafforzamento. Ma questo non significa svendere i pezzi principali, a cominciare da Pjanic. Lo stesso vale per Nainggolan, di cui si è parlato molto in chiave Chelsea. Quindi bisogna pazientare. A Trigoria nessuno ha mai offerto cifre superiori ai 30 milioni, che sono considerati insufficienti. E siccome tutti e due i giocatori hanno fatto sapere ai dirigenti di essere felici alla Roma, Sabatini sta cercando risorse alternative per non impoverire il centrocampo di Spalletti: il “sacrificato” potrebbe essere Toni Rudiger, che ha mercato in Inghilterra e Germania, e che verrebbe sostituito da un tipo esperto alla Benatia (costa tanto di stipendio) o un emergente alla Dragovic, che la Roma segue da tempo.

SUGGESTIONE – E nel sabato delle sorprese, si è creato un papocchio anche attorno all’argentino Pablo Zabaleta, terzino destro del Manchester City. Ha passaporto spagnolo, quindi per il calcio è comunitario. Penalizzato dai problemi fisici nell’ultima stagione, con il contratto in scadenza tra un anno, potrebbe essere un’occasione per la Roma che infatti ne ha parlato al manager. Zabaleta ha 31 anni ed è ancora un punto di forza della nazionale del Tata Martino. Guadagna molto ma nell’ottica di un nuovo accordo spalmato su tre anni accetterebbe un ingaggio che fosse alla portata della Roma. E il City, secondo quanto filtra dall’Inghilterra, non si opporrebbe alla sua partenza.

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