Pinto non riesce a cedere gli esuberi, ma i conti del club sono migliorati

Il Messaggero (S. Carina) – Nessuna sorpresa last-minute. Quello che doveva fare, in entrata, la Roma lo ha fatto con gli acquisti di El Shaarawy e Reynolds. Meno in uscita. Perché nelle intenzioni del club, almeno quattro calciatori dovevano essere ceduti in questa sessione invernale. Motivi diversi – Dzeko per incompatibilità con Fonseca, Fazio, Jesus e Santon per alleggerire il monte-ingaggi – ma finale in comune visto che sono rimasti tutti. Se per il bosniaco nelle prossime ore inizierà il riavvicinamento al tecnico, per gli altri si va avanti nell’anonimato.

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I tre difensori hanno sin qui racimolato appena 338 minuti in campionato che fotografa il loro status all’interno della rosa. L’argentino ha detto di no al Parma quando i due club avevano trovato un’intesa per un prestito con diritto di riscatto. La società del presidente Krause ha atteso una risposta del giocatore per almeno un paio di settimane prima di virare su Bani.

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Anche il brasiliano non ha voluto prendere in considerazione nessuna proposta mentre il laterale ha rifiutato le avance della Sampdoria e dello Spezia. Chi è stato vicino all’addio è Peres: il Benfica premeva per prenderlo già adesso. L’ex granata ha preferito invece attendere: a giugno si libererà a parametro zero e potrà strappare un contratto più vantaggioso. Nessuna proposta invece per Pastore che ha un contratto che lo lega alla Roma sino al 2022. Qualche sondaggio dalla Spagna per Carles Perez che però ha chiuso sul nascere all’ipotesi di tornare in patria. 

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