Perotti: “Nessuno credeva in noi e questo ci ha dato la spinta e la forza di affrontare una partita non semplice” – VIDEO

Diego Perotti, attaccante della Roma, al termine della gara in casa del Napoli ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

PEROTTI IN ZONA MISTA

Di Francesco ha detto: “Se la squadra non dovesse seguirmi sarei io ad andarmene”, ma voi oggi avete dimostrato di essere con il mister…
Certamente. Non ho mai giocato una partita per fare male ad un allenatore. In 11 anni di carriera ho visto tanti allenatori, e penso che se lui fosse andato via sarebbe stata un’ingiustizia perché ci alleniamo sempre al massimo e lui fa tutto per la squadra. Oggi noi abbiamo dato una risposta forte, spero serva per ricominciare e per finire al meglio la stagione.

Qual è la vera Roma: quella di oggi o quella del secondo tempo con il Milan?
Io mi auguro che sia questa di oggi. Fino al girone di Champions abbiamo fatto una stagione buonissima, poi siamo calati ed è colpa nostra, di noi giocatori che scendiamo in campo: non si può dare la colpa sempre agli altri. Non era facile vincere oggi e fargli quattro gol ribaltando il risultato quando eravamo sotto. Questa è la dimostrazione che siamo ancora qui.

Può essere questa la partita per il definitivo salto di qualità?
Speriamo di sì. Speriamo prima di tutto di non rilassarci troppo con questa vittoria, non abbiamo fatto nulla. E’ successo già altre volte che abbiamo fatto un buon risultato e poi perdiamo punti. Dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo fatto nulla e finire la stagione al meglio.

Ora l’obiettivo è tornare a fare bene all’Olimpico?
Sì, sicuramente. Vogliamo fare bene davanti ai nostri tifosi. Sappiamo cosa significa la Roma per loro e vogliamo dimostrarglielo in campo.

Non era facile vincere a Napoli, cosa vi ha spinto a fare questa prestazione?
Eravamo consapevoli che avevamo bisogno di vincere e di non perdere la strada della Champions. E poi era importante per noi: una squadra come la Roma non può permettersi di perdere troppi punti e di fare brutte figure, quindi speriamo che questa sia la partita per ricominciare e tornare a fare quello che sappiamo fare.

PEROTTI A MEDIASET

Ci racconti questa rimonta soprattutto emotiva?
Abbiamo lavorato bene in settimana. Sapevamo di non aver fatto bene contro il Milan. Nessuno credeva in noi e questo ci ha dato la spinta e la forza di affrontare una partita non semplice. Siamo stati in grado di passare questi brutti momenti e fare quattro gol qui.

Non c’è rammarico per questi due mesi di amnesia?
Sicuramente, ma va al di là del risultato di oggi. Non abbiamo finito la stagione, ci è capitato di fare vittorie importanti e poi partite di livello basso. Abbiamo fatto bene, quattro gol contro una squadra che gioca bene a calcio. Non possiamo fermarci adesso perché arriva il momento più bello della stagione.

Il mister ha detto che se si accorge che è lui il problema, uscirà di scena. Come l’avete interpretata?
Io gioco a calcio da 11 anni. Nella mia carriera, sopratutto a Siviglia, sono passati tanti allenatori. Sarebbe immeritato perché lavora benissimo, lascia tutto per la squadra, lascia libertà sopratutto a noi che siamo davanti. Se non avessimo risposto sarebbe stato ingiusto, non se lo merita. Noi eravamo in difficoltà e questa partita non può che aiutare e dare spinta per Torino e lo Shakhtar. Vogliamo arrivare in Champions League e prendere il terzo posto.

Di Francesco ha chiesto un confronto sul sistema di gioco…
Non credo in un sistema, quelli che entrano devono fare bene. Lo stesso succede con le palle inattive, se lavoriamo in un modo e poi non lo facciamo non serve. Oggi abbiamo dimostrato di avere quella cattiveria che non si vedeva nelle ultime partite. Non è stato facile, è una riposta importante.

Chi voti tra Higuain e Icardi per la Nazionale?
E’ una scelta che deve fare l’allenatore, non io.

PEROTTI A SKY

Aiutaci a decifrare i contenuti di questo gruppo…
Abbiamo dimostrato di essere quello che nessuno credeva, ovvero di essere una squadra. Si è parlato troppo di quello che succede dentro lo spogliatoio, siamo noi giocatori a non aver fatto bene e ne siamo consapevoli. La voglia e la motivazione ci sono sempre state e oggi lo abbiamo dimostrato. Non era facile venire qui e fare 4 gol al Napoli, è stata una dimostrazione di coraggio importante.

Tre mesi negativi, come non se ne poteva parlare?
Non accetto quando si è irrispettosi, la critica l’ho sempre accettata. Non ho bisogno di prendere un giornale per vedere il voto, se ho giocato bene o male lo so, ma io mi sono comportato con rispetto sempre e penso che in certi momenti non è stato cosi nei nostri confronti. Poi ognuno fa quello che pensa sia giusto. Noi ci alleniamo e giochiamo per vincere, a volte riesce altre no, speriamo che questa vittoria ci dia spunto per altre.

L’Argentina ha più bisogno di ali o di punte?
L’allenatore ha tanti giocatori, credo sia positivo soprattutto quando affronti un mondiale, che è da giocare al 100%. Non so cosa pensa lui, io gioco e mi alleno per far bene con la Roma, poi ovviamente ci penso a poter giocare il mondiale. Ho quasi 30 anni, è una delle ultime opportunità che ho di giocarlo, ma penso sempre prima alla Roma.

PEROTTI ALLA RAI

E’ stata una grande reazione alle ultime prove viste…
Dovevamo fare meglio di quanto fatto. Non era facile, ma siamo stati bravi vincendo con merito.

Il pressing è stato determinante…
Lo abbiamo cercato sempre. Magari nelle ultime partite non ci è riuscito, ma è sempre nella nostra idea. Loro sono i più bravi nel palleggio, per questo siamo stati davvero bravi e penso che questo dia ancora più valore alla nostra vittoria.

PEROTTI A ROMA TV

Bella serata anche per te dopo la convocazione…
Sì, mi porta fortuna. Ogni volta che mi chiamano faccio gol. Oggi è stata una bella serata dopo alcuni mesi difficili, dobbiamo sfruttarla sapendo che ancora non abbiamo fatto nulla.

Eravate convinti sin dall’inizio…
Non sono mai sceso in campo senza la voglia di vincere. Oggi abbiamo ribaltato una partita dura con la squadra più forte. La voglia della squadra c’è sempre stata, a volte capita che non facciamo bene ma non abbiamo mai mollato.

Possiamo aspettarci la Roma con più continuità?
Me lo auguro. Oggi sembrava il momento più duro della stagione, invece siamo riusciti a vincere, noi vogliamo farlo sempre. Capisco se i tifosi si arrabbiano, ma dopo ogni sconfitta arrivo a casa e non dormo. Magari non ci credete, ma è un’agonia. Speriamo che oggi sia il punto per ricominciare.

Non sei l’unico a non dormire se perdiamo…
Lo so e lo capisco. Ogni tanto si dice che guadagniamo tanto, abbiamo i macchinoni, ma non è sempre così. Parlo per me, arrivo a casa e non parlo con mia moglie, non gioco con mio figlio. Vivo il calcio in una maniera che mi fa male, non riesco a dormire, non riposo e ho la mente occupata. Io penso ancora allo Shakhtar, per dirvi, ed è la verità.

Conta più l’aspetto psicologico o tattico in certi frangenti? Oggi eravate più quadrati mentalmente…
La testa e il cuore comandano sempre, poi puoi scendere in campo e noi giocatori facciamo il modulo. Se lavoriamo in settimana e facciamo male i colpevoli siamo noi, non ci sono altre discussioni. Noi non cerchiamo alibi, siamo consapevoli di non aver fatto bene fino ad adesso e speriamo che questa partita possa cambiare la stagione.

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