Pellegrini, manchi tanto ma serve ancora tempo

Corriere dello Sport (R. Maida) – Con Lorenzo Pellegrini in campo, la Roma ha vinto 8 partite su 13 in campionato: percentuale da zona Champions, due volte su tre. Senza di lui (Lazio, Bologna e Inter) Mourinho ha sempre perso. Basta questo per spiegare la centralità di un capitano, che due giorni fa ha scritto una lettera toccante per raccontare il legame con la squadra del cuore.

Manca eccome Pellegrini a questa Roma. Non solo per i 5 gol che ancora oggi lo rendono il giocatore più prolifico della rosa in campionato, ma anche e soprattutto per la sua incidenza nella qualità del gioco offensivo. Quando Mourinho sottolinea con una delle sue frase a effetto che “se avessi tre Pellegrini, li farei giocare tutti e tre” non esagera. Parliamo di un calciatore che a 25 anni ha raggiunto una maturità e una continuità degne dei migliori interpreti della Serie A. 

Il problema è che la Roma dovrà aspettare un po’ prima di restituirgli la fascia di capitano. L’infortunio muscolare rimediato nei primi minuti della partita contro il Torino si è incastrato in una preesistente infiammazione a un ginocchio che gli aveva praticamente impedito di allenarsi per un paio di settimane. Non volendo mai rinunciare alla Roma, dimostrando nei fatti e non sono a parole il senso di appartenenza, ha dovuto salutare la Nazionale nel momento più delicato, dopo aver già perduto gli Europei.

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