Pellegrini: “Grande Roma e non è finita”

Corriere dello Sport (G. Marota) – Le emozioni non hanno colore. Non somigliano a questo o a quello. Sono sentimenti personalissimi, ma notti come quella dell’Olimpico sono in grado di dipingerne i contorni. E così si mostrano, attraverso la gioia di chi le ha vissute. A fine queste emozioni sono letteralmente esplose. Alcuni calciatori si sono gettati a terra stremati, altri piegati in due sulle ginocchia e ansimavano in cerca di quell’ossigeno divorato dalla tensione e dalla fatica.

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Mancini tratteneva a stento le lacrime, forse pensando a quell’ammonizione maledetta che gli impedirà di essere in campo a Old Trafford nella semifinale d’andata. E Pellegrini, soprattutto in quei concitati momenti, si è dimostrato un vero capitano. Lorenzo non ha solo rincorso gli olandesi per 100 minuti, sacrificandosi per la squadra in compiti super difensivi; al triplice fischio il numero 7 ha rialzato uno per uno i compagni, abbracciandoli e invitandoli a guardare già al futuro.

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L’ha fatto fisicamente e poi con le parole nelle interviste: “Abbiamo dimostrato che il percorso di crescita che stiamo facendo sta andando avanti – ha spiegato – siamo felicissimi, ma dobbiamo trattenere l’euforia perché ci sono tre partite da giocare. Vogliamo arrivare in finale e non abbiamo ancora fatto niente. Restiamo concentrati, lavoriamo bene e andiamo avanti così. Essere tra le migliori quattro dell’Europa League ha un significato importante. Per diventare grandi bisogna battere le grandi e lo stiamo facendo. Adesso ci aspetta il Manchester United, sarà una sfida speciale. Questo passaggio del turno ci aiuterà a migliorare ancora“.

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