Il Messaggero (A. Angeloni) – Un girata in area di Pellegrini manda la Roma in cielo. Una girata che forse gira la sua stagione e quella della squadra intera. Che finalmente vince uno scontro diretto (il sesto su 26 match); che finalmente torna a battere il Napoli dopo quattro anni. Mourinho si risolleva, si riporta a ridosso del gruppone dorato, a tre punti dallo splendido Bologna. Stavolta ci ha pensato capitan Lorenzo, con una magia, e quanto tempo è passato. Dopo mesi di eclissi totale, di contestazioni, di critiche, rieccolo lì. Mourinho ha saputo approfittare del momento, quando il Napoli è rimasto in dieci ha inserito il capitano per dare più qualità e approfittare degli spazi che inevitabilmente si sarebbero creati. Pellegrini non è ancora quell’uno e trino come lo aveva definito José, ma questo può essere un passo per la resurrezione. La Roma per andare in Champions ha bisogno dei suoi uomini migliori.

Dopo il rosso a Osimhen, con il Napoli in nove, i giallorossi hanno legittimato il successo e sul gong arriva pure la rete di Lukaku, su assist di Ndicka. A proposito di arbitro: il signor Colombo riesce a innervosire il match, ammonendo qua e là (sei gialli in dieci minuti) e permettendo ai napoletani qualche sceneggiata di troppo.