Pastore: “Non vedo la possibilità di lasciare la Roma, sto molto bene. Sarebbe bello avere Ibrahimovic in giallorosso”

Javier Pastore, centrocampista della Roma, ha rilasciato un’intervista a ESPN. Queste le sue parole:

Lasciare la Roma?
Mi hanno chiamato in tanti chiedendomi di questa cosa, ma la verità è che non c’è niente di concreto e di serio, non vedo possibilità di andare via adesso dalla Roma, sto molto bene.

Se fossi costretto a lasciare, dove andresti?
(Interviene la moglie in collegamento, ndr). È chiaro che il club sarebbe il Talleres. Se tornerà, e questo succederà perché quasi tutti sognano di chiudere la carriera in Argentina, gli piacerebbe tornare al Talleres.

Ibrahimovic alla Roma?
È un grande, sarebbe grandioso se tornasse in Italia. Un giocatore così muove tutto, la stampa e non solo. E perché no alla Roma? Sarebbe bello riaverlo come compagno (i due hanno giocato insieme al PSG, ndr). Abbiamo un bel rapporto con lui e la famiglia, in privato è un personaggio diverso rispetto a come si mostra in pubblico. Calcisticamente mi piace moltissimo e lo ammiro anche come persona.

De Rossi al Boca Juniors?
Ne parlava molto già prima di andare, chiedeva molte cose a Fazio, Perotti e a me. E noi eravamo impazziti, perché è un giocatore che è rispettato in tutto il mondo, quando sono arrivato alla Roma è stato il primo che mi ha scritto e mi ha chiamato. È una persona bellissima, semplice, gli auguro il meglio. Come si vive il calcio in Argentina non si vive da nessun’altra parte, ha ragione.

Tornare a vestire la maglia dell’Argentina?
Ovviamente, il sogno è sempre presente. L’importante è stare bene nel club, fare una buona stagione, dimostrare di star bene e poi se c’è la possibilità… Ricambio generazionale? Non fa affatto male, sono contento che ci siano giovani così e ce ne sono ancora tanti altri che meritano una possibilità. Poi è normale che il livello di livello di Messi e Di Maria sia incredibile, ma un po’ di ricambio non fa male e non sarebbe una cosa cattiva non vedere in campo ogni tanto questi top player. Di Maria è il giocatore più utilizzato quest’anno al PSG, pur giocando con Cavani, Neymar e Mbappé. La decisione la prende sempre il tecnico, lui deve decidere chi convocare e chi no.

Miglior periodo con la Seleccion?
Il mio periodo migliore nella Seleccion è stato nel 2015, con il Tata Martino. Ho avuto più continuità e ho giocato di più. Anche nel PSG avevo giocato tutto l’anno ed ero stato molto bene fisicamente. È stato uno dei miei migliori anni. Nel 2016 invece ho giocato meno, c’è stato il cambio allenatore al PSG. Sabella? Ogni tecnico ha il suo stile di gioco e di giocatori. Sabella aveva giocatori che già conosceva e ha convocato loro perché si fidava di più. Scaloni (l’attuale CT, ndr) non l’ho mai sentito ad ora. Però credo che il rendimento sia la prima cosa, poi ovviamente è una decisione del tecnico. Di certo non potevo pretendere di andare in nazionale in questi ultimi due anni, perché non mi sentivo bene e all’altezza. Oggi mi sento molto meglio, ma devo continuare così per pensare di avere una possibilità.

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