Paredes, adesso la Roma deve blindarlo

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Corriere dello Sport (A.Polverosi) – Basterebbe riprendere una dichiarazione della vigilia di De Rossi e associarla agli ultimi 10 minuti della gara di Oporto per dare un’indicazione precisa (non un consiglio perché per quello ci sono fior di specialisti e di esperti ben remunerati): per la Roma, cedere Paredes sarebbe un errore. Daniele De Rossi è figlio di uno dei migliori allenatori italiani di settore giovanile e suo padre Alberto deve avergli trasmesso “l’occhio lungo” in fatto di ragazzi. Così, a una domanda su chi fosse l’acquisto che lo aveva più impressionato, martedì scorso il capitano ha risposto: «Faccio il nome di Paredes perché era un ragazzino e, dopo un anno a Empoli, con un allenatore bravo come Giampaolo, è tornato a Roma cresciuto e migliorato». A Oporto, Spalletti lo ha messo in campo al 40′ del secondo tempo per sostituire Florenzi che stava boccheggiando da diversi minuti. Lo ha affiancato a De Rossi e Strootman, in un centrocampo che stava giocando a ridosso della linea difensiva col Porto in pieno arrembaggio, e ha spostato Nainggolan nel ruolo di terzino destro, quando, dopo l’ingresso di Fazio la difesa era passata a cinque.

LA PERSONALITA’ – In tutto, Paredes ha giocato 10 minuti (recupero compreso), non certo un periodo sufficiente per dare un giudizio circostanziato e dettagliato, ma sufficiente per permettergli di dimostrare quanto segue. (1) E’ entrato in una partita complicata e nel momento più difficile senza titubanze. (2) Ha capito subito come poteva aiutare la squadra. (3) Ha mostrato personalità e intelligenza. 4) Nonostante la presenza di giocatori ben più esperti di lui, la squadra gli ha affidato la punizione – parata da Casillas – con cui si è conclusa la gara.

LO SPAZIOParedes vuole giocare, vuole avere le stesse opportunità che nella stagione scorsa gli ha offerto l’Empoli, dove è arrivato ragazzino ed è uscito giocatore vero. Ma se riflette un attimo, magari anche lui si rende conto che nella Roma può avere spazio, non quanto a Empoli, dove Giampaolo lo ha trasformato nel cardine della squadra, ma abbastanza per proseguire nella sua crescita. Facciamo un esempio: a Oporto è stata una battaglia di muscoli, dove il trio di centrocampo si è spezzato la schiena per proteggere la squadra, e fra cinque giorni c’è il ritorno all’Olimpico. Siamo sicuri che Spalletti non faccia riposare almeno uno dei tre? In quel caso, Paredes entra in campo da titolare. Con la Champions (come ci auguriamo) o l’Europa League, e la Coppa Italia, la Roma giocherà una cinquantina di partite: De Rossi e Strootman possono farle tutte? Ecco perché Paredes avrà comunque spazio, in una squadra che, con quell’allenatore e con quei compagni, non potrà che migliorare.

LO SCAMBIOLa Roma spera di entrare nei gironi di Champions anche per portare l’assalto a Borja Valero, centrocampista di 31 anni, sicuramente più pronto di Paredes sotto molti punti di vista. Del resto, ci sono 9 anni di differenza fra i due giocatori. Sarebbe un acquisto rilevante per la Roma e una cessione pesante per la Fiorentina, ma al posto dei dirigenti viola diremmo: ok, facciamo uno scambio con Paredes. Forse non subito, ma fra un anno il vantaggio sarebbe per la Fiorentina. La Roma sbaglia se lo cede: a Trigoria può proseguire il suo percorso di crescita e diventare, fra qualche mese, o anche il prossimo anno, uno dei punti di riferimento della squadra. Il valore era evidente già nella scorsa stagione e quei 10 minuti di Oporto ne hanno confermato il livello.

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