Pallotta, presidente assente senza sintonia con la piazza

Schietto. Diretto. Chiaro. Inappuntabile nella sua innata sincerità. Francesco Totti ancora una volta ci ha messo la faccia in diretta tv, non ha avuto bisogno di email per far conoscere pubblicamente la realtà sua e quella della Roma. E di un presidente, James Pallotta, assente dalla Capitale da oltre tredici mesi. Il sospetto che il Capitano fosse stato inserito nello staff dirigenziale a mo’ di contentino dopo il suo addio al calcio, ha avuto una conferma a prova di smentita ieri quando Francesco ha ricordato la totale assenza di rapporti con il bostoniano, per due anni mai sentito al telefono e incontrato una sola volta, a Londra e alla presenza di Franco Baldini, insieme con la moglie Ilary. L’ex dirigente Totti è stato implacabile ma propositivo con l’americano: non si può guidare una società da oltre oceano e dando i poteri più forti a uno che vive in Inghilterra. La realtà Roma deve essere vissuta da dentro. E, soprattutto, non si possono commettere sempre gli stessi errori, anche dopo aver visto il fallimento di una determinata strategia aziendale. Se a Pallotta dopo otto anni di gestione viene raccontato soltanto l’uno per cento di quanto accade a Trigoria, la colpa è dello stesso americano. Che, a detta di Totti, non fa nulla per modificare questo stato di cose, non partecipando, non presenziando e affidandosi sistematicamente alle persone sbagliate. Un allenatore deve essere sempre in campo, sennò i giocatori fanno come gli pare: chiaro il concetto, mister Jim? Lo riporta Il Messaggero. 

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