Gazzetta dello Sport – La prova del 9. Pallotta vota Champions. Dagli ottavi il jackpot

A.S.Roma_Pallotta_e_Garcia

Succede anche oggi, non è mica un esercizio che passa di moda. A scuola si studia la prova del nove, si passano le mattine e i pomeriggi intorno a quei numeri incrociati che devono assolutamente proddurre un risultato, il risultato. Ecco, James Pallotta sarà forse come quegli imprenditori di una volta, che al posto del computer usavano il pizzino, carta e penna, due conti e via, l’operazione si fa. Di sicuro alla prova del nove è affezionato. Perché qui si fa la Roma, perché la vita è adesso.

Da Bergamo fino a Natale, con due passaggi decisivi: Cska Mosca e Manchester City, ballano 9 milioni di euro, che per le incerte casse di Trigoria fanno tutta la differenza del mondo (…) 

(…) E allora come dar torto a una società che la corsia preferenziale la concede all’Europa, ancor prima che all’Italia? Non c’è competizione al mondo che produce ricavi come la Champions. Ma non c’è ambizione maggiore, vista dalla parte della squadra, di un trofeo vinto. Ad esempio uno scudetto, un campionato nel quale provare ad agganciare la Juventus il prima possibile. Questione di punti di vista. E Rudi Garcia è nel mezzo: di qua l’Atalanta, di là il Cska Mosca. Di qua lo scudetto, di là i 9 milioni di euro. Non si gioca per i soldi, ma si gioca (anche) grazie ai soldi. A Monaco Garcia ha scelto il campionato: penso ai tre punti con il Torino, piuttosto che alla rivincita col Bayern. Ora chiede aiuto al turnover, per fare bene tutte e due le cose. A patto che non continui a infortunarsi un giocatore dopo l’altro.

 

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