Pallotta e Garcia avanti col sorriso

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Il Tempo (A. Serafini) – L’ultimo atto dovuto prima di tagliare il nastro che proietterà tutti verso la prossima stagione. Con un abbraccio e un lungo sorriso James Pallotta chiude definitivamente lo strascico di incomprensioni e polemiche scaturite nel duello verbale con Rudi Garcia, perché, come ha spesso ribadito il presidente giallorosso negli ultimi tempi, «è tutto ok, tutto tranquillo. Rudi è il nostro allenatore». Un concetto chiaro, ma rafforzato dall’incontro andato in scena ieri pomeriggio all’interno di un hotel del centro, dove il numero uno americano ha aspettato nella hall l’arrivo del francese, accompagnato dal neo team manager Manolo Zubiria.

Da vero «padrone di casa», Pallotta ci ha tenuto a certificare la pace fatta di fronte a giornalisti e fotografi: un abbraccio, pacche sulle spalle e la voglia di «prendersi un caffè per un incontro programmato, ma amichevole». Nel cortile dell’albergo, si sono intrattenuti per circa un’ora, parlando del futuro, scambiandosi qualche battuta e concentrandosi principalmente sui tanti aspetti organizzativi che riguarderanno la prossima stagione. Non a caso è stato invitato anche Zubiria, l’uomo che oltre ad entrare fattivamente nella logistica organizzativa, dovrà ricoprire il delicato ruolo di collante tra squadra e dirigenza. Tra mercato, tournée (Pallotta, che oggi lascerà la Capitale, forse farà un salto in Australia) e progetti tecnici ci è scappata anche una risata quando un ragazzo che stava prendendo un aperitivo ha riconosciuto il gruppetto romanista e si è avvicinato chiedendo a Garcia e Pallotta di inserirlo nella rosa della prossima stagione. Scherzi a parte, da Trigoria si aspettava un gesto per distendere gli animi e chiudere le porte ad ogni tipo di incomprensione. Almeno pubblicamente. D’altronde gli errori e alcuni atteggiamenti dell’allenatore sono già stati discussi con il diretto interessato, costretto ad accettare la rivoluzione che la proprietà americana aveva da tempo programmato all’interno del centro sportivo (preparatori atletici, staff medico, collaboratori esterni). Nonostante i rischi di un rapporto che nelle ultime due settimane è stato messo a dura prova e che potrebbe risultare tutt’ora forzato, la società ha preferito chiudere la vicenda provando ad eliminare quel clima di incertezza che si è alimentato negli ultimi tempi tra la piazza e alcuni componenti dello spogliatoio.

Il tecnico, che non incontrava personalmente Pallotta dallo scorso marzo, ha quindi rotto timidamente il silenzio al termine del meeting, appena dopo aver messo in scena una gag in cui di fronte ai giornalisti Pallotta lo spintonava invitandolo a lasciare Roma. «Non ho niente da dire, avete visto? È tutto tranquillo – ha chiuso ridendo fermandosi a scattare foto con qualche tifoso – abbiamo parlato di mercato? Abbiamo parlato di tutto, a questo punto credo che andrò a Boston ad allenare i Celtics». Con chiosa definitiva: «Sì, ci vediamo a Pinzolo per il ritiro». Fugato ogni dubbio, il francese si è incontrato in serata anche con Sabatini di ritorno da un viaggio top secret, pare in Francia. Dopo aver condiviso la scelta di dire addio a Gervinho, è stato aggiornato il piano di mercato. Come ogni anno, la campagna acquisti verrà indicata dal ds, che informerà successivamente il tecnico sui progressi fatti. Se, come afferma Garcia, il gap con la Juventus è diventato incolmabile, soltanto l’impegno societario e il lavoro di Sabatini potranno fargli cambiare idea. Così come la voglia di ritrovare motivazioni e convinzioni ad un passo da una stagione in cui pochi potranno permettersi di sbagliare ancora.

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