Pallotta, c’è la conferma: barriere giù

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Circa duecento persone, la maggior parte studenti, hanno riempito l’Aula 200 della Luiss per la presentazione del bilancio d’impatto della Roma redatto da ItaliaCamp e Luiss. Ospite d’onore James Pallotta, che in serata poi è andato a cena con un ministro. «Lavoro per Roma e la Roma», il senso del discorso del presidente. Tra i relatori anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni. Dopo una breve introduzione il numero uno giallorosso ha accettato le domande del pubblico, con una severa limitazione: «Con questo progetto abbiamo voluto avviare un percorso strutturato di avvicinamento all’innovativa metodologia di misurazione dell’impatto sociale. Mi sono sempre sentito un italiano e non un americano. Qualcuno mi considera uno stupido americano venuto in Italia per comprare la Roma. Ma non è così. Tre regole: Niente domande dalla stampa, niente domande su Spalletti e niente domande su Totti».

SPONSOR E CIRCO MASSIMO – Le domande lo portano a parlare di altro, non della stretta attualità, ma dei progetti per far crescere la Roma: «Io spero di poter dare qualcosa indietro alla comunità, alla città e non solo alla Roma, mi sento responsabile di questo. Da quando ero al college, sapevo di essere un grande studente perché facevo sempre domande. Quando sono arrivato a Trigoria, la prima iniziativa è stata fondare un programma per i licei romani. In America l’ho fatto con molti college. Abbiamo dei piani con Roma Cares e Football Cares. Ci potranno essere novità. Vogliamo un’amichevole con il Real Madrid al Circo Massimo, o un concerto live al Colosseo, basta una chiamata in America. Questi sono eventi che possono portare milioni di euro alla città. Il nome del main sponsor da dare allo stadio? E’ sbagliato collegare il main sponsor allo stadio. All’inizio qui nessuno pensava che potessimo fare uno stadio. Abbiamo lottato, ci sono stati rinvii. Ora siamo concentrati sulla questione commerciale. Abbiamo parlato con varie compagnie nel mondo, non per lo stadio, ma per l’attrezzatura. Abbiamo speso molto tempo. Nei prossimi mesi ci concentreremo sullo sponsor. Sono molto contento della nuova maglia per la prossima stagione. Negli ultimi mesi ci sono stati trattative con undici, dodici potenziali main sponsor, alcuni anche asiatici, ma finora la nostra priorità è stata lo stadio. All’inizio abbiamo speso diversi milioni per la squadra e per la città. Noi abbiamo una grande responsabilità per la comunità, perché ne facciamo parte. Ma questa è la mia squadra, abbiamo fatto un grande lavoro e possiamo fare meglio». Prima di concludere il suo intervento, Pallotta ha formulato un invito ai tanti giovani presenti: «Voi dovete rialzarvi, perché altrimenti la vostra generazione verrà distrutta».

VIA LE BARRIERE – Nel corso della presentazione del bilancio (il valore dell’impatto prospettico prodotto dalle attività della Roma al termine del biennio di implementazione è stimabile tra i 10 e i 15 milioni), è stata confermata la nostra anticipazione sulla rimozione definitiva delle barriere. Alla domanda di un giovane studente tifoso, Pallotta ha lasciato la parola al direttore generale Mauro Baldissoni: «Sapete che abbiamo gestito un problema complicato che nasceva da un’esigenza delle forze di sicurezza. Dal primo giorno abbiamo ritenuto che si dovesse lavorare per eliminarlo, perché pensiamo che lo stadio vada vissuto senza barriere. Sembra che, anche grazie ai ministri competenti, si possa arrivare alla normalizzazione. La data la scelgono gli organi di sicurezza, ma credo che sia questione di giorni». La conferma è arrivata da Malagò, che ha rivelato: «Il Coni è stato preallertato per la rimozione delle barriere, siamo in attesa di una comunicazione da parte degli organi di sicurezza».

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