La Gazzetta dello Sport (M. Brega, A. Pugliese) – Probabilmente se qualcuno due anni fa gli avesse detto che si sarebbero presto sfidati sui campi di Serie A si sarebbero fatti una risata, scherzandoci anche su. Perché nell’autunno del 2022 Raffaele Palladino e Daniele De Rossi erano compagni di corso a Coverciano, intenti a prendere la licenza Uefa Pro, insieme ad altri compagni illustri come Aquilani, Farioli, Amelia e Barzagli. Sognavano già in grande, ma forse non così tanto. E invece le strade del calcio sono infinite, ma soprattutto Palladino e De Rossi sono bravi. E giovani, i più giovani in assoluto della Serie A: 39 anni il tecnico del Monza, uno in più quello della Roma. E oggi sarà anche e soprattutto la loro sfida, due che possono costruirsi un futuro radioso e dare una nuova pennellata alla scuola calcistica italiana.

L’ultima delle 9 volte in cui si sono incrociati da calciatori c’era già Stephan El Shaarawy: era il 28 maggio 2017, Roma-Genoa 3-2, gol del 2-1 proprio di De Rossi. In campo la storia dice che Daniele ha fatto meglio di Raffaele nei faccia a faccia: 5 vittorie in 9 partite. Oggi è un altro discorso. Palladino ha già un campionato e mezzo sulle spalle. Nella scorsa stagione ha sorpreso contro le grandi, in questa stagione ha irrobustito la il cammino mettendo tre punti in più rispetto allo stesso periodo.

De Rossi aveva avuto parole dolci per Palladino già nel giorno della sua presentazione (“La storia è piena di allenatori che arrivano con un incarico temporaneo e poi si dimostrano all’altezza del ruolo. Penso a Raffaele, che ora è uno dei migliori allenatori del campionato“), ribadite anche ieri: “È un allenatore che stimo, ci è scoppiata questa cosa in mano insieme, anche se a lui un po’ prima. Il futuro è dalla sua parte”. E allora oggi proverà a batterlo, quasi sicuramente tornando alla difesa a 4. Anche perché pure il Monza dovrebbe giocare così, in una sfida che promette gol e scintille dal punto di vista tecnico.