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Derby – L’apertura dei varchi anticipata alle ore 12.00

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Il questore Taglienta, in vista del derby in programma, domanica alle 15.00, considerando la previsione dei rappresentanti di Roma e Lazio, ‘del tutto esaurito‘, come riportato dal sito adnkronos, ha chiesto il potenziamento del numero degli steward, che saranno affiancati anche da personale in borghese della Questura per assicurare i controlli al prefiltraggio ed al filtraggio. Nella stessa direzione è stata condivisa l’opportunità di anticipare l’apertura dei varchi alle ore 12. È stata confermata la destinazione della Tribuna Tevere a abbonati e tesserati della Roma, a scolaresche, nonchè a minori degli anni 14 e ad over 65. Nello stesso settore saranno inoltre ospitati un gruppo di ragazzi disabili. Previsto per l’occasione anche l’arrivo di 19 pullman con ragazzi delle scuole calcio di Roma e Lazio. Al fine di assicurare l’attento monitoraggio delle aree limitrofe dello stadio, è stato pianificato il dispositivo «ad ampio raggio».

Derby – Bagni a Pagine Romaniste: “Vedo favorita la Roma. Colpito dalla maturità del giovanissimo Lamela”

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Salvatore Bagni, ex-calciatore di Inter e Napoli nonchè noto commentatore e opinionista televisivo, contattato dalla redazione di PagineRomaniste.com, ha rilasciato, in vista del derby di domenica e sulla corsa Champions, le seguenti dichiarazioni: “Di solito non faccio pronostici sul derby, (ride, ndr.) , ma domenica vedo favorita la Roma. La Lazio ha dimostrato di avere maggiore continuità. I giallorossi stanno facendo anche di più rispetto a quanto ci si aspettava. Sinceramente non pensavo che la formazione allenata dal tecnico asturiano potesse lottare per un posto in Champions“.

E infine un giudizio sui giovanissimi Erik Lamela e Fabio Borini: “In casa Roma sono quelli che mi hanno maggiormente impressionato. La maturità di Lamela, pur essendo un ’92, è qualcosa di fantastico“.

Alessandro Spadoni

Allenamenti Roma – Pjanic e Simplicio in gruppo, Cassetti e Gago lavorano in palestra

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Da Trigoria – Mario Chiapperi

A due giorni dal derby capitolino la squadra giallorossa scende in campo sul terreno del centro tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria. Domenica arriva la Lazio e i giallorossi devono vincere per cercare di raggiungere il terzo posto in classifica. Luis Enrique non potrà contare sugli squalificati Osvaldo, Gago e Cassetti. Indisponibile Nicolas Burdisso. Da valutare le condizioni di Pjanic uscito malconcio dall’amichevole con la sua nazionale e assente all’allenamento di ieri. Circa 30 tifosi presenti a Trigoria.

14.00 – Squadra sul campo B. Presenti tutti i giocatori, anche Pjanic si allena con il resto del gruppo. Simplicio, uscito ieri in anticipo, si allena con i compagni, così come l’argentino Lamela. Cassetti e Gago, squalificati contro la Lazio, stanno lavorando in palestra.

14.20 – Ora il gruppo esegue un torello abbinato ad esercizi con il pallone.

14.25 – Il gruppo, terminato il lavoro di riscaldamento, è riunito intorno al tecnico.

14.35 – Distributi i fratini per la circolazione palla, due le squadre formate da Luis Enrique. Pjanic e Osvaldo eseguono un lavoro differenziato sul circuito di paletti e cinesini.

14.40 – Pjanic torna a lavorare in gruppo. Dopo il riscaldamento ha eseguito una corsa con cambi di direzione iniseme ad Osvaldo.

14.50 – Ha inizio il lavoro di attacco contro difesa. Kjaer e Juan, che indossano il fratino verde, si alternano nella marcatura sull’attaccante che si inserisce per ricevere il cross dalle fasce.

14.55 – Luis Enrique insiste sugli schemi tattici: esercitazione 11 contro 0.

15.06 – Inizia un mini torneo con tre squadre

FINE

SERIE A: ROMA-LAZIO (Stadio Olimpico– 4 marzo 2012 – ore 15.00)
INDISPONIBILI: N. Burdisso.
IN DUBBIO: Pjanic, Simplicio.
SQUALIFICATI: Osvaldo, Cassetti e Gago.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei; Marquinho, De Rossi Pjanic; Borini, Totti, Lamela.

Alemanno: “Le società facciano veramente partire i progetti per lo stadio”

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Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, interpellato sul derby Roma-Lazio di domenica, a margine della presentazione della Maratona di Roma ha parlato del progetto stadi: “Credo sia il momento per fare arrivare da parte di tutti i tifosi una sollecitazione alle società per far partire veramente i progetti dei nuovi stadi. È tanto tempo che i tifosi aspettano, moltissimi me lo chiedono, ora sta ai presidenti dare un segnale che si parte davvero con questi nuovi stadi. L’Olimpico è bellissimo, è un grande stadio per l’atletica ma poter vedere una partita a bordo campo è tutta un’altra cosa”.

Roma-Lazio, Graziani: “Vinceranno i giallorossi 2-1”

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Ciccio Graziani, intervenuto ai microfoni di Radio Manà Sport, ha parlato del derby Roma-Lazio di domenica prossima alle ore 15. Queste le parole dell’ex attaccante giallorosso: “Sarà un derby molto duro ma credo che alla fine vincerà la Roma 2 a 1. Roma-Lazio non è una partita come le altre, il derby è una gara speciale e va preparato in modo diverso, sia dal punto di vista atletico che mentale. Luis Enrique dovrà fare attenzione alla fase difensiva perchè la Lazio con le accelerazioni di Hernanes può far male in contropiede. I biancocelesti dal punto di vista tattico arrivano più preparati. La Lazio è una squadra compatta e ben messa in campo da Reja, ma la Roma credo vorrà la rivincita del derby d’andata. I derby? L’avversario che soffrii maggiormente nel derby fu Lionello Manfredonia, era molto difficile liberarmi in area perchè sapeva marcare molto bene, però allo stesso tempo mi divertivo molto nel lottare con lui. Sono convinto che sarà la Roma a vincere il derby 2 a 1″.

Pjanic: “Date tempo a questa Roma di crescere. Del derby mi entusiasma tutto”

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Miralem Pjanic, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato del momento della squadra giallorossa e del suo avvicinamento al derby di domenica prossima contro la Lazio. Ecco le parole del centrocampista: “Per la Roma è una sfida da ultima spiaggia? E’ vero, la classifica non è bella ma il terzo posto è alla nostra portata. Intanto battiamo la Lazio. Poi, non possiamo più perdere punti per strada. Come si avvicina al derby? Cercando di copiare ogni gesto da campioni come Totti e De Rossi. Loro sanno come si vive la marcia di avvicinamento. Mi entusiasma tutto di questa partita: i colori sugli spalti, il clima in campo, il dopo gara. Non avevo mai conosciuto il sapore delle stracittadine. Il Lione non aveva rivali speciali. Il giudizio su Luis Enrique? Grande maestro. Sono giovane, ho solo da imparare. Date tempo a questa Roma di crescere. Ci sono tanti giovani, ma questo gruppo presto saprà lottare per il titolo”.

Guerin Sportivo – Luis Enrique e i furbetti del progetto

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L’esclusione di De Rossi dalla partita con l’Atalanta offre il pretesto per una domanda del genere ‘re nudo’: in cosa consiste esattamente il progetto di Luis Enrique?Perché l’allenatore spagnolo è iscritto al club di quegli allenatori dei quali si giustifica ogni fallimento tirando in ballo, appunto, il Progetto con la p maiuscola.
Allenatori non legati a un particolare credo tattico, visto che oggi praticamente chiunque gioca a zona e che gli allenatori ‘da progetto’ possono usare il 4-3-3 di Luis Enrique, il 3-4-3, il 3-5-2 che (orrore!) fa rientrare dalla finestra la figura del libero, al limite anche il banale 4-4-2: non contano tanto i numeri sulla lavagna, ma il modo di porsi nei confronti di media e tifosi, unito a certezze che riguardano immancabilmente il futuro e ad un eloquio almeno da scuola Radio Elettra (Trapattoni non è da progetto, lui si può prendere in giro).
Il tutto condito da giacca e cravatta, un’età relativamente giovane (l’unico anziano da progetto è il fuori categoria Zeman), giornalisti che si lasciano affascinare e diffondono il Verbo. Non stiamo dicendo che Luis Enrique sia un cattivo allenatore, ma solo che fino ad ora risultati e gioco, ponderati con il valore della rosa a disposizione, non hanno dimostrato che sia buono. Di certo è furbo (nel calcio è purtroppo un pregio, come le reazioni quasi unanimi alle parole di Buffon hanno dimostrato), oltre che più gradevole da seguire di chi se la prende con la sfortuna o con l’arbitro. Una lezione che vale in tutti i campi: fai dimenticare il presente, vendi il futuro. Qualcuno che esalta i muscoli mostrati per tre minuti di ritardo, dopo avere ignorato per anni le umiliazioni subite da altri allenatori, lo troverai sempre.
Guerin Sportivo – S.Olivari

Derby, Luca Di Bartolomei: “Ago lo viveva come se avesse un terremoto dentro”

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Luca Di Bartolomei, il figlio dell’indimenticato Agostino, in un’intervista racconta il doppio ruolo di padre e di calciatore e del suo rapporto con il derby: “Ricordo un padre affettuoso, la sua enorme presenza: non mi dimenticherò mai il periodo della scuola: lui si alzava intorno le sette, veniva con me nel letto e vedevamo insieme il telegiornale. Mi ricopriva di attenzioni, nonostante i suoi numerosi impegni – afferma a calciomercato.com – Era un tipo divertente, ironico, molto lontano dal ritratto serio che gli si è cucito addosso. Come professionista sentiva la responsabilità del suo ruolo, di essere per tanti un esempio”.
Qual è stata la tua reazione, quando la produzione Vega’s Project ti ha chiamato per esporti la loro idea di film.

“Loro si erano presentati carichi di aspettative, io invece ero in un momento delicato, spiegato dalla lettera da me scritta nella prefazione del libro dedicato a papà di Giovanni Bianconi e Andrea Salerno, parole atte a raffigurare la parte più fanciullesca di un ragazzo cresciuto senza un padre, che ne sente profondamente la mancanza e nonostante il grande amore non lo perdona per il suo gesto. In questo contesto emotivo ho conosciuto Francesco Del Grosso (regista) e Daniele Esposito (il produttore). All’inizio ho reagito in maniera fredda, oltretutto ascoltare i tanti aneddoti dei tifosi su Ago, mi ha sempre comportato l’aprire la ferita e non mi sentivo pronto a ritirare fuori un momento così difficile della mia vita. Però successivamente mi ha colpito molto che l’idea della narrazione fosse venuta a due ragazzi; non hanno voluto raccontare la storia di un calciatore, ma di un uomo e da lì è nato un percorso di fiducia con il regista, che mi ha portato ad accettare la sua proposta”.
La pellicola, infatti, lancia anche un messaggio sociale, ovvero il dramma di ritrovarsi soli dopo aver avuto uno straordinario successo.

“Oggi è molto più semplice parlarne, ci si confronta con una realtà che sta diventando sempre più professionistica. Venti anni fa era un’altra cosa, il calcio è stata terra di conquista, lo hanno dimostrato gli scandali, predoni che facevano il bello ed il cattivo tempo. Oggi Ago avrebbe avuto più spazi, perchè le società stanno iniziando a scoprire il valore economico della loro storia e delle loro bandiere. Non abbiamo mai addossato colpe a nessuno. Ago era una persona meravigliosamente complessa in questo, non credo sia giusto dare delle responsabilità, ma tanti avrebbero potuto fare un po’ di più”.
Hai sempre dichiarato di non esser mai riuscito a perdonare tuo padre per quello che ha fatto, ma qual è l’insegnamento più importante che ti ha tramandato in vita?

“Non faceva distinzioni tra il campo e la vita reale, per lui il campo era un luogo dove si doveva essere uomini dall’inizio alla fine, il calcio era lavoro. Quelle volte che ho avuto la fortuna di poter svolgere qualche allenamento con lui, mi ha donato degli insegnamenti fondamentali, che spero di tenere sempre in vita: la serietà nell’affrontare ogni impegno e la lealtà, il rispetto nei confronti dell’avversario e di chi ha maturato fiducia in te”.
Agostino Di Bartolomei era un capitano molto rispettato dai suoi compagni di squadra. Come riusciva a trasmettere il suo carisma?

“Ago frequentava fuori dal campo tante persone, sopratutto quando era necessario tenere unito il gruppo, facendo da chioccia ai compagni, anche nelle occasioni di rinnovi contrattuali. Lui riusciva a mantenere rapporti quotidiani e professionali anche con tanti tifosi illustri. Tutto ciò gli ha permesso di avere un certo ascendente sulla squadra”.
Ti hanno tolto la Roma, ma non la tua curva’. E’ stato uno striscione dedicato dai tifosi giallorossi a tuo padre nel 1987, dopo il suo trasferimento al Milan. Quanto soffrì tuo padre per non aver avuto la possibilità di dedicare la sua intera carriera alla Roma?
“Il suo addio alla Roma è stato uno strappo fortissimo, per lui, per i tifosi e per la società. Ci furono dei dissapori con un grande presidente, quale è stato Viola, un altro uomo vero come Ago, con cui c’è stata una discussione tra pari e sempre tra pari, la decisione di interrompere quel rapporto. Quel dolore fu grandissimo, se si fosse evitato, probabilmente tutta la storia sarebbe andata diversamente. Non è un mistero che avesse due foto nella sua agenda: una di Padre Pio a cui era molto legato, l’altra della curva della Roma con dietro quella famosa frase a cui facevi riferimento, donata dal commando in ricordo dei tanti momenti passati insieme. Loro conoscevano Ago. Veniva da Tor Marancia, da un contesto normale. Tanti giovani riconoscevano in lui la figura di capitano romano e romanista come è Totti, come lo sarà De Rossi”.
Come giudichi la riapertura dei cancelli di Trigoria ai tifosi?

“E’ una cosa giustissima, nel calcio italiano ci vuole un concetto di management professionale: non si fanno soldi sui tifosi, ma per una passione comune si può chiedere a queste persone un piccolo sacrificio per l’interesse della squadra. Io, se so che quei soldi possono contribuire a costruire una potenziale vittoria, li do. In questo senso, i tifosi romanisti sono davvero gli unici proprietari della squadra, sono quelli che mantengono il valore più grande della Roma, ovvero la sua storia e la sua città, un simbolo universale”.
Quali sono gli oneri dei calciatori di oggi verso i più giovani?

“Penso a Francesco Totti, alle cose meravigliose che ha fatto con la beneficenza. Un calciatore che diventa un idolo deve avere giustamente degli oneri: comportarsi in maniera corretta, riconoscere i propri sbagli, chiedere scusa ed andare avanti. Andare nelle scuole è fondamentale, per trasmettere la correttezza dei valori della lealtà, dell’onestà, il far capire che esistono altre strade nella vita, oltre a quella di giocare a calcio. Io mi auguro che Damiano Tommasi porti sempre di più i calciatori nelle scuole, ad incontrare i ragazzi che stanno nei centri di identificazione ed espulsione, a conoscere le mille sfaccettature di questo paese. Il calcio dovrebbe unire come la musica”.
Ultima domanda. Domenica ci sarà il derby. Come lo viveva tuo padre?

“Come un terremoto dentro, possibilmente cercando di trasmettere sicurezza all’esterno”.

Classifica dell’IFFHS: Barcellona primo, Roma al 156esimo posto

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Classifica dell’IFFHS: Barcellona primo, la Roma al 156esimo posto. L’istituto di storia e statistica del calcio ha pubblicato gli ultimi aggiornamenti del suo ranking sul proprio sito (iffhs.de). In testa, come al solito, c’è il Barcellona di Guardiola che stacca il Real Madrid. Completano il podio, gli argentini del Velez Sarsfield. In questa classifica, che tiene conto dei risultati conseguiti tra il 1° marzo 2011 e il 29 febbraio 2012, nessuna compagine italiana figura nella top ten. La migliore, il Milan, occupa il 19° posto, seguita da Napoli (26°) e Inter (33°). Molto indietro  la Roma, relegata al 156° posto, in coabitazione con Palermo e Montpellier.

 

Roma-Lazio, Protti: “Il derby lo vince la Lazio”

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Igor Protti, ex attaccante della Lazio, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport durante la trasmissione ‘Buongiorno Calcio’, ha parlato del derby Roma-Lazio di domenica prossima alle ore 15. Queste le sue parole: “Se Luis Enrique vuole vincere deve limare la sua filosofia. Il derby? Lo vince la Lazio. Per le qualità dei giocatori della Lazio, penso che avrà la meglio proprio la squadra biancoceleste, ma la filosofia di Luis Enrique sono sicuro che porterà la Roma a fare grandi cose. Il tecnico giallorosso però deve
adattarsi di più al calcio italiano, correggendo alcuni aspetti del suo credo calcistico. Tuttavia ha dimostrato di aver le idee molto
chiare e se godrà del tempo necessario accordatogli dalla società otterrà risultati importanti. De Rossi? Non conosco i fatti, preferisco non pronunciarmi. Quello che mi ha sorpreso è stata la posizione in campo di Daniele ad inizio campionato, poi ho capito cosa voleva il mister da lui. Per il gioco della Roma è un calciatore fondamentale. I derby? I primi minuti del primo derby mi tremavano le gambe. Segnare all’ultimo minuto il gol del pareggio in una partita che sembrava persa è stata un’emozione indimenticabile”.

Coosemans a PagineRomaniste.com: “Giocare alla Roma sarebbe fantastico. Stekelenburg è un modello per me”

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La finestra di mercato è ancora lontana ma in casa Roma già si pensa al futuro. Nella lista di Walter Sabatini, Direttore Sportivo della società, ci sono già diversi nominativi di giovani talenti, comunitari e non, che potrebbero fare al caso dei giallorossi. In porta, uno dei nomi “caldi” da affiancare all’esperto ed inamovibile Marteen Stekelenburg è quello di Colin Coosemans, classe ’92 del Club Bruges, ma con l’esperienza del veterano, che apre ai giallorossi attraverso il sito PagineRomaniste.com: “L’avventura italiana mi esalterebbe, sono pronto per un grande club come la Roma, ho fatto molta esperienza in Belgio ed in Europa e credo di essere maturo per cimentarmi in un grande club che gioca in un campionato importante. Venire alla Roma per me sarebbe il massimo, parlo già italiano per motivi familiari perciò non avrei problemi di ambientamento ed allenarmi vicino ad un portiere della caratura di Stekelenburg sarebbe fantastico, Marteen per me è un modello.
Colin Coosemans nonostante la giovane età ed il ruolo “particolare” ha già collezionato più di quaranta presenze con la maglia del Club Bruges, club di vertice belga, tra gare di campionato ed europee ed il valore del suo cartellino  si aggirerebbe, al massimo, intorno al milione di euro.
M.C.

“Roma e Lazio contro il razzismo”, presenti Sabatini e Simplicio. Il ds: “Il derby è importante ma non decisivo”. Simplicio: “Paura? Mai”

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Dal Campidoglio – Marco Calò

“Roma e Lazio contro il razzismo e l’antisemitismo”: in Campidoglio questa mattina l’iniziativa contro il razzismo e l’antisemitismo nella Sala degli Arazzi. In occasione del derby di domenica prossima è stato organizzato l’evento promosso dal Comune di Roma della comunità ebraica romana per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’antisemitismo. L’iniziativa sarà illustrata dall On. Marco Pomarici, presidente del Consiglio Comunale, e da Ruben Della Rocca, assessore alle relazioni istituzionali della comunità ebraica. Presenti per la Roma Simplicio e Sabatini. Partecipano all’incontro anche Tare e Brocchi in rappresentanza della società biancoceleste. GUARDA LE FOTO.
Il dirigente giallorosso ha dichiarato: “E’ raccapricciate che ancora oggi si vivano situazioni di razzismo. È doloroso e ridicolo, abbiamo aderito a questa iniziativa e accettiamo tutti gli incontri in tal senso”.
Walter Sabatini, poi, ha parlato anche del derby:La differenza tra come il derby tra gli anni 70 , quando giocava, ed oggi? C’era una sana rivalità allora e c’e anche adesso. Il senso del derby è sempre quello. Direi che all’epoca era meno complesso il calcio, ma il derby è il derby. E’ la gara più importante di questa stagione? E’ una partita importante, non la più importante. Non ci sono gare che segnano un confine, lo vedremo comunque alla fine. Questa è importante per la città e la classifica ma nn è la più importnate. Sarà la classifica a importare alla fine. Il terzo posto? E’ un obiettivo possibile, dipenderà dal risultato di questa partita. Non l’ho mai dichiarato come obiettivo, l’ho detto che dovevamo creare i presupporti per il terzo posto, che avrebbe forgiato un idea di noi stessi per le prossime stagioni. La città ha elaborato il suo concetto di moderata paura? I nostri calciatori hanno quella paura controllata che ci farà reclutare le nostre risorse e le nostre forze. Ci sarà puntalità alla riunione tecnica? E’ diventato un obbligo per noi, tant’è che io sono fuori da questo sistema, solo con l’allenatore dietro arrivo in anticipo. La Roma non ha obiettivi? E’ un obiettivo dichiarato. È costruire qualcosa, cominciare a farlo. E’ una cosa che stiamo facendo spesso non è confortato dai risultati, che sono grandi esigenze ma è sbagliato pensare che noi non stiamo facendo nulla. A Trigoria c’è la giusta tensione? C’è la tensione, la paura diventa incontrollabile è dannosa, se è moderata da attenzione. Rifletto sui tentativi di dissuasione per non stare con questa Roma. La tifoseria ci ha scavalcato, sono più maturi e scrupolosi di noi nel costruire pensieri su ciò che vorremmo fare. La piazza non ci abbandonerà, sono più avanti di noi. Come sta Pjanic? Oggi pomeriggio te lo dico, è soloun po’ affaticato e basta. Gli 80’ in Nazionale? Volevamo solo che venisse risparmiato dalla sua nazionale, ma è un ragazzo che sa gestirsi”.


Anche il centrocampista giallorosso Fabio Simplicio ha dichiarato: “Ho avuto compagni che hanno subito cori razzisti. Ci vorrà del tempo, siamo qua per portare un po’ di pace. Vogliamo fare solo calcio, lo vogliono anche i tifosi. Siamo disponibili a partecipare a questi eventi. Come arriva la Roma al derby? Penso bene, abbiamo perso una partita un po’ difficile però il derby è il derby, un’altra occasione per dimostrare che siamo ancora vivi in campionato. Loro sono partiti meglio di noi però noi siamo nuovi, ci si aspettava un pò di difficoltà ma siamo giovani e stiamo crescendo. Come arriva la Roma? Paura mai, non c’è nel nostro vocabolario però una partita che vincerà chi è più concentrato. Noi siamo sereni, i giocatori stanno bene fisicamente per affrontare questa partita al massimo. Io sto bene, solo una distorsione alla caviglia, ho già recuperato, oggi penso di poter fare l’allenamento. Il terzo posto? Ci proviamo, purtroppo il campionato è strano, ci sono tante partite e può succedere di tutto”.
Al termine della conferenza, alle 11.40, Simplicio e Sabatini si sono concessi nuovamente ai microfoni dei cronisti. Ecco le parole del ds giallorosso: Polemiche arbitrali? Non siamo più imbranati degli altri, possiamo lamentarci anche noi ma abbiamo scelto di non farlo mai. Ogni volta che si sollevano questioni preferisco pensare che siano nostre responsabilità perdere le partite. La tecnologia nel calcio? Potrebbe aiutare l’arbitro, ma il calcio è fatto di 17 regole intramontabili da 120 anni, il segreto del successo è questa longevità. Io qualche volta vedo partite in bianco e nero e la palla andava in fretta anche allora, ma il gol-non gol potrebbe essere rivisto come concetto. Lamela? Mi auguro che possa festeggiare, io non l’ho mai fatto dopo una sconfitta”.
Le parole di Fabio Simplicio:La stagione della Roma? Penso sia buona, abbiamo molti giovani in formazione e gli alti e bassi sono normali. E’ una Roma che naturalmente farà benissimo in futuro. Cosa preoccupa della Lazio? Nulla, è una squadra importante e forte come tutte le altre, sarà una partita normale”.
GUARDA LE FOTO.

Twitter, Kjaer: “Il derby è un grande appuntamento. Totti è una leggenda”

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Simon Kjaer torna a scrivere su Twitter. Il difensore danese ha postato sul popolare social network un’impressione sull’imminente derbt con la Lazio, espirmendosi anche sul capitano Francesco Totti: “Il Derby con la Lazio è un grande appuntamento, non ho mai provato nulla del genere prima, se ne parla da settimane. . Ho detto alla stampa danese di quanto sono orgoglioso di giocare e di imparare da una leggenda come Totti”.

Il Messaggero – Totti scaccia ogni dubbio, ora c’è ansia per Pjanic

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Allarme rientrato per Totti.Ieri il capitano si è allenato regolarmente accusando solo a tratti un lieve fastidio al piede che gli ha permesso di completare la seduta alla quale era assente Pjanic. Il bosniaco soffre per una lieve infiammazione al retto femorale destro e lo staff medico per il secondo giorno consecutivo ha preferito fargli svolgere lavoro differenziato. Oggi dovrebbe tornare in gruppo a meno che non si decida di concedergli ancora una seduta ridotta.
E’ stato lo stesso Pjanic a rassicurare sulle proprie condizioni fisiche: «Non ho alcun rimpianto di aver giocato (81 minuti, ndc) contro il Brasile perché tutto è andato bene e non ci sono state conseguenze negative. Avevo voglia di scendere in campo anche se, in un primo momento, ho pensato che non ce l’avrei fatta». Problemi per Simplicio: distorsione alla caviglia sinistra, ma dovrebbe farcela. Lamela ha svolto differenziato solo perché il suo aereo ha accusato un forte ritardo. Per il derby è in arrivo dagli Usa DiBenedetto che sbarcherà nella capitale domenica.[…]
Il Messaggero – Stefano Carina

Il Messaggero – Fabio, il rompiscatole che piace a tutti i tecnici

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Non c’è uno che non ne parla bene. Allenatori, ex allenatori, opinionisti, critici e, ovviamente, amici, parenti e conoscenti. Tutti parlano in termini entusiastici di Fabio Borini, l’uomo nuovo della Roma e (forse) anche dell’Italia. Prendete Cesare Prandelli, il cittì azzurro: l’ha accolto a Genova dicendo che «ha una generosità contagiosa» aggiungendo, dopo l’esordio contro gli Usa, «mi è piaciuto per l’approccio: è entrato con grinta e si è creato le occasioni giuste, ha profondità di azione e generosità». E che dire di Luis Enrique che l’ha messo tra i titolari della Roma e non l’ha più tolto? «Borini dà il cento per cento anche quando dorme». […] Non solo quello, però. Ecco il ds Walter Sabatini«Con l’Italia ha dato la sua impronta di grande vivacità. Fabio è elettricità pura, è il suo modo di giocare a calcio. Siamo contenti di come ha approcciato questa esperienza straordinaria e devo dire che Luis Enrique ha fatto con lui un grandissimo lavoro: gli abbiamo dato una promessa e l’ha trasformata in una quasi certezza, anche se deve continuare a lavorare duro. Resterà a Roma? Certo, siamo comproprietari del contratto del giocatore e siamo d’accordo con il Parma».
E per parlare di Borini si è addirittura scomodato il silenzioso Juan«Ha meritato la maglia azzurra. Ha faticato tanto, è un giovane che ha una voglia incredibile di lavorare e di aiutare la squadra. Sta dimostrando di fare bene in ogni partita». E Carlo Ancelotti, suo allenatore a Londra ai tempi del Chelsea, lo aveva ribattezzato per sempre «un rompiscatole»perché durante gli allenamenti con gente come Terry e Drogba dava fastidio a tutti «come una zanzara». Un giovane in carriera, verrebbe da dire. Un ragazzo che non si fa scrupoli di dire, sempre e comunque, la sua su qualsiasi argomento. Segno di maturità, è stato detto.[…]
Il Messaggero – Mimmo Ferretti

Libero – Giallorossi senza scelta vincere per non fallire

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«Ci prenderemo la rivincita». Il gol di Klose e la sconfitta nel derby d’andata bruciano ancora a Trigoria, ma la Roma promette il riscatto. «Sarà un derby diverso da quello d’andata, ne sono sicuro – ha dichiarato Stekelenburg – abbiamo 26 partite alle spalle, è migliorato il nostro modo di giocare e ci conosciamo meglio. Vogliamo vendicare il ko dell’andata». Sulla stessa lunghezza d’onda è Lamela, chiamato al gol dopo cinque mesi di digiuno in campionato: «Sembra il derby River-Boca. Speriamo di vincere e di competere al più presto per le prime posizioni. Personalmente preferirei vincere qualcosa a Roma che con la Nazionale». Più cauto è il ds Sabatini«Arriviamo a questa partita dopo una sconfitta rovinosa e abbiamo moderatamente paura. Ma confido in questa squadra e dimostreremo di essere competitivi». Poi una risposta a Tare che aveva criticato il progetto Roma: «Ci stiamo impegnando per dargli ragione, anche se sono dichiarazioni ardite. Negli ultimi tempi siamo più inclini verso la mediocrità». Per invertire la rotta Luis Enrique si affiderà di nuovo a Totti e De Rossi. Tra il centrocampista e il tecnico sembra essere tornato il sereno. A preoccupare sono le condizioni di Pjanic e Simplicio. Il primo ha ancora dolore al retto femorale e gli 81’ disputati martedì con la Bosnia non hanno migliorato la situazione. Simplicio invece ha rimediato una distorsione alla caviglia sinistra e probabilmente darà forfait. Come vice-Gago (squalificato) crescono le quotazioni di Marquinho, mentre in attacco Borini è pronto a esordire in un derby: «Mi farò trovare pronto»
Leggo – Francesco Balzani

Corriere dello Sport – Olimpico esaurito, solo Monte Mario per i tifosi ritardatari

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Caccia alla Monte Mario. Quando mancano poco più di due giorni al fischio d’inizio dell’arbitro Bergonzi per i tifosi romanisti che ancora non hanno in tasca il biglietto per il derby rimangono solo poche migliaia di biglietti di Monte Mario per non perdere l’appuntamento con la stracittadina. Con Curva e Distinti Sud ampiamente esauriti e con la Tribuna Tevere ad accesso ristretto per motivi di ordine pubblico, alla maggioranza dei tifosi non rimane che recarsi al botteghino per acquistare un biglietto di Monte Mario. In 25mila i giallorossi già in possesso del biglietto, uniti ai circa 17mila laziali fanno oltre 42mila tifosi con il posto assicurato. (…)
ESAURITO – 
Visto il buon andamento degli ultimi giorni probabilmente non si arriverà alle 15 di domenica, ovvero al momento del fischio d’inizio e della fine della vendita, per certificare il tutto esaurito anche nel settore meno economico dello Stadio Olimpico. Il costo del biglietto di Monte Mario è di 110 euro, mentre per la Monte Mario Top ne servono 120. Se alla fine l’Olimpico non registrerà il sold out, lo si dovrà esclusivamente alla decisione, già sperimentata nel derby di andata, di chiudere al grande pubblico la Tribuna Tevere. L’acquisto dei biglietti di Tribuna Tevere è riservato ai possessori dell’ “AS Roma Privilege Card” (prezzo 55 euro per Laterale e Parterre, 75 euro per la Centrale), oltre alle donne, agli Under 14 e agli Over 65 (in questo caso ridotto rispettivamente a 35 e 45 euro per la zona Laterale e quella Centrale della Tevere). Restrizioni che non permettono previsioni da tutto esaurito per il settore.
DOVE –
 I biglietti rimasti potranno essere acquistati fino alle 13 di domenica presso gli AS Roma Store, mentre ci sarà tempo fino alle 15 presso le ricevitorie LIS Lottomatica abilitate. Domenica rimarrà invece chiuso il Foro Italico Ticket Office, il botteghino presente in Viale delle Olimpiadi 61 presso l’ex Ostello della Gioventù.
Corriere dello Sport – Riccardo Loria

Roma-Lazio, Tare: “Ai giallorossi leverei Borini. Stimo Luis Enrique”

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Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato il derby Roma-Lazio in programma domenica prossima alle ore 15: “Siamo in debito per quanto riguarda il derby. L’andata ci ha dato coraggio, cercheremo di entrare in campo con la consapevolezza di fare una grande partitaHo un’idea molto positiva di Luis Enrique, per la sua filosofia di calcio, una cosa nuova nel calcio italiano. La società ha fatto bene a dare fiducia e il tempo dovuto ad un allenatore come lui, si vede la mano, l’identità e il gioco della squadra, ma non dobbiamo dimenticare che per un allenatore di una delle prime cinque squadre in Italia contano i risultati, anche se spero siano molto lontani…Sono due squadre con due filosofie completamente diverse, il fatto che il nostro progetto ci stia dando ragione è importante e cercheremo di migliorare con innesti importanti la squadra, che merita di essere al vertice del calcio italiano e anche di quello europeo. Borini lo stimo tantissimo, toglierei lui alla Roma del derby. Devo dire che mi aspettavo da parte sua una stagione come questa. Ho provato a prenderlo prima del Parma, poi la scelta era stata fatta e abbiamo rispettato questa scelta. L’uomo derby? Basta che vinciamo la partita chi segna segna…anche Marchetti. Montella? Il bello del calcio è creare storie che non sono mai nate. Stimo tantissimo Montella, ha dimostrato il suo valore alla Roma, ma soprattutto a Catania, ha un grandissimo futuro come allenatore, ma parlare di lui alla Lazio ce ne vuole tanto…”.

Corriere dello Sport – Roma, un dubbio per reparto

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Ansia finita, problemi risolti: Totti gioca, Pjanic pure. La Roma del derby non perde altri pezzi e respira profondamente, dopo giorni complicati. Semmai è in dubbio Simplicio, che ieri si è dovuto fermare prima della partitella per una distorsione alla caviglia sinistra. Ma per il resto, a parte gli squalificati e Burdisso, Luis Enrique ha molte opzioni a disposizione.
I NAZIONALI –
 Pjanic si allenato per conto suo per un leggero affaticamento muscolare. Ma solo perché ha giocato due partite in 48 ore: prima Atalanta-Roma, poi Bosnia-Brasile. I medici hanno ritenuto opportuno non caricarlo di lavoro, per riaverlo (probabilmente già oggi) a pieno regime. Contrariamente ad altre occasioni, le partite delle varie nazionali non hanno fatto danni gravi alla Roma. «Non ci sono problemi – ha assicurato Pjanic – Non ho rimpianti per aver giocato in nazionale, è andato tutto bene. Peccato solo aver perso per un autogol contro il Brasile» .
IL REBUS 
– A questo punto sono otto i giocatori sicuri – o quasi – di cominciare il derby: Stekelenburg, Juan, Heinze, Taddei, Pjanic, De Rossi, Totti e Borini. Rimangono tre dubbi per la formazione di domenica. Il principale è a centrocampo, dove sono in quattro a contendersi un posto: Marquinho, che ha giocato dall’inizio nella terribile domenica di Bergamo, Simplicio, Greco e Perrotta. In questo momento il favorito è Leandro Greco, visto che Simplicio si è fatto male e considerando che Perrotta (titolare all’andata) non viene scelto tra gli undici di Luis Enrique dal 4 dicembre. E Marquinho? Ovvio, potrebbe essere confermato. (…)
BALLOTTAGGIO 
– In attacco, poi, dando per scontati la conferma di Borini e il rientro di Totti – sta bene, il contrasto con Cicinho è nascosto in un piccolo livido su un alluce -, la logica fa pensare a Lamela come terzo uomo. Questo terzetto è stato schierato da Luis Enrique cinque volte, di cui tre all’Olimpico: il bilancio dice due vittorie, due sconfitte e un pareggio. Ma nelle ultime ore stanno crescendo le quotazioni di Bojan, che aspetta un’occasione da titolare da quasi due mesi (il primo spezzone di Catania-Roma) ed è segnalato in buona forma.
GLI ESTERNI –
 Infine in difesa il dubbio è tra Rosi e Josè Angel. Da questa decisione dipende anche la posizione di Taddei, che con Rosi gioca a sinistra mentre con Josè Angel si sposta a destra. Non dovrebbero invece cambiare i due centrali, Juan-Heinze, a meno che Luis Enrique non stupisca l’Olimpico con la terapia d’urto: dentro Kjaer proprio contro la Lazio(…)
Corriere dello Sport – Robero Maida

Il Romanista – Luis-DDR, ritorno alla normalità

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Nessun confronto, soltanto un saluto, qualche informazione sulle sue condizioni fisiche e poi via, in campo per l’allenamento.Luis Enrique e De Rossi: storia di una giornata normale. Era la prima volta che l’allenatore e Daniele si vedevano dopo l’esclusione di Bergamo e c’era la sensazione che magari potessero avere un colloquio a quattr’occhi per chiarire quello che era successo. Non ce n’è stato bisogno: con le sue parole dette dal ritiro della Nazionale, è stato lo stesso De Rossi a chiudere il caso. C’è rimasto male, ha sofferto l’esclusione ma ha compreso la scelta dell’allenatore e se l’è messa subito alle spalle.
Adesso il pensiero suo e di Luis Enrique è lo stesso e si chiamaderby. Una partita speciale, per entrambi e per mille motivi. Una partita che entrambi vogliono vincere e sarebbe il modo migliore per mettersi davvero tutto alle spalle. Il loro rapporto comunque non verrà intaccato da quello che è successo domenica scorsa. De Rossi ha sempre sostenuto Luis Enrique e le sue decisioni, fin dal primo giorno di ritiro a Riscone ha parlato benissimo di lui – in pubblico ma soprattutto in privato – e quando le cose per il tecnico spagnolo sembravano essere complicate (vedi esclusione dall’Europa League o prime sconfitte stagionali) si è esposto in prima persona per il suo allenatore. Che, tra l’altro, ha avuto un peso non indifferente nella sua decisione di rinnovare il contratto e lo ha raccontanto proprio il giocatore senza tanti giri di parole in conferenza stampa: «Luis Enrique mi ha riacceso la voglia. E’ l’allenatore migliore con cui sia mai stato sotto ogni punto di vista. Ogni suo atteggiamento mi trova sulla sua lunghezza d’onda. Per me è importante».
Luis Enrique ha visto mercoledì sera la partita dell’Italia ma si è anche informato sui risultati e sulle prestazioni degli altri nazionali. A tutti ieri ha chiesto come stessero, da tutti ha avuto la stessa risposta: «Siamo pronti per domenica». Era quello che voleva sentirsi dire. È quello che poi lui stesso ha chiesto alla squadra. Anche in questo caso nessun discorso particolare. Lucho ha parlato con i giocatori in campo, ha chiesto loro massima concentrazione e intensità perché, con tre soli allenamenti a disposizione, vuole vedere negli occhi dei calciatori cattiveria e determinazione. È convinto che è in questi tre giorni che la Roma si giocherà le possibilità di vincere il derby domenica pomeriggio e vuole trasmettere ai calciatori questa convinzione. In questo senso, anche il ruolo del mental coach Llorente è e sarà importante. Per adesso la squadra sta rispondendo bene, i giocatori – a parte Simplicio – sono in buone condizioni e il fatto, per molti di loro, di aver allentato la tensione in settimana andando via con le nazionali potrebbe essere un bene. Luis Enrique ne è convinto, i dirigenti anche, ancora più vicini del solito ai giocatori in questa settimana. E non c’è neanche bisogno di spiegare perché.
Il Romanista – Chiara Zucchelli