Stasera la Nazionale italiana di Roberto Mancini affronterà l’Inghilterra per la prima gara delle qualificazioni agli Europei del 2024. Domenica l’impegno sarà a Malta. Sono stati resi noti i numeri di maglia scelti dai calciatori. Numeri pesanti quelli che hanno scelto di vestire Pellegrini e Bryan Cristante. Il capitano indosserà la numero 10 di Francesco Totti e Bryan la 16 di Daniele De Rossi. L’altro giallorosso convocato è Spinazzola, che ha scelto la numero 4. Su chi partirà titolare ancora non si hanno certezze, probabilmente saranno in campo dal 1’ sia Pellegrini che Spinazzola.
Nazionale, Pellegrini con la maglia numero 10. Cristante indosserà la 16

Gli auguri della Roma a Walter Samuel – VIDEO
Arriva nella Capitale nel 2000 per quattro stagioni veste la maglia giallorossa. Diviene un pilastro fondamentale per la difesa romanista, esprimendosi già come uno dei migliori difensori d’Europa. Vince uno scudetto e una Supercoppa Italiana. Il suo nome è Walter Samuel. Oggi l’ex giallorosso compie 45 anni. La società gli rende omaggio pubblicando su Twitter un video con uno dei suoi gol in giallorosso.
🧱 Buon compleanno, Walter Samuel!#ASRoma pic.twitter.com/37cwgcGAHK
— AS Roma (@OfficialASRoma) March 23, 2023
Napoli, Elmas: “Da piccolo tifavo Roma. Totti un fenomeno”
Eljif Elmas, centrocampista del Napoli, è stato protagonista di Culture a Dazn. Tra gli argomenti trattati, queste le dichiarazioni rilasciate sulla Roma:
Tempo fa dissi che guardavi la Roma di Spalletti, quindi anche il calcio italiano.
“Sì, in Macedonia si guardava sempre calcio italiano, un rifermento.”
Il tuo preferito?
“Totti e la Roma. Mi piaceva come giocavano, ma Totti era un fenomeno. Per questo la guardavo sempre, mi piaceva come giocatore.”
Le parole di Matic sul ritiro di Ozil: “Congratulazioni per la tua fantastica carriera” – FOTO

Ozil ha deciso di ritirarsi. Uno dei più forti giocatori degli ultimi tempi, venerato e rispettato da tutto il mondo del calcio e dai suoi colleghi. Ne è la prova il bel messaggio pubblicato su Instagram dal centrocampista giallorosso Matic. I due si affrontati diverse volte in Premier League. Queste le sue parole: “Congratulazioni per la tua fantastica carriera”. Come sfondo una foto dei due campioni che si affrontano durante Arsenal – Manchester United.

Argentina, problema alla spalla per Dybala in allenamento – VIDEO

Dybala, in questi giorni è impegnato con la sua Nazionale in vista delle amichevoli contro Panama e Curacao. In allenamento però, come scritto dal quotidiano La Voz, Paulo ha riportato un problema alla spalla destra procurato dallo scontro in gioco con Angel Correa. Al momento sembra solo una forte botta, nulla di grave per la Joya quindi che ha continuato la sua seduta di allenamento. Resta però in dubbio la sua presenza per i due imminenti match.
ATENCIÓN: @MonroigDiego cuenta que Dybala sufrió un golpe en su hombro derecho y siente molestias.
📺 #ESPNenStarPlus pic.twitter.com/w6tIC6DP4S
— SportsCenter (@SC_ESPN) March 22, 2023
Open Fiber diventa Official Partner della Roma
AS Roma è lieta di annunciare una nuova partnership con Open Fiber, l’azienda che sta realizzando in tutta Italia un’infrastruttura a banda ultra larga e che diviene così Official Partner del Club a partire da questa stagione.
La collaborazione permetterà a OF di portare connettività ultraveloce negli uffici di viale Tolstoj, nel Centro Tecnico di Trigoria e nella sede di allenamento della Roma Femminile e del settore giovanile giallorosso. Open Fiber realizzerà un’infrastruttura di rete dedicata, interamente in fibra ottica, che metterà in connessione tra loro le strutture della Roma.
La rete interamente in fibra ottica è l’unica sul mercato in grado di garantire performance anche superiori a 1 Gigabit al secondo sia in modalità FTTH (Fiber To The Home) che tramite architetture dedicate come quelle realizzate per le sedi dell’AS Roma, dove si parte da collegamenti tra le sedi a 10 Gigabit al secondo simmetrici e ulteriormente scalabili.
Utilizzando la rete di Open Fiber, l’AS Roma potrà registrare e rielaborare in tempo reale, in ognuna delle sue sedi, i dati relativi agli atleti e alle atlete di tutte le età che vengono acquisiti sul campo e di proiettare, gestire e inviare filmati in massima risoluzione.
“La partnership con l’AS Roma, società all’avanguardia a livello italiano ed europeo, testimonia la particolare attenzione di Open Fiber al mondo dello sport, che puntiamo ad accompagnare nei processi di innovazione” ha dichiarato Stefano Mazzitelli, direttore Mercato Business di Open Fiber. “La rete in fibra in ottica che realizzeremo all’interno delle sedi della Roma, in grado di offrire elevatissime performance in termini di velocità e stabilità di connessione, potrà offrire un contributo all’analisi e alla gestione dei dati, oggi sempre più importanti per il miglioramento delle prestazioni”.
asroma.com
Zaniolo, l’intermediario Gardi: “Trattativa ai limiti dell’impossibile col Galatasaray. Conclusa grazie alla disponibilità della Roma”

Il Tempo (F.Biafora) – Icardi, Mertens, Torreira, Gervinho, Hamsik, Nasri, Menez, Bruno Peres, Eto’o. Ma soprattutto Zaniolo. È lungo l’elenco dei giocatori che sono sbarcati in Turchia grazie a George Gardi, agente capace di risolvere alla Roma il problema dell’attaccante. Ma alla fine l’intermediario di 41 anni è riuscito a portare la giusta offerta a Tiago Pinto: 16,5 milioni di euro di base e altri 13 di bonus dal Galatasaray. Gardi racconta quei giorni convulsi:
Come nasce la trattativa per Zaniolo?
“Sapevo che fino alla fine del mercato europeo sarebbe stata un’operazione non percorribile. Il Galatasaray non è ancora competitivo rispetto a squadre di Champions o Premier League. C’era però il vantaggio della chiusura posticipata del calciomercato. La prospettiva di un prestito, è stata subito rifiutata, ci hanno detto che Nicolò sarebbe partito solo a titolo definitivo. Con il vice-presidente del Galatasaray abbiamo pensato che, se la Roma avesse aperto ad un pagamento dilazionato nel tempo, poteva comunque essere un’opportunità di mercato prendere il giocatore a una cifra quasi dimezzata rispetto all’offerta che avevano ricevuto pochi giorni prima dal Bournemouth. E abbiamo creduto che con l’amore della piazza Nicolò sarebbe potuto tornare a sorridere e ad essere decisivo. Nel presente e in futuro. Un’operazione non facile, al limite dell’impossibile, che si è risolta positivamente anche grazie alla disponibilità della Roma, nel venirci incontro in alcuni punti chiave della trattativa”.
C’è qualche retroscena sull’affare?
“Sul tavolo c’era anche l’offerta ufficiale del Fenerbahce, che compete per gli stessi obiettivi. Nonostante ci fosse una proposta superiore, sia al giocatore che alla Roma, Nicolò ha scelto il Galatasaray”.
C’è stata qualche trattativa, mai rivelata, che era vicina alla conclusione con la Roma e non è andata a buon fine?
“Nel 2014 fui molto vicino a concretizzare lo scambio Destro per Fernando Torres tra Roma e Chelsea. Ci fu un incontro a Londra, ma una divergenza di valori sul cartellino di Destro fece saltare l’affare”.
Feyenoord, è febbre da tifo. In fila in 19 mila per esserci

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – È partita ieri la vendita libera dei biglietti per Roma-Feyenoord, ritorno dei quarti di finale della Europa League, in programma allo stadio Olimpico il prossimo 20 aprile (con fischio d’inizio alle ore 21). E il sistema di ticketing giallorosso è stato preso letteralmente d’assalto, con ben 19mila persone in fila per accaparrarsi uno dei preziosi tagliandi. Nella prima fase erano già stati oltre 40mila le persone che avevano acquistato un biglietto. Scontato che si arrivi all’ennesimo sold out giallorosso.
Smalling non firma: Roma in ansia

Corriere dello Sport (R.Maida) – Cinque giorni di pausa, cinque giorni di riflessioni. Ieri José Mourinho ha ordinato il liberi tutti alla squadra, dando appuntamento ai giocatori per martedì prossimo a Trigoria. E così Chris Smalling, che non era tra i 14 nazionali della Roma, ha potuto approfittarne per prendersi una breve vacanza durante la quale si confronterà con la famiglia e con il procuratore sul futuro. Domenica 2 aprile intanto festeggerà le cento presenze in Serie A come unico titolare disponibile in difesa: contro la Sampdoria infatti sarà emergenza totale.
La situazione è abbastanza chiara: il contratto è in scadenza e può essere rinnovato per una stagione unilateralmente da Smalling alle stesse cifre attuali (parliamo di quasi 4 milioni compresi i bonus facili). Ma da quanto ormai Tiago Pinto ha compreso, questo diritto non sarà esercitato. Semplicemente perché Smalling ha chiesto di negoziare un nuovo accordo per firmare. E la Roma in parte è disposta ad assecondarne le pretese. Parliamone Chris: strutturiamo insieme un contratto fino al 2025, dunque di due anni, che ti accompagnerà fino ai 36 anni di età, mese più meno meno, con un lieve ritocco di stipendio.
Tiago Pinto è scottato dal caso Mkhitaryan, che lo scorso anno dal punto di vista formale e sostanziale era nella stessa situazione di Smalling. A parole sembrava disposto a rimanere alla Roma ma quando ha ricevuto la proposta dell’Inter, che gli dava più soldi e la vetrina della Champions League, ha salutato la squadra all’indomani della finale di Tirana. Spiazzando lo stesso Tiago Pinto che pochi giorni prima aveva garantito, in una delle sue interviste memorabili, di sapere «al 100 per cento che è una bugia che Mkhitaryan stia parlando con l’Inter». La perdita tecnica, che ha fatto arrabbiare molto Mourinho, è sotto gli occhi di tutti. Non c’è nella Roma di adesso un calciatore capace di cambiare passo e qualità a centrocampo. Beh, Smalling potrebbe essere addirittura più importante per ciò che rappresenta in termini di leadership in difesa. Ritrovata una buona condizione fisica, e un’affidabilità che nei primi anni romanisti non aveva mai raggiunto, è uno dei calciatori meno sostituibili dell’intero organico. Se dovesse lasciare la Roma a parametro zero obbligherebbe i Friedkin ad aprire il portafoglio per investire su un altro difensore. E’ una ragione sufficiente per non perderne il controllo anche se Tiago Pinto, ovviamente, è obbligato a tenere d’occhio il monte stipendi: non è su gente come Smalling che devi risparmiare.
Smalling ha detto anche pubblicamente di voler rimanere. Ed è sincero. Dopo aver abbandonato a malincuore il Manchester United e la Premier League, ha messo radici nella sua villa sull’Appia Antica e si è integrato a meraviglia nella città. Ma da professionista sceglierà la soluzione più conveniente, dal momento che firmerà l’ultimo contratto della carriera. E’ lo stesso dubbio che ha un altro grande calciatore della Roma, Nemanja Matic, che potrebbe rinnovare in automatico il suo accordo annuale ma vuole prima capire i programmi della Roma e, soprattutto, di Mourinho. L’eventuale qualificazione in Champions League può essere un motivo in più per continuare ma non è un elemento decisivo. Ciò che i calciatori importanti vogliono capire – in cima alla lista c’è Dybala, che ha una clausola rescissoria – è se esistano ancora le basi finanziarie e aziendali per un rilancio. Quando saranno più chiare le intenzioni di Mourinho, a cascata si risolveranno anche le incertezze dentro alla squadra.
Friedkin chiede tempo a Mourinho

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – I Friedkin non vogliono creare turbative all’interno dello spogliatoio in questa fase cruciale della stagione. Per questo anche la questione rinnovi è rinviata al termine del campionato. Mourinho vorrebbe garanzie adesso, ma dovrà attendere e poi farà la sue valutazioni. Vuole avere una squadra attrezzata per vincere, non come quest’anno che con gli impegni ravvicinati è andato spesso in difficoltà.
Tiago Pinto ha un buon rapporto con i Friedkin, è lui il loro interlocutore per la sfera tecnica, il portoghese sa quello che vogliono e ha imparato a muoversi. La permanenza di Mourinho sulla panchina della Roma non è affatto sicura, nonostante l’ultimo anno di contratto. Vuole garanzie sul progetto futuro dei giallorossi.
Mourinho per continuare a rimanere sulla panchina della Roma vuole rinforzare la squadra. Sarà fondamentale la qualificazione in Champions. La squadra è nei quarti di finale di Europa League e ha tre punti in più i rispetto a un anno fa, nonostante tre sconfitte nelle ultime quauro partite. Finora sono mancati i gol: sono dieci in meno rispetto allo scorso campionato. Mancano soprattutto quelli di Abraham, 13 in meno. Per le garanzie sugli acquisti e sulla validità progettuale, Mou vuole confrontarsi direttamente con i Friedkin. Per verificare se coincidono ancora gli obiettivi fissati un anno e mezzo fa al momento della firma.
Dybala fa causa alla Juventus

Corriere della Sera (S.Lorenzetti e M.Nerozzi) – L’accordo per il rinnovo con la Juve era sostanzialmente fatto e “la firma solo una formalità”, rivela a un certo punto il legale di Paulo Dybala, l’avvocato Luca Ferrari, sentito il 28 febbraio scorso dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal pm Mario Bendoni, nell’ambito dell’inchiesta sui conti del club bianconero.
Un autografo da 49 milioni e 497 mila euro, come spiega in una mail acquisita agli atti lo stesso legale: “Pari alla differenza tra la retribuzione fissa prevista in base al rinnovo (euro 69.652.000 lordi complessivi) e quella prevista nel contratto di prestazione sportiva (triennale, ndr) appena concluso con la Roma (euro 20.155.000 lordi complessivi)”. Pure per questo Ferrari conferma l’intenzione di agire per vie legali contro il club, in caso di mancato pagamento di circa 3 milioni di euro entro il prossimo aprile, per gli stipendi arretrati con la seconda manovra stipendi.
Per il rinnovo, nell’autunno 2021 la Juve e l’ex numero 10 erano arrivati a “un accordo su ogni elemento essenziale”: dalla durata (cinque stagioni) al corrispettivo (“retribuzione fissa di 9,2 milioni di euro, pari a 17,413 milioni lordi”), oltre a “retribuzione variabile di 9 premi pari a un massimo di 4,9 milioni di euro“. Si aspettò perché “Antun non era iscritto all’albo degli agenti”, poi a gennaio “c’è il cambio di rotta da parte della Juve: che decide di puntare su Vlahovic. E le due operazioni, secondo me, erano alternative e incompatibili“.
E in vista dell’udienza preliminare di lunedì prossimo davanti al gup Marco Picco, non ci sarà il pm Ciro Santoriello, che finora faceva parte del pool: in completa autonomia, ha deciso di fare un passo indietro in seguito alla bufera social di un mese fa, per la pubblicazione di un video in cui faceva una battuta sulla propria fede calcistica: “Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Come pubblico ministero sono anti-juventino, contro i ladrocini in campo”.
Spinazzola chiude il cerchio coi Tre Leoni

Il Giornale – La parte peggiore di un grave intortunio non è il dolore, ma la paura. Perché ogni calciatore che sente il suo corpo andare in pezzi è condannato a ripetersi per mesi sempre la stessa domanda: “Tornerò mai come prima?”. E stato così anche per Leonardo Spinazzola, esterno tutto dribbling e sovrapposizioni che ha passato l’ultimo anno e mezzo a ritovare se stesso. Quell’interrogativo aveva iniziato a rimbalzargli nella testa la sera del 2 luglio del 2021, quando l’Europeo itinerante aveva fatto scalo a Monaco di Baviera.
Italia contro Belgio, in una partita con vista sulla semifinale. Spinazzola aveva prima neutralizzato con la coscia una conclusione di Lukaku, poi qualche minuto più tardi si era messo a sgasare sulla fascia. Era un numero che aveva ripetuto decine di volte. Ancora e ancora e ancora, fino a renderlo una sua peculiarità, fino a guadagnarsi il premio come migliore in campo delle prime quattro partite degli azzurri all’Europeo. Solo che stavolta qualcosa era cambiato all’improvviso. Mentre correva spingendo forte sui quadricipiti, le sue gambe erano afflosciate fino a zavorrarlo. Spinazzola era rimasto lì, fermo in piedi con il volto stirato dalla rabbia e dalla paura. Qualcosa dentro di lui si era rotto, anche se non aveva capito bene cosa. ll dolore era arrivato qualche secondo dopo il romanista si era accasciato a terra.
Le mani sugli occhi, il petto che si dilatava e sgonfiava a ritmo accelerato, la carezza di Cristante sulla testa. Poco dopo lo avevano caricato sulla barella e lo avevano portato via. Con gli occhi zuppi di lacrime e le orecchie perforate dai fischi dei tifosi belgi. Spinazzola non sl era solo infortunato gravemente, ma era andato in pezzi nel momento più alto della sua pezz carriera. Quello che era venuto dopo era stato un lungo viaggio nel dolore. L’arma più affilata della Nazionale di Mancini era rimasta un anno a guardar gocare gli altri.
Mourinho gli aveva regalato qual che spezzone nelle ultime tre partite del campionato, poi lo aveva mandato in campo nella ripresa durante la fnale di Conference League. Ventotto minuti, giusto il tempo per poter dire di aver preso parte all’impresa. L’inizio di questa stagione è anonimo. Quella che sembrava una nuova alba ha rischiato di diventare un tamonto. Altri problemi fsici, altre partite da saltare. Leoardo è riapparso all’improvviso a Verona, quando sembrava destinato ormai a essere coduto. In una Roma dal gioco straziante ha riaffermato l’importanza del dribbling, della ricerca dela superiorità numerica. L’assist di tacco per Solbakken contro l’Hellas, il doppio passaggio vincente per Belotti e Dybala col Salisburgo, il gol alla Cremonese hanno collegato i presente al passato, di- mostrando che Spinazzola può essere ancora determinante. E ora proverà a dimstrarlo anche con la maglia dell’Italia, un anno e mezzo dopo la notte di Monaco.
Sassuolo, Carnevali: “Frattesi? Roma molto vicina. Il ragazzo può ambire ad un campionato estero di primo livello”

Giovanni Carnevali, Amministratore delegato del Sassuolo, è stato intervistato da TuttoMercatoWeb.com. Il direttore generale è tornato a parlare del mancato accordo tra Frattesi e la Roma. Queste le sue parole:
Frattesi è sempre sulla bocca di tutti. La Roma rimane interessata, ma c’è anche la Juventus?
“Ad oggi il periodo del mercato fortunatamente non si è ancora aperto. A gennaio si è concluso un periodo complicato per noi, perché ogni volta che il mercato è aperto il Sassuolo va sempre un po’ in difficoltà. Questo perché – anche per fortuna – abbiamo sempre dei giocatori che sono richiesti da club importanti e magari anche da parte del giocatore in questione ci può essere un po’ più di confusione e questo ci può penalizzare. Sappiamo che Frattesi può avere delle richieste importanti, così come è avvenuto in estate. È vero che la Roma si è avvicinata molto al ragazzo, noi tra l’altro con la società giallorossa abbiamo un ottimo rapporto visto anche le operazioni che abbiamo fatto a suo tempo come Marchizza, Pellegrini e Politano. Per le caratteristiche che ha, Frattesi credo sia un giocatore che può ambire anche ad un campionato estero di primissimo livello. Non ho dubbi che questa estate ci saranno delle trattative di valore sul ragazzo”.
A gennaio per Frattesi ci ha provato qualche club straniero?
“C’è stato qualcosa, ma sul nascere abbiamo bloccato qualsiasi trattativa per Frattesi, perché l’obiettivo di cessione per noi era diventato Traorè. Questo per il semplice fatto che avevamo già in casa il suo sostituto, ovvero Lauriente”.
Tre squadre ai quarti di Champions, due in Europa League e una in Conference: che segnale è per il calcio italiano?
“Spero che sia un po’ il risveglio del calcio italiano. In questi ultimi anni abbiamo lasciato un po’ a desiderare nelle competizioni europee, adesso spero che questo sia un segnale di ripartenza del nostro calcio che ha bisogno di tornare a livelli competitivi con altri club. Siamo in un momento in cui anche a livello di visione e gestione come Lega Calcio – col presidente Casini e l’ad De Siervo – si sta cercando di portare avanti un percorso di crescita, che se abbinato anche ai risultati sportivi ci porterà ad avere risultati importanti come il calcio italiano dovrebbe avere”.
Dybala, ecco l’audizione del legale: “Perché chiederemo il risarcimento”

Gazzetta dello Sport (F.Cornacchia) – Dybala e la Juve si sono divisi in estate, ma la storla si trascina fuori dal campo. Almeno stando a quanto emerge dalla testimonianza dell’avvocato Luca Ferrari, il legale del romanista, sentito lo scorso 28 febbraio dalla Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta Prisma, l’indagine sui conti del club bianconero per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio per la Juve e per 12 indagati (dall’ex presidente Agnelli al vice Nedved, da Arrivabene a Paratici). Le accuse mosse dai magistrati vanno dalle false comunicazioni sociali all’ ostacolo alla vigilanza dall’aggiotaggio alle false fatturazioni. L’avvicinamento dell’udienza preliminare – lunedi di fronte al gup Marco Picco – viene scandita da continue novità.
Ecco parte del contenuto dell’audizione dell’avvocato di Dybala, riportata negli atti integrativi depositati martedì. “La Juventus è venuta meno a un accordo già conclusivamente negoziato, la firma era solo una formalità” sostiene ad un certo punto Ferrari. E il mancato Juve, stando a quanto emerge da una mail acquisita agli atti, è costato complessivamente a Dybala 49 milioni e 497 mila euro. Questione di lunghezza (5 anni la bozza d’intesa bianconeri e 3 anni quello sglato con la Roma), ma anche di importi. “Pari alla differenza tra la retribuzione fissa prevista in base al rinnovo (euro 69.652.000 lordi complessivi) e quella prevista nel contratto di prestazione appena concluso con la Roma (euro 20.155.000 lordi complessivi)”. Per tutti questi motivi – e per le mensilità della seconda manovra stipendi, circa 3 milioni – Ferrari non esclude azioni contro il club. Tra l’una e l’altra cosa, la richiesta sarebbe di 4-5 milioni di euro.
Dybala vorrebbe evitare di arrivare a tanto “Effettivamente – spiega Ferrari già dispensato dal giocatore dal segreto professionale – non è stato Paulo in prima battuta a richiedere il risarcimento, quanto il suo entourage. Ma io ero d’accordo. Per Ferrari la Juve e i giocatore nel 2021 avevano “un accordo su ogni elemento essenziale”. Dalla durata (5 stagioni, al corrispettivo (“retribuzione fissa di 9,2 milioni di euro, pari a 17.413 milioni lordi”) fino ai premi: “retribuzione variabile di 9 premi pari a un massimo di 4,9 milioni di euro”. Cosi fino a cambio della Juve. “Che in gennnaio decide di puntare su Vlahovic e le due operazioni, secondo me, erano alternative ed incompatibili . Risultato? “Credo – spiega Ferrari – che tenterò le due strade, agire sia sulla base del mancato rinnovo che sulla base delle scritture di protezione sottoscritte con la seconda manovra stipendi. I 3 milioni circa che, da accordi, Dybala dovrebbe ricevere ento aprile.
Salvate il soldato Abraham. L’attaccante è smarrito, ma questa Roma non lo sta aiutando

Corriere dello Sport (A.Pugliese) – Appena due partite da titolare nelle ultime sette, ma soprattutto l’impressione di un calciatore oramai scarico, anche sfiduciato, di sicuro non felice. Nonostante Mourinho lo abbia anche incensato nel momento del bisogno, quando nella vittoria contro la Juventus Tammy dalla panchina ha esultato come se avesse segnato lui. La realtà, però, ci dice poi che Abraham quest’anno ha deluso. E lo ha fatto anche nettamente, soprattutto se il suo rendimento viene confrontato con quello della scorsa stagione. Solo che la questione è sostanzialmente un’altra: conviene davvero mettere da parte Abraham?
Già, perché Mou sembra aver praticamente scelto, decidendo di puntare da qui alla fine soprattutto su Andrea Belotti. Che però in campionato deve ancora segnare il suo primo gol e che – voglia e sacrificio a parte – ha confermato anche in queste ultime partite alcuni limiti tecnici. Nelle ultime sette gare dei giallorossi Abraham è partito titolare contro la Real Sociedad (in casa) e il Sassuolo, mentre Belotti ha guidato l’attacco romanista nella sfide con Cremonese, Salisburgo, Real Sociedad (al ritorno) e Lazio (contro la Juventus hanno iniziato invece tutti e due dalla panchina).
Insomma, è evidente come si stia andando verso un cambio delle gerarchie al centro dell’attacco romanista. Con una postilla, però, da tenere ben a mente: Abraham è un asset strategico del club, molto più di Belotti. L’inglese, infatti, è stato pagato un anno e mezzo fa ben 40 milioni di euro (più 2 di bonus) mentre il Gallo è arrivato la scorsa estate a parametro zero. E se c’è la possibilità di andare a fare dei soldi a giugno (con la Roma che deve piazzare parecchie decine di milioni di plusvalenza) con uno dei due, quella probabilmente è molto più probabile con Tammy che non con il Gallo.
Su Abraham, infatti, c’è sempre la famosa clausola di riacquisto del Chelsea a 80 milioni, clausola che difficilmente i Blues però eserciteranno. Ma ci sono altre squadre della Premier che gli hanno messo gli occhi addosso, ad iniziare da quell’Aston Villa dove Abraham ha già giocato nel 2018-19, trascinando il club di Birmingham dalla Championship in Premier. E poi sembra che anche il Manchester United lo stia monitorando da vicino, per capire eventualmente come affondare il colpo.
Ecco, allora, lasciare ancora fuori Abraham vorrebbe dire fargli perdere valore, oltre che immalinconirlo ancora di più di quel che è già adesso. Certo, anche lui deve cambiare passo, darsi una svegliata, iniziare a metterci più cuore e voglia in ogni partita. Tanti tifosi lo hanno oramai mollato, tra radio e social le critiche si sprecano. Ma a 25 anni e da neo-papà (il 3 marzo la fidanzata Leah gli ha regalato il piccolo Amari), Abraham deve trovare il modo di reagire e di rialzare la testa.
Il confronto con lo scorso anno (che trovate nel dettaglio nel grafico sottostante) è ovviamente negativo: basti pensare alle 27 partite da titolare contro le 34 di un anno fa, alle panchine (11 contro 3), ma soprattutto ai 7 gol contro i 20 della scorsa stagione. Certo, lo scorso anno Tammy aveva calciato anche un paio di rigori (quest’anno sono di competenza esclusiva di Pellegrini e Dybala), ma in generale in questa stagione ha tirato molto meno in porta (62 volte contro 101) ed ha una percentuale realizzativa quasi dimezzata (11,29 contro il 19,8% del 2021/22).
Il motivo? Lui ci ha messo del suo, è evidente, ma anche il gioco rinunciatario della Roma non lo aiuta di certo (come non aiuta lo stesso Belotti). Basta vedere anche il dato dei cross, che quest’anno sono scesi da 446 a 369. Insomma, c’è da salvare il soldato Abraham. Anche se poi pure lui dovrà darsi una mano da solo.
Mourinho tra le big europee e l’obiettivo Champions. Friedkin resta in attesa

Il Messaggero (S.Carina) – Ad oggi ci sono due date sottolineate nel calendario personale di Mourinho: 31 maggio e 4 giugno. Sono i rispettivi epiloghi dell’Europa League – dove la Roma nei quarti affronterà il Feyenoord per poi, eventualmente in semifinale incrociare la vincente tra Bayer Leverkusen e St. Gilloise – e del campionato.
Cammini paralleli con un obiettivo di fondo – la qualificazione alla prossima Champions – che rimane uno degli spartiacque per il terzo anno dello Special a Roma. Non l’unico. Perché sullo sfondo c’è l’incognita del richiamo delle big europee. La prossima estate vedrà infatti partire una rivoluzione su tante panchine top: Psg, Chelsea, Real Madrid,e Tottenham. Esclusa quella degli Spurs, dove si è già seduto prima di approdare in Italia, le altre sono possibili destinazioni. Sì, perché qualora Florentino Perez, Al-Khelaïfi attraverso l’amico di una vita Luis Campos o il magnate Todd Boehly dovessero chiamarlo, non ci sarebbe verso: le strade con la Roma si separerebbero. Perché un conto è dire di no ad una nazionale, seppure quella del proprio paese. Un altro ad un top club. Mou si sente ancora un allenatore che ha bisogno di vivere il quotidiano. Per fare il selezionatore, ci sarà tempo.
Fatte queste doverose premesse, per continuare insieme un matrimonio che da contratto dovrebbe comunque terminare nel 2024, José vuole prima capire quali sono i margini di operatività del club. È consapevole, perché non vive su Marte, che il programma originario di avere a disposizione una squadra che possa competere per lo scudetto al terzo anno, è alquanto improbabile. I sopraggiunti paletti del Fpp sono una mannaia che si è abbattuta sulla Roma che ne limita il raggio di azione.
Si è già visto a gennaio, quando per prendere Llorente in prestito secco si è attesa la partenza con la medesima formula di Shomorudov, senza considerare che l’addio posticipato di Zaniolo non ha permesso di garantire al tecnico il sostituto. Questo però non vuol dire che il gruppo non possa essere cambiato. Lo Special ritiene che l’attuale rosa abbia dei limiti evidenti: tecnici e di personalità. Al di là dell’assenza atavica di un regista, sopperita prima con il cambio del modulo e poi con l’arrivo di Wijnaldum che nelle sue idee originarie doveva prendere il posto di Mkhitaryan, benché con altre caratteristiche, Mou chiede a viva voce un centrale di piede sinistro, un esterno destro di livello e un nuovo centravanti.
La luna di miele con Abraham è agli sgoccioli. Belotti è una buona riserva ma lo “0” alla casella dei gol in campionato la dice lunga. Il mercato degli svincolati o dei prestiti potrebbe venire in soccorso: Firmino è un nome, Zaha (anche se al Crystal Palace giostra più come ala sinistra) un altro. Ma ce ne sono tanti. Anche in ruoli dove la Roma ad oggi è coperta ma che stuzzicano la fantasia dello Special (Grimaldo e Kamada).
Bisogna avere il coraggio di cambiare. E iniziare a muovere le pedine, a seconda delle offerte che arriveranno a Trigoria. Tradotto: anche insospettabili, leggi Spinazzola (in scadenza nel 2024), Ibañez e/o lo stesso Abraham, dovranno rispondere alle logiche del mercato. E qui Mou vuole incidere più di quanto abbia fatto sinora (anche sui rinnovi: il riferimento è a Smalling). Perché avallare operazioni (Shomurodov, Celik, Solbakken, Viña, Svilar, Llorente, Maitland-Niles, Camara) non vuol dire determinarle.
Il rapporto con il gm Pinto rimane un falso problema. Il connazionale è il dirigente di riferimento della proprietà ma a decidere sono i Fredkin. Per questo motivo nelle ultime uscite pubbliche risalenti a febbraio, José ha spostato il mirino chiedendo un incontro chiarificatore con Dan. Negli ultimi tempi il presidente ha frequentato maggiormente Trigoria. Ma al di là dell’assoluto riserbo che vige sulle dinamiche societarie, l’impressione è che per i Friedkin ad oggi il problema-Mou non esista.
Tradotto: se non sarà il tecnico a chiedere di essere liberato a fronte di un’offerta di una big europea, per l’imprenditore statunitense (che a quel punto non farebbe le barricate per tenerlo) si andrà avanti con José, provando ad accontentarlo nei limiti delle restrizioni del Fpp. E in quest’ottica, l’approdo in Champions potrebbe venire in soccorso di entrambi, regalando più margine operativo al club e calciatori di spessore all’allenatore. Permanenza di Dybala compresa.
L’effetto Special non si esaurisce mai. Per il Feyenoord 25 mila in coda virtuale

Il Messaggero (G.Lengua) – Un’onda d’amore travolgente che va oltre i risultati e le delusioni. Ieri la Roma ha messo in vendita i biglietti per la partita con il Feyenoord del 20 aprile e la coda virtuale è arrivata a segnare 24.592 persone in attesa di un tagliando, picco mai registrato nella storia. Una caccia all’ennesimo porterà che sold-out stagionale. Sono arrivati quota 27 non consecutivi (la striscia si è interrotta a Roma-Genoa, il primo è stato con la Salernitana lo scorso anno), un amore che non si vedeva da tempo che oggi è tornato a sbocciare.
Anche, forse soprattutto grazie José Mourinho, leader della squadra e delsgente. È soprattutto per lui che i tifosi hanno cominciato a riavvicinarsi alla Roma dopo la presidenza Pallotta. Lo Special One ha riportato entusiasmo e imprevedibilità, ha vinto un trofeo che dalle parti del Fulvio Bernardini non si vedeva da 14 anni, ha dato un ruolo centrale al pubblico sugli spalti ed è riuscito a far presa sui giovanissimi. Ad aiutare una politica societaria sui prezzi dei biglietti lungimirante e in linea con il periodo storico che il Paese sta vivendo. Non solo, anche un livello maggiore di intrattenimento (canzoni pre-gara. giochi di luci, concorsi e concerti) e iniziative di marketing mirate che hanno avuto la funzione di detonatore. Andare allo stadio, anche partite non di cartello, a prezzi stracciati addirittura gratis è stato qualcosa di profondamente innovativo.
Un esempio: in Roma-Atletico Madrid, prima gara dei gironi di Champions League che si è giocata il 12 settembre 2017, sugli spalti c’erano 36mila persone (il sold out è oltre 62mila). Il costo di un biglietto di Curva Sud? 40 euro. Per la gara contro il Feyenoord (quarti di finale di Europa League) il costo nello stesso settore è di 25. Insomma, un cambiamento radicale che è alimentato da José Mourinho, un tecnico di calibro internazionale la cui figura è universalmente riconosciuta come vincente e che ha attirato su di sé tantissima curiosità. Osservarlo sbracciarsi in panchina verso la squadra, assistere dal vivo a una protesta contro gli arbitri, sentirlo parlare in conferenza stampa e magari vederlo attaccare un avversario che si attarda a battere una rimessa laterale, fa ormai parte dello show. Si chiama “effetto Mou“, un fenomeno che ha contagiato migliaia di persone, a tal punto che martedì sera in 40mila hanno riempito l’Olimpico per assistere a Roma-Barcellona femminile. Un risultato da record: si tratta del numero maggiore di tifosi nella storia del calcio femminile italiano. Mourinho è riuscito a trasformare la Roma nel giro di un anno e mezzo e un suo addio anticipato potrebbe portare a pericolosa un’involuzione.
Mou, c’è una difesa tutta da inventare

Leggo (D.Petroselli) – Ultimo giorno di allenamento ieri a Trigoria per il gruppo senza i nazionali (ben 14). Josè Mourinho, infatti, ha concesso ben cinque giorni di riposo alla squadra per poi riprendere martedì prossimo per preparare la sfida di domenica 2 aprile contro la Sampdoria. Uno stop per eliminare le scorie del derby, ma soprattutto per il tecnico portoghese per venire a capo del rompicapo difesa, che alla ripresa sarà tutta da inventare. La stracittadina infatti ha lasciato in eredità oltre a un morale a terra anche le squalifiche di Mancini e Ibanez, ma con Kumbulla che sconterà ancora una giornata di stop dopo la follia col Sassuolo e Cristante (usato anche lo scorso anno spesso come centrale in emergenza) anche lui costretto allo stop, lo Special One avrà a disposizione contro i blucerchiati i soli Smalling e Llorente, con il secondo fermato da un problema già alla prima da titolare con la Real Sociedad.
Scelte obbligate quindi in quel ruolo, dove Mourinho ora deve solo fare gli scongiuri perché non accada altro. Ma anche sulle fasce la situazione è grave: fuori fino a fine stagione Karsdorp, sulla destra Celik è uscito fuori dai radar e rimane il solo Zalewski (adattato), in un periodo di forma non eccellente. E a sinistra rimane il solo Spinazzola, con El Shaarawy possibile alternativa. Poche quindi le opzioni: difesa a tre con Celik o Spinazzola arretrati, oppure il ritorno al modulo a 4 dietro. E con Dybala di ritorno dall’Argentina solo tre giorni prima della Samp, il rischio è di una Roma che non può commettere altri passi falsi in chiave Champions, tutta da inventare.
Abraham perde il posto. Oramai per Mou il titolare è Belotti

La Repubblica (M.Juric) – Cinquantaquattro minunti giocati in totale tra Juventus, Real Sociedad e Lazio. Due mesi fa l’ultimo gol, nei sette stagionali messi a segno. La crisi di Tammy Abraham è prima di tutto nei numeri. E da qualche settimana anche nelle scelte di José Mourinho che sembra aver scelto Andrea Belotti come attaccante titolare. Quest’anno l’inglese non riesce ad ingranare ed è ormai preda di una crisi rcalizzativa inaspettata dopo la prima annata in gialloros so. A marzo 2022 era già a quota 23 gol e veleggiava spedito verso il record personale di 27. Voglia e gol che sembrano rimasti negli spogliatoi di Tirana, nonostante le diverse dichiarazioni di rivincita dei mesi scorsi.
Abraham non c’è più. E neanche quell’adrenalina tutta persona le nel caricarsi con il pubblico e con icompagni, la vera chiave nell’entusiasmante stagione scorsa. L’ingle- se sembra scarico prima di tutto nella testa. Una luce persa a fine 2022 dopo la mancata convocazione al Mondiale. Ormai Southgate non lo chiama più, Mourinho gli preferisce Belotti. Lui non gioca e non segna. E la Roma ne risente. I giallorossi sono l’ottavo attacco del campionato con 35 gol all’attivo. Dieci in meno dello scorso anno (45). Esattamente quelli che mancano all’appello dell’inglese, fermo a sei gol in Serie A. Tammy avrebbe dovuto migliorare il proprio score con larrivo di Dybala. Ma la Joya inevitabilmente ha preso attenzioni e palloni della Roma, relegando a ruolo di seconda voce l’inglese. Il sorriso rimane quello di sempre, ma la Roma ha bisogno di gol. Quelli che un attaccante da cinque milioni di euro netti l’anno non riesce a dare.
Per questo a Trigoria sono iniziate le valutazioni sul suo futuro. Abraham questa estate potrebbe far fare cassa al club giallorosso che ve rebbe incassare più di quanto ha speso la scorsa estate per lui. Almeno 60 milioni è il prezzodi Pinto. Le pretendenti in Premier League ci sono. Su tutti il Manchester United che continua a monitorarlo da vicino con un osservatore praticamente ad ogni gara. In attesa dell’offerta giusta, le voci sul sostituto si rincorrono. Anche con ipote si suggestive, come quella dell’Adidas (prossimo sponsor tecnico della Roma) che avrebbe un piano di marketing finalizzato al grande colpo di benvenuto. Portando un “suo” grande attaccante in giallorosso. Benzema e Firmino vestono il brand tedesco e a giugmo andranno via a parametro zero. L’addizione sembra facile nei sogni dei tifosi romanisti
Roma: lo stadio pieno, unica certezza

Corriere della Sera (G.Piacentini) – Che vinca o che perda, che giochi bene o male, che sia la formazione maschile o quella femminile, negli ultimi tempi quando si parla di Roma c’è una sola certezza: la presenza del pubblico allo stadio.
Ieri pomeriggio è cominciata la vendita libera dei biglietti per l’andata dei quarti di finale di Europa League contro il Feyenoord e, all’apertura, c’erano 16 mila tifosi in fila per aggiudicarsi il tagliando, un’ora dopo quasi 30 mila. Se consideriamo che in fase di prelazione gli abbonati per il campionato e per le coppe avevano confermato in 40 mila, il ventottesimo sold out consecutivo è solo una formalità. Se poi le autorità dovessero vietare la trasferta ai tifosi olandesi, in un secondo momento sarà aperta la vendita anche per il settore di solito riservato agli ospiti.
È un fenomeno che andrebbe studiato, quello giallorosso. Una dimostrazione d’amore che va al di là dei risultati sul campo e dell’estetica del gioco di Mourinho, che anzi riceve spesso critiche (basta ascoltare una qualsiasi radio anche dopo una vittoria) e che non accenna ad arrestarsi. In questa stagione è stato superato abbondantemente il tetto del milione di spettatori e il trend si estende a tutte le altre formazioni romaniste. Martedì sera, allo stadio Olimpico, c’erano 39.454 tifosi per assistere alla gara di Champions League femminile tra le giallorosse e il Barcellona. È stata la partita con più spettatori nella storia del calcio femminile italiano.
Chi è capitato al Tre Fontane a vedere la Primavera o a Trigoria per assistere alle gare del settore giovanile si è reso conto che anche in queste situazioni i tifosi romanisti non fanno mai mancare il loro sostegno. In trasferta, poi, il settore giallorosso è sempre pieno: dopo lo stop di due mesi imposto dal Viminale in seguito agli incidenti che hanno coinvolto i tifosi romanisti e napoletani lo scorso 8 gennaio sull’autostrada A1, il sabato di Pasqua (8 aprile) i sostenitori della Roma potranno andare a Torino dopo aver saltato Spezia, Napoli, Lecce e Cremonese, partite in cui la formazione di Mou ha ottenuto due sconfitte, un pareggio e una sola vittoria. Non può essere un caso.



