Il Messaggero – Osvaldo, caduta e rabbia

Osvaldo in flessione, Pjanic in crescita. Chi scende e chi sale, come accade, durante un’annata, in tutti i club. Dunque senza drammatizzare in un caso e senza entusiasmarsi nell’altro. Dal derby in poi è cambiata la stagione per i due campioni giallorossi. L’italoargentino non segna da tre partite, il bosniaco è da due titolare e la Roma fa l’enplein.

«In Italia non c’è mai una via di mezzo. Un giorno sei da scudetto e quello dopo da rogo. La mancanza di equilibrio mi fa infuriare, ma non posso farci niente. E non ho voglia di fare niente» in un’anticipazione dell’intervista rilasciata al settimanale GQ, Osvaldo conferma di non sopportare gli sbalzi d’umore della critica e della piazza. Quando gli chiedono se il pubblico che paga ha tutti i diritti, replica con rabbia: «neanche per sogno». E spiega: «Io perdo una palla e tu mi vomiti addosso il tuo odio? Non è normale. Perché se il tifoso sbaglia al lavoro posso andare a picchiarlo, gettargli una banana o dirgli che sua madre è una poco di buono? Bella logica».

Ne fa una questione di principio, il suo non è un rimprovero ai sostenitori della Roma. Anzi, l’ affetto lo soffoca e qui non si riesce a muovere come vorrebbe, concetto che Totti ripete da anni, cioè di non poter fare una semplice passeggiata in via del Corso senza essere circondato dalla gente. «Ogni tanto vorrei essere una persona qualsiasi. Andare in una piazza. In Italia è impossibile. A Barcellona lo facevo, andavo in Plaça de Catalunya con un mio amico, lui faceva ritratti ai passanti, io suonavo la chitarra. Non mi riconoscevano. Era bello. È affascinante la semplicità».

Osvaldo rimane un punto fermo per Zeman: è il centravanti titolare, 7 gol già realizzati in questo torneo e 10 stagionali se si contano anche i tre con la nazionale. Un problema alla caviglia ne ha fiaccato il rendimento. Non ha le stesse certezze Pjanic che solo da due gare ha di nuovo il posto fisso, anche perché il boemo non lo considera indispensabile. Il rientro nel derby con il gol che poteva riaprire la gara, la rete al Torino nel match successivo e la conferma a Pescara. I due successi di fila della Roma coincidono con la sua presenza in campo dall’inizio. Tra i due incontri, il no del bosniaco al Tottenham che lo vuole dall’estate scorsa. Il club giallorosso, al momento, respinge anche il Barcellona che offre 25 milioni. Il bosniaco chiuderà qui la stagione e poi tirerà le somme.

Tornando a Osvaldo, il centravanti anticipa quella che sarebbe la sua possibile reazione il giorno in cui scoprisse un suo compagno colpevole di essersi venduto una partita: «Quanto succede nello spogliatoio deve restare lì. Io non faccio il delatore, ma non mi volto. In silenzio, lo ammazzo di botte».
Il Messaggero – Ugo Trani

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