Ore decisive. Monchi stringe per Di Francesco

Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – Ore decisive per il nuovo allenatore della Roma. Si avvicina l’ultima partita di campionato, da oggi tutte le attenzioni saranno indirizzate ai novanta minuti contro il Genoa, determinanti per la squadra giallorossa che si gioca il secondo posto. Serve una vittoria per avere la certezza della partecipazione ai gironi di Champions League e la squadra deve essere concentrata solo su questo obiettivo. Sarà l’ultima partita per Totti, ma anche per Spalletti e Szczesny e saranno altri i giocatori che si sfileranno la maglia giallorossa domenica sera.

DI FRANCESCO PIACEVA AL SIVIGLIA – Il cerchio si stringe. Tutte le strade convergono su Eusebio Di Francesco, anche se la società non ha ancora concretizzato i contatti con il tecnico abruzzese, mentre Spalletti si allontana sempre più da Trigoria, destinazione Inter. Dove a breve dovrebbe approdare anche Massara. L’ex centrocampista resta il candidato numero uno e sta per coronare il suo sogno di tornare alla Roma da allenatore che propone un calcio spettacolare come si è visto con il Sassuolo, dopo essere stato giocatore e team manager. Monchi apprezza molto il suo calcio al punto che aveva pensato a Di Francesco anche per la panchina del Siviglia. Il nuovo direttore sportivo giallorosso era rimasto favorevolmente colpito dal Sassuolo che aveva battuto per 3-0 l’Atletico Bilbao in Europa League. Il club giallorosso mantiene aperte anche altre ipotesi che riguardano Paulo Sousa e Unai Emery. Nelle ultime ore è circolata la voce di un contatto con Thomas Tuchel, allenatore tedesco del Borussia Dortmund, in rotta con il club. Domani Di Francesco incontra Squinzi e Carnevali al convegno del Centro ricerche Mapei in programma a Solbiate Olona. In quella occasione l’allenatore dovrebbe comunicare al patron del Sassuolo la sua intenzione di interrompere il rapporto per tentare una nuova avventura professionale.

DECIDE MONCHI Di Di Francesco piace l’idea di calcio, il gioco espresso dal Sassuolo in questi anni. E’ partito dal 4-3-3 di Zeman ma non è rimasto rigido su un modulo solo. Ma ha la stessa filosofia votata all’attacco e allo sviluppo del gioco sulle ali, con molta più attenzione alla fase difensiva. La scelta dell’allenatore spetta a Monchi, che con Baldini si sente ogni tanto, si scambiano idee di calcio come un tempo. Ma l’ex direttore generale non influenza le sue scelte. Se si sentisse condizionato lo spagnolo farebbe le valigie in ventiquattro ore. Monchi va avanti per la sua strada, è abituato a non avere ingerenze sul suo lavoro. A Trigoria si confronta con gli altri dirigenti e sta portando avanti il suo piano di rafforzamento della Roma. Sta decidendo sull’allenatore, che preferirebbe italiano o con conoscenza del calcio italiano. Ha già allacciato molte trattative di mercato, ma prima di chiuderle vuole sapere chi sarà il tecnico della prossima stagione, che deve sapere proporre un calcio propositivo e lavorare con i giovani.

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