Nuno Campos: “Stiamo lavorando sui cartellini, ma quelli a Kluivert sono strani. Oggi ci sono mancate le scelte negli ultimi metri” – VIDEO

Nuno Campos, vice allenatore della Roma, è stato intervistato durante il post-partita di Sampdoria-Roma 0-0. Queste le sue parole:

CAMPOS IN CONFERENZA STAMPA

Quanto ha influito aver perso un giocatore dopo sei minuti e l’infortunio di Kalinic?
Kalinic si tratta di una botta mentre Cristante è tornato dalla Nazionale con un fastidio al pube. Il cambio iniziale ha influito sulla gara ed è stato tutto più difficile nel finale di primo tempo. Poi nel finale ci si è messa anche l’espulsione.

Tanto possesso palla ma poche occasioni…
Abbiamo avuto diverse situazioni in cui è mancato l’ultimo passaggio, l’ultima scelta che avrebbe determinato un’occasione da gol. Non è il risultato che volevamo e soprattutto il nostro possesso palla non vuole essere sterile ma a causa di ultime scelte non è stato così. Stiamo costruendo un progetto, i cambi poi hanno influito su questo.

Come giudica la prova di Pastore?
Si è espresso ad un buon livello fisico. Tatticamente ha dovuto adattarsi a questa nuova posizione ma è un giocatore che dà tutto per la squadra. Da questo punto di vista tutti hanno lottato ma quando devi fare cambi per necessità la partita diventa meno chiara.

Dzeko?
Non avevamo la certezza fosse al 100% ma quando è entrato ha dato il suo contributo.

Dzeko e Pastore pronti per giovedì?
Avremo qualche giorno per pensarci e valuteremo col mister.

E’ stato un rischio mettere Cristante dall’inizio?
Non abbiamo corso un rischio perché avevamo parlato con lui. Il giocatore si è allenato, stava bene. Rientrando dalla Nazionale aveva questo problema al pube ma ci ha detto che stava bene.

Tanti cartellini oggi…
Ci stiamo lavorando però oggi i due gialli presi da Kluivert mi sembrano un po’ strani. Il ragazzo era di spalle e, io che ho giocato, so che è difficile prendere cartellini gialli quando sei di spalle. Non vorrei però parlare di questo.

CAMPOS A ROMA TV

Cosa non è andato oggi? Poco ritmo e un po’ di difficoltà…
Abbiamo avuto qualche difficoltà. Di sicuro non hanno aiutato i due cambi subito in apertura. Poi c’è stata l’espulsione nel finale. Era una partita che volevamo vincere e volevamo creare più occasioni e costruire di più, ma abbiamo affrontato un avversario che si è chiuso dietro molto bene. È chiaro che anche le sostituzioni che siamo stati obbligati a fare hanno reso tutto più complicato.

Si sono fatti male Cristante e Kalinic, ma bisogna pensare in maniera positiva alla prossima partita…
Abbiamo qualche giorno a disposizione per pensarci e il mister deciderà quello che è meglio per la Roma.

Poche occasioni, pochi tiri, pochi cross, ma avevamo sempre il pallone. Come mai?
Il nostro obiettivo ovviamente non è avere la palla in maniera sterile ma creare occasioni da gol. Oggi quello che ci è mancato sono stati gli ultimi passaggi e le scelte negli ultimi metri.

Nonostante i tanti infortuni, mi aspettavo di più da questi giocatori. Lei?
Tutti i giocatori vogliono dare il meglio e probabilmente, se adesso glielo chiedessimo, ci direbbero che avrebbero voluto dare di più, ma non è sempre possibile quando non si gioca in maniera regolare. Il ritmo non può essere quello ideale. Florenzi ad esempio veniva da un’influenza. Stiamo tutti lavorando per cercare di migliorare sul piano fisico e non soltanto. Oggi abbiamo avuto tanto la palla e ci è mancata un po’ di incisività. Ad esempio però nella partita precedente con il Cagliari ne avevamo create tantissime e non avevamo finalizzato. Questo è un processo che richiede del tempo, ma siamo sulla strada giusta.

Si poteva sfruttare meglio Kolarov?
Kolarov è salito abbastanza spesso, non sempre abbiamo fatto girare la palla nel modo migliore. Però lui ha giocato spesso alto e ha fatto anche qualche cross. Ma in generale non è questione di un giocatore, tutti possono contribuire a risolvere la partita. Quando capiremo e avremo assimilato meglio tutti questi dettagli, tutti potranno essere più incisivi. Non è da trascurare poi il discorso che tanti dei nostri giocatori venivano dall’impegno con le Nazionali e avevano perso il contatto con il lavoro quotidiano con noi, questo ha reso tutto più difficile e complicato.

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