La Repubblica (M. Juric) – Cresce l’attesa per l’esordio in Serie A della Roma di José Mourinho. Domani alle 18.30 i giallorossi sfideranno la Salernitana in uno stadio Olimpico ancora sold out, il 34esimo consecutivo. Un entusiasmo incessante che nelle ultime ore ha lasciato spazio all’insofferenza e alla rabbia dei tifosi del settore Distinti Sud.

Tutto nasce da una mail inviata dallo Slo del club giallorosso a tutti gli abbonati del settore dell’Olimpico. Il mittente è l’ufficio della Società giallorossa preposto ai rapporti con la tifoseria che alla vigilia dell’esordio in campionato ha ricordato a tutti gli spettatori dei Distinti Sud il divieto di introdurre allo stadio bandiere di dimensione superiore a 1 mg e di tifare in piedi.

Una comunicazione che ricalca il regolamento d’uso dello Stadio Olimpico e arriva dopo le proteste del tifo più silente e tranquillo. Che vorrebbe poter vedere la partita senza essere ultras, facendo lo slalom visivo tra le bandiere e stando in piedi per tutti i 90′. Due anime nello stesso luogo difficilmente conciliabili, da qui il comunicato dei gruppi organizzati che rivendicano l’aver reso lo stadio “un paradiso per i romanisti e un inferno per gli avversari”. Con la Curva Sud cuore pulsante e i settori adiacenti le sue arterie.

La parte bassa dei Distinti Sud non cambierà la sua mission, quella di “ravvivare un settore morto dal punto di vista del tifo”. Per protesta entreranno nel settore al decimo minuto della partita e non attaccheranno nessuno striscione. Una protesta che si aggiunge ai mugugni estivi sul caro-biglietti. Per assistere al debutto della Roma ad esempio in Curva Sud il prezzo era di 41 euro. “Prezzi popolari per settori popolari” chiedono i tifosi che nonostante ciò non lasceranno soli i giallorossi con le 6Imila presenze previste domenica.