Corriere dello Sport – “Nicolas Lopez, che esordio con il botto!”

Chi l’ha visto giocare dal vivo ha scomodato subito pa­ragoni importanti con i grandi uruguaiani che hanno saputo fa­re bene anche in Europa: una via di mezzo tra Aguilera e Fon­seca. Nicolas Lopez, classe 1993, attaccante del Nacional Monte­video che la Roma ha praticamente bloccato in attesa di ufficializzare il tut­to a gennaio ( o a giugno), è l’ultimo gioiellino sfornato da una scuola, quel­la uruguaiana, che non tradisce mai.Quando il ragazzo ha debuttato in prima squadra la scorsa pri­mavera, segnando subito un gol contro il Central Espanyol, in tribuna c’era anche Vincenzo D’Ippolito. «E’ stato il mio ulti­mo viaggio in Uruguay, mi ha colpito subito, è andato a segno e nelle partite successive ha an­che firmato una doppietta » rac­conta il manager di Hernandez e Ramirez, due giovani arrivati più o meno in successione in Ita­lia (prima Hernandez a Paler­mo, l’anno scorso Ramirez a Bo­logna) e che sono stati nomi cal­di dell’ultima sessione di merca­to. Su Hernandez c’era proprio la Roma.
UNO DA TRIDENTE – Nico Lopez è un giocatore già pronto ma al tem­po stesso con am­pi margini di cre­scita. Sul piano tecnico è un attac­cante estrema­mente dotato: mancino natura­le, ha quei «piedi pensanti» che Walter Sabatini sa riconoscere e apprezzare quando va in giro per il mondo alla ricerca di nuovi talenti. Grandi mezzi tecnici, ma un fisi­co ancora da scolpire: è giovane, deve mettere su ancora qualche chilo, ma a quell’età è normale, è un po’ quello che hanno fatto Coutinho all’Inter ed El Shaara­wy al Milan, tanto per citare due talenti della stessa generazione. Tatticamente va inquadrato co­meattaccante esterno, nel tri­dente può agire sia a destra che a sinistra. In alternativa può es­sere una seconda punta in un at­tacco a due giocando insieme a un centravanti più strutturato fi­sicamente. I numeri dicono, co­munque, che il fiuto del gol non gli manca. Viene descritto come un giocatore veloce e dotato di un grande tempismo in area di rigore.
IL PERCORSO – Ha compiuto diciot­to anni appena pochi giorni fa, sabato primo ottobre. La giovane età non solo gli ha complicato il trasferimento in Italia, ma gli ha anche precluso la possibilità di partecipare al Mondiale Under 20. Ha partecipato a qualche sta­ge, ma non è rientrato nella lista dei convocati pagando il fatto di essere il più piccolo della rosa. Avrà tempo per rifarsi, cercando la ribalta in Italia. E’ arrivato in­sieme ai suoi genitori e al mana­ger Pablo Bentancur. Sulle sue tracce c’erano altre due società, il Palermo e la Fiorentina. La Roma, però, è stata più veloce.
Il Corriere dello Sport – E. Intorcia

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