Nati il 7 giugno – Tra capi popolo e sussurri, manca la memoria storica

Pagine Romaniste (Nati il 7 giugno) – Uno dei – pochi – lati positivi dell’incedere del tempo, per il resto accompagnato da acciacchi, futuro privo di grandi aspettative e l’avanzare dell’oblio, è quello di avere accumulato negli anni una discreta esperienza e di conservare, se il cervello ancora aiuta, la memoria storica, in particolare quella retrograda, dei fatti vissuti.

Io sono tra quelli che c’erano, quando le squadre di calcio si caratterizzavano per essere associazioni non riconosciute di tipo sportivo, prima della trasformazione in società per azioni senza fine di lucro (potevano fallire, ma se avessero prodotto utili avrebbero dovuto obbligatoriamente reinvestirli nel club). Ricordo bene cosa accadeva nelle assemblee di quelle associazioni. I capi popolo, fossero giornalisti, uomini di spettacolo o incaricati del politico di turno, arringavano i soci, contro questo o quel dirigente, questo o quell’allenatore. Quasi sempre, il tribuno, novello Cola di Rienzo, era mosso da altro dirigente, portatore di un qualsivoglia interesse, sociale o, molto più spesso, personale. Con l’introduzione, obbligatoria, delle Società per Azioni, si pensava questo non dovesse più accadere.

Non so cosa sia successo altrove, ma a Roma (sponda necessariamente giallorossa, visto che quegli altri hanno sede a Formello, circondario del Tribunale di Tivoli) per certo non è cambiato nulla. Capita ancora oggi che si lascino circolare sussurri (riportini diffusi dai topolini) per mettere in difficoltà il nemico interno, a proprio esclusivo uso e consumo. Nel caso specifico, il destinatario dei sussurri è Paulo Fonseca, colpevole di essere una persona seria, un tecnico preparato ed un conoscitore di calcio internazionale. Spero che i fatti mi smentiscano, ma i segnali sono tutti in questa direzione, visto l’accerchiamento al quale il portoghese è sottoposto da qualche mese, nonostante, nelle ultime dodici giornate di campionato, abbia ottenuto nove vittorie e tre pareggi. L’onda cresce e temo possa diventare inarrestabile, come quella che travolse l’ottimo Luis Enrique, colpevole di essere stato scelto da un dirigente inviso alla maggioranza dell’ambiente romano.

Intanto la Roma si sbarazza di un ottimo Benevento, grazie ad una prestazione sontuosa di qualcuno dei suoi protagonisti ed alla dimostrazione, da parte del Mister, di saper adattare gioco e schemi in base al materiale umano disponibile, senza preconcetti. Su tutti, a parte l’infinito Dzeko che ha superato anche Sciabbolone Volk, Pedro, uno arrivato senza che se ne parlasse, sommerso dai peana rivolti ad un suo connazionale che ha scelto di tornare in Spagna, invece di battere la provincia.

C’è un motivo per cui Pedro è stato così sottovalutato? Certamente. Ha il gravissimo torto di essere l’ultimo acquisto di James Pallotta, scelto, trattato e concluso da Franco Baldini, con il placet di Paulo Fonseca. Tranquilli, per ora non ne parla nessuno, ma se dovesse sbagliare tre partite, si ricorderanno tutti che a condurre in porto la conclusione dell’affare fu il dirigente di Reggello.

Intanto i punti in classifica sono sette; con l’ottavo, perso per la mancata ri-organizzazione del settore sportivo da parte dei dirigenti rimasti, la Roma sarebbe a pari punti con Napoli e Juventus, squadre che hanno investito somme enormi sul mercato, un punto sopra l’Inter che, oltre ad aver speso come nessuno, dispone del miglior allenatore italiano.

Tiremm innanz. Tra sabato e domenica mi hanno colpito due cose in particolare. Contro la Primavera di Albertino De Rossi, l’Atalanta ha schierato un certo Ruggeri; mentre il buon Caprari, ex al veleno, ha molto esultato dopo aver portato in vantaggio la sua squadra. Credo che entrambe le cose abbiano amareggiato il grande Massimo, sempre nelle terre australi.

P.S. 2447. Se ne fa un gran parlare, anche a sproposito. Mi chiedevo dove sarebbe la novità, visto che c’era già stata la delibera relativa ed il capitale è stato, parzialmente, versato dai nuovi proprietari, trattenendolo sul prezzo d’acquisto. A tal proposito, non mi meraviglierei se presto qualcuno volesse addebitare a Fonseca anche la cospicua perdita di bilancio.

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