Napoli e Roma, la sfida tra due big diverse in tutto

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Diverse in tutto, rivali in campo e, purtroppo, costrette a vivere come una guerra quello che sarebbe un grande match. Napoli-Roma è un concentrato del calcio italiano: si parte dal tentativo di rinascita del movimento, alla caccia del quarto posto in Champions, e si arriva al peggio che non ha mai fine quando si parla di violenza. Oggi si giocherà alle 18, in uno stadio off limits per i tifosi ospiti, perché nessuno — né da una parte né dall’altra — ha voluto raccogliere davvero la lezione di amore, vita e civiltà della madre di Ciro Esposito, l’ultrà partenopeo ferito a morte prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio 2014. Napoli e Roma metteranno di fronte le loro differenze, che non sono soltanto nei 3 punti di vantaggio della squadra di Maurizio Sarri. Una sorpresa? Di sicuro se si pensa alla classifica dopo la terza giornata, quando la Roma era a 7 e il Napoli a 2. Sembrava che la squadra solida fosse quella giallorossa, che veniva da due secondi posti in campionato e poteva approfittare dei passi falsi della Juventus. Adesso, invece, sembra impossibile che Rudi Garcia possa rompere il tabù di uno stadio dove ha perso tre volte su tre.

È una sensazione perfino esagerata: «Sembra che abbiamo già perso — sgrana gli occhi il tecnico francese —, ma a qualcuno sembrava così anche prima del derby o della gara di Firenze (tutte e due vinte dalla Roma, ndr). Non andiamo al mattatoio come vittime, andiamo per fare risultato». Lo scaramantico Sarri non ha perso l’occasione: «Per i nostri tifosi è la gara più importante e la giocheremo con il cuore. La Roma è la squadra più importante d’Italia per investimenti e, di solito, il favorito è chi spende di più. A volte i campionati sono vinti senza grandi investimenti, ma sono cose che poi si ricordano». Il Napoli arriva in salute, anche se ha perso a Bologna. Secondo miglior attacco e terza miglior difesa: una squadra equilibrata, resa fantastica da Higuain, che segna al San Paolo da otto gare consecutive in campionato. La Roma è stata fischiata dai suoi tifosi anche dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League: gioca male, in campionato ha fatto due punti nelle ultime tre gare e il presidente Pallotta (tornato a Boston) ha unito ultrà della curva Sud e settore famiglie nella contestazione. Per Napoli-Roma sono stati venduti 54 mila biglietti, per Roma-Bate Borisov ci sono stati 6.415 paganti.

Il Napoli chiuderà il bilancio a circa -20 milioni dopo 8 anni di utili. De Laurentiis non ha voluto coprire il buco di due anni senza Champions con la vendita di un giocatore importante. La Roma, a -40, usa molto le plusvalenze per fare la squadra e non ammalarsi di Financial Fair Play. Il Napoli ha sforato il monte ingaggi a 74 milioni, ma quello della Roma è sopra i 110: Higuain guadagna 5,5 milioni netti, De Rossi 6,5; Sarri ha un contratto da 700 mila euro (1,2 milioni se arriva terzo, 1,4 se arriva secondo, cifra al buon cuore di De Laurentiis se vince lo scudetto) e Garcia da 2,5 netti. Il primo ha contratto annuale, con opzione del club per il rinnovo entro il 30 aprile; il secondo è garantito fino a giugno 2018. Sarri ha fatto riposare parecchi titolari in Europa League (tra cui Reina, Albiol e Higuain), Garcia ha dovuto spremere i suoi contro il Bate Borisov dove, però, ha ritrovato Salah. C’è anche Gervinho tra i convocati e, se il giocatore darà l’ok, l’allenatore francese non ci rinuncerà. L’idea è giocare come contro la Fiorentina, chiedendo alle due «frecce» di fare anche lavoro difensivo. Il mismatch, direbbero nel basket, è sicuramente Higuain-Ruediger. Chi giocherà la partita che vuole giocare?

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