Nainggolan: «Odio la Juve, vince per i rigori»

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Esterno notte. Radja Nainggolan è dentro la sua macchina, dopo una serata in «libera uscita». Parla con alcuni tifosi che, come succede sempre con i calciatori, recitano la parte dei grandi amici. Ninja di qua. Ninja di là. Sei un idolo. Grande rispetto. Però registrano tutto, perché ormai si vive solo per i social. E il video finisce poi sul sito del Corriere dello Sport e fa davvero tanto rumore, anche se qua e là c’è qualche lavoro di editing. Il bersaglio di Nainggolan è la Juventus, la squadra che ha rifiutato quando era un calciatore del Cagliari, preferendo il trasferimento in giallorosso. Ai tifosi che lo riempiono di complimenti e gli chiedono di non andare via da Roma, nel prossimo calciomercato, risponde con la schiettezza di sempre: «Ho rifiutato offerte importanti. Potevo andare via uguale, che ca… mi importava se poi mi insultavano? Io sono contro la Juve da quando sono nato. La odiavo a prescindere anche quando ero al Cagliari. Ti dico solo che odio la Juve. Al Cagliari avrei dato i co…i per batterli. E con il Cagliari non ho mai perso allo Juventus Stadium. Solo pareggiato. Ho perso solo a Trieste, quando hanno vinto lo scudetto. Odio la Juve perché ha sempre vinto per un rigore, per una punizione. Io ti dico che sono venuto alla Roma perché volevo provare a vincere contro la Juve, che ha sempre avuto questi aiuti».

Il secondo obiettivo è la Lazio, che non sarà il nemico di sempre ma lo è diventato a Roma: «Se non vinciamo lo scudetto, vinciamo la Coppa Italia. Te lo dico io. Ti fidi? Noi abbiamo due semifinali contro la Lazio e le vinciamo tutte e due. Contro di loro ho sempre vinto». Parole che gli scateneranno contro il risentimento di tanti juventini e tanti laziali. Parole che lo faranno diventare un idolo dei romanisti e, probabilmente, anche degli interisti, vista la polemica per l’arbitraggio di Rizzoli nell’ultima sfida allo Juventus Stadium. Un tifoso si spinge anche più in là. Gli dice: tu qui diventi come Totti. E lì esce il Ninja vero, quello della «vita spericolata» ma sempre a modo suo, senza cercare a ogni costo l’approvazione altrui. Vive come gioca, senza risparmiarsi mai e cercando di essere solamente se stesso: «A me non me ne frega un cazzo di diventare come Totti».

È logico che alla società Roma non abbia fatto particolare piacere questa uscita. Si preferirebbero toni più soft. E magari qualche sigaretta in meno, visto che nel video c’è pure questo, anche se non era certo un segreto per nessuno. Il club non multerà il giocatore, che in campo dà sempre tutto e abbina la quantità con la qualità. Questo è il Ninja Nainggolan: prendere o lasciare. La Roma lo ha preso e non se ne è pentita. Prima di Roma-Juve, però, sarà meglio far parlare qualcun altro.

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